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03 Aprile 2025 - 23:00
Un taglio indiscriminato che danneggia le famiglie, limita per i ragazzi di San Mauro Torinese la possibilità di vedere il mondo “fuori” dalla classe e che grava maggiormente sui portafogli delle famiglie e sulla responsabilità degli insegnanti: questo è il bilancio tracciato da Paola Antonetto, consigliere di FdI all’opposizione a San Mauro, sul taglio del servizio scuolabus in città.
Antonetto aveva sollevato il tema lo scorso 31 marzo in Consiglio comunale, venuta a conoscenza dei tagli dagli insegnanti. Se è vero che il servizio viene mantenuto per gli spostamenti casa-scuola e viceversa – pagato dai genitori che lo richiedono – e l’accompagnamento gratuito dei ragazzi in piscina (pagato dall’Ente), i giorni in cui lo scuolabus viene lasciato a disposizione delle uscite didattiche passano da 4 a 1, con una riduzione quindi del 75% e a fronte di 1500 alunni di due istituti, suddivisi in 68 classi. Alunni che, se andranno in gita, si sposteranno di più con i mezzi GTT o noleggiando bus privati.
Paola Antonetto
Consigliere Antonetto, questa mattina (3 aprile) l’assessore Bagarin e la sindaca Guazzora hanno illustrato al nostro giornale il loro punto di vista sulla questione.
Non è una questione di punti di vista: la matematica non è un’opinione. Se prima c’erano quattro uscite a settimana, ora ne rimane solo una. Che opinione è?
Ci hanno confermato che i giorni in cui lo scuolabus è a disposizione per le gite sono passati da quattro a uno: il lunedì. Bagarin spiegava che questa scelta è stata fatta per evitare di sovrapporsi all’accompagnamento in piscina nei restanti giorni.
Beh, questa allora è una “news”, perché in Consiglio avevano addotto che non volevano spendere 14mila€ in più. Ed è tutto registrato: non l’ho detto io.
Questi 14mila€, in base a quello che dicevi tu e il consigliere Bongiovanni, si potevano trovare tagliando sull’ufficio stampa del Comune?
Io dico: un Comune con un bilancio di 34/36 milioni di euro non è in grado di recuperarne 14mila per lo scuolabus per le uscite didattiche? Questa è una prima considerazione. Seconda considerazione: mi è sembrato di vedere affermazioni di colleghi, che parlano di “mangiare di bilancio” costantemente, che sembrano di gente al primo mandato o al primo mese di Consiglio comunale. Quando mi sento dire da Carosso o da Lazzarini che il revisore dei conti è intervenuto, rispondo che noi non stiamo parlando di un servizio a domanda individuale, dove il revisore dice di fare attenzione.
Quale sarebbe il servizio a domanda individuale?
Il servizio casa-scuola, e i genitori pagano una quota. Mi sembra che noi abbiamo dei capigruppo che non sanno di cosa parlino. Carosso che si complimenta con la maggioranza… Capisco che voglia continuare a dare dimostrazione di fedeltà a loro. Il coraggio di cui parlava non dovrebbe essere quello di appoggiare dei tagli, ma di andarsi a sedere con la maggioranza, invece di fare la figura del politico poco credibile.
Lui aveva detto, in effetti, che bisogna avere “coraggio”, quello di fare tagli e ridimensionamenti, a fronte dell’attuale situazione del bilancio.
Ma certo. Io condivido: lui deve trovare il “coraggio”... Di essere una persona corretta nei confronti dei cittadini e andarsi a sedere dalla parte dell’assemblea che sta sostenendo. Gliel’ho già detto più volte.
Ritorno sui 16mila€, 15.616 per l’esattezza, spesi annualmente per la comunicazione pubblica dal Comune: si potevano effettivamente tagliare? Perché istruzione e comunicazione sono capitoli di spesa diversi nel bilancio, mi diceva la sindaca.
Li ho citati per fare un esempio. La sindaca di bilancio ne capisce poco, come anche me del resto: faccio mea culpa. Il punto è: non puoi fare una campagna elettorale sulle scuole, dicendo che il futuro sono i bambini e l’istruzione, quando poi per 14mila€ miseri in più su un bilancio che si aggira sui 34 milioni non sei in grado di trovarli.
Ecco, sul fronte del bilancio la sindaca e l’assessore hanno sottolineato invece i soldi spesi dal Comune per l’istruzione: rifacimento tetti, serramenti, fondi per l’inclusione…
Posso dire una cosa? Mettere a posto caldaie e serramenti è un dovere. Il fatto che abbiano usato fondi del PNRR e della Regione, questo si dimenticano di dirlo. I soldi messi dal nostro Comune sono molto pochi.
Il post della maggioranza
Ce ne sono almeno 190mila, quelli del fondo inclusione di cui parlavano Guazzora e Bagarin. Gli altri fondi indicati sul loro post sono invece finanziati tramite bandi o PNRR.
Eh, appunto. E allora? Di che cosa stiamo parlando? L’argomento della discussione non era: abbiamo messo a posto le scuole. L’argomento era la didattica.
Quindi le osservazioni della maggioranza sarebbero fuori tema, dal tuo punto di vista?
Sono fuori tema. E visto che loro parlano di capitoli di bilancio: sono capitoli di bilancio completamente diversi. Non è che loro possano parlare di capitoli di bilancio a caso, e poi dire a noi di attenerci al tema. Parliamo di didattica: questo è.
Il servizio gite rimane attivo di lunedì, quando alcuni musei e luoghi legati alla didattica sono chiusi: GAM, MAO, Planetario di Pino, Museo del Risorgimento… Altri, molti altri, sono aperti.
La mia era solo una battuta. Il problema per me è: quattro giorni meno tre fa uno. È un taglio a casa mia. Se poi lo vogliono chiamare più elegantemente in un altro modo, sempre taglio è. È solo matematica: 4-3=1. Quest’amministrazione ha tagliato più della metà. Ci sono 1500 alunni per 68 classi, in due istituti. Facciamo due conti: iniziano la scuola a metà settembre, e a settembre non vanno in gita; poi ci sono otto mesi, a essere generosi, in cui si può andare in gita. Adesso il bus è a disposizione per quattro giorni al mese. Otto per quattro?
Trentadue.
Trentadue giorni all’anno, per 68 classi. Quanti possono andare in gita con lo scuolabus?
È un problema di utilizzabilità. Poi, oggi la sindaca mi diceva che, se il governo Meloni non avesse tagliato 370mila€ a San Mauro, magari il servizio scuolabus si poteva non toccare. Cosa ne pensi?
La sindaca si dimentica di dire sempre i soldi che si è tenuta: quelli del “fondone” Covid che non sono stati tolti, cosa di cui erano terrorizzati. Cosa ne hanno fatto di quei soldi?
Cosa ne hanno fatto?
Eh, chi lo sa?
Sono rimasti inutilizzati?
O magari li ha spesi, forse. La sindaca si lamenta, ma di certo non rimanda indietro i soldi della Regione, oltre che dello Stato. Ci sono di mezzo i bandi: i soldi della Regione non valgono? E poi dico: il governo ha tagliato 370mila€, ma mica li ha tagliati sulla scuola.
Sei convinta del fatto che lo scuolabus potrebbe essere mantenuto sulle gite per i più piccoli, mentre i più grandi potrebbero andare con i mezzi GTT, come diceva Lazzarini del PD in Consiglio?
Su questo punto convengo con le insegnanti. Oggi insegnare implica più responsabilità, specialmente portare una classe di 20 ragazzini – che siano delle elementari o delle medie – su un pullman come l’8, magari in zona via Bologna. I tempi sono cambiati: oggi è più pericoloso, e non tutti i docenti se la sentono. Aggiungo poi che nelle classi ci possono essere alunni con disabilità. Io la mano sulla coscienza nei confronti degli insegnanti me la metto. Loro?
Giulia Guazzora, per contro, mi diceva che il fondo disabilità è stato aumentato da 90mila a più di 190mila euro, e si possono valutare singolarmente situazioni più specifiche e classi con alunni disabili, venendo incontro con il servizio scuolabus.
Mi sembra una grande arrampicata sui vetri, così come tutto il loro post che hanno pubblicato.
C’è chi ha bollato come “fake news” quanto pubblicato da Fratelli d’Italia sull’argomento, specialmente per quanto riguarda la frase “niente gite, niente esperienze, niente mondo fuori dalla classe”. Le gite però continueranno a esserci, in sé. È lo scuolabus che cambia. Come rispondi?
Per qualcuno sarà niente, ma abbiamo appena fatto i conti. 68 classi, 1500 alunni e 32 possibilità all’anno di andare in gita con lo scuolabus. A queste condizioni, l’uscita didattica non ci sarà. O ci sarà magari spendendo almeno 20€ di bus privato per ogni bambino, un'ulteriore spesa per le famiglie. Voglio aggiungere ancora una cosa.
Prego.
Io ho fatto, a inizio anni 2000 col sindaco Coggiola, l’assessore all’istruzione. Non ho mai tagliato fondi alla scuola; anzi, aumentavo tutto quello che potevo. Mi sono ritrovata a far fronte a scioperi e ho aperto il portafoglio. Ai tempi, il servizio scuolabus non era in gestione esterna, ma avevamo i nostri scuolabus di proprietà: 4 mezzi e 4 autisti. Manutenzione, bollo, assicurazione, carburante e stipendi da pagare. Ben più delle cifre di adesso. Già solo con gli stipendi degli autisti, mettiamo in conto 24mila ciascuno all’anno... Altro che adesso. È vero che non c’erano alcune problematiche attuali, ma non è che aprissimo con leggerezza il portafoglio per le spese. Su alcune noi eravamo molto attenti: mi ricordo di una patronale che avevo fatto quasi completamente con i contributi della Regione Piemonte.
Quindi si potrebbe fare di più sul fronte dei bandi?
Mah, io ti faccio un esempio: lo sai che il nostro Comune lo scorso anno non ha partecipato a un bando per dare orari più estesi ai nidi? La sindaca diceva che non ce n’era bisogno. Tutti i Comuni hanno partecipato, il nostro no. Capisco che dalla maggioranza debbano giustificare o nascondere la loro incapacità, ma quando tu fai una campagna elettorale incentrata su scuola e bambini, e poi fai queste cose qua, allora non sei credibile.
È quindi una valutazione molto dura quella del consigliere Paola Antonetto, che ha presentato la mozione in Consiglio comunale, respinta dalla maggioranza e dal consigliere dell’opposizione Riccardo Carosso, spesso giudicato un outsider – se non «ambiguo» – dai suoi alleati politici. Sono perciò confermati i tagli allo scuolabus per il servizio gite.
Chi ha ragione? La maggioranza che si lamenta dei tagli del governo Meloni e dei costi crescenti o l’opposizione che accusa il centro-sinistra di aver tradito le promesse elettorali? La giunta guidata da Giulia Guazzora, a fronte dei dati presentati, sta facendo abbastanza sulla scuola? Il giudizio passa ora ai cittadini.
Il post di Fratelli d'Italia
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