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03 Aprile 2025 - 18:36
Scuolabus a San Mauro Torinese
Un servizio molto utile per le famiglie e per i bambini, spesso utilizzato anche per le gite scolastiche, ma diventato economicamente insostenibile col passare del tempo – una circostanza che ha costretto il Comune a fare dei tagli.
Questo è ciò che emerso lo scorso 31 marzo, durante l'ultima seduta del Consiglio comunale di San Mauro Torinese, quando il consigliere di FdI Paola Antonetto ha incalzato la maggioranza accusandola di «aver tolto il servizio scuolabus per le gite».
Lo scuolabus è un servizio che – precisano dall'amministrazione – è oneroso e utilizzato per tre scopi: accompagnare nel tratto casa-scuola e viceversa i bambini che ne fanno richiesta (a oggi 55, con le famiglie che pagano di tasca propria), portare gratuitamente i ragazzi in piscina quattro giorni alla settimana (due per l'IC1 della città e due per l'IC2), e infine accompagnarli in alcune gite scolastiche, sempre a carico del Comune. Lo scorso anno sono state 152 le uscite didattiche in cui le scuole sanmauresi si sono avvalse dello scuolabus.
I giorni in cui il pullmino era a disposizione delle scuole per le uscite didattiche erano in precedenza 4, oggi ridotti a 1: solo il lunedì, un giorno in cui però alcuni musei e altre attività sono chiuse, come la GAM, il Museo del Risorgimento, l'Ecomuseo del Freidano, il MAO (Museo Arti Orientali) e il Planetario di Pino Torinese, giusto per citare alcuni esempi.
«Ci tengo però a precisare che siamo uno dei pochi Comuni a mantenere il servizio scuolabus, mentre con l'amministrazione Bongiovanni si pensava di toglierlo completamente. Noi abbiamo fatto una razionalizzazione, dal momento che il costo dello scuolabus sarebbe passato da quest'anno da 81.600€ a 95.000€, con un aumento di circa 14mila€. Non sarebbe stato sostenibile. Abbiamo dovuto fare questa scelta, che ci porta a risparmiare 25mila€: manteniamo il servizio casa-scuola e viceversa, e quello verso la piscina. Anche qui: siamo forse l'unico Comune ad avere un servizio del genere gratuito. Abbiamo però razionalizzato i giorni dedicati alle gite, mantenendo lo scuolabus a disposizione il lunedì. Diversamente, avremmo avuto bisogno di due pulmini, per non sovrapporsi al servizio per la piscina», ha dichiarato alla Voce l'assessore all'istruzione Daniele Bagarin.
Daniele Bagarin, assessore all'istruzione
La polemica sul taglio dello scuolabus per le uscite didattiche si è però protratta ben oltre il Consiglio comunale, continuando a imperversare sui social nei giorni successivi, a suon di locandine e comunicati di Fratelli d'Italia e della maggioranza di centro-sinistra.
Quest'ultima ha smentito soprattutto l'affermazione "niente gite, niente esperienze, niente mondo fuori dalla classe" riportata da FdI nel suo post su Facebook, bollandola come "fake news":
«Non è vero che togliamo le gite. Continueranno a esserci, ma il servizio è stato razionalizzato, complici le osservazioni del revisore dei conti. Il costo è cambiato a causa del caro carburanti, dell'inflazione e di altri fattori che si sono sommati negli ultimi due anni. Ci stiamo fortemente impegnando sulla scuola, con un fondo per l'inclusione verso alunni con disabilità passato ora da 90mila a 192mila€, soldi finanziati tramite il bilancio comunale. Abbiamo poi il servizio di mensa fresca, il servizio di accompagnamento gratuito per alunni disabili a scuola anche dopo la terza media, speso 80 mila€ per l'auditorium della scuola Dalla Chiesa e rifatto serramenti, tetti e bagni in alcune scuole. Sono stati finanziati in parte dal Comune e in parte tramite bandi», ha dichiarato la sindaca Giulia Guazzora in risposta al post della minoranza e illustrando quello pubblicato dal centro-sinistra.
Giulia Guazzora, sindaca di San Mauro Torinese
Dal Comune aggiungono poi che la maggior parte dei musei sono aperti anche il lunedì, come quello del Cinema, il Museo Egizio, i Musei Reali, Palazzo Madama, la Basilica di Superga, il Museo della Radio e della Televisione e molti altri. Dedicare quindi il lunedì alle gite è un compromesso che terrebbe conto dell'utilizzo dello scuolabus per la piscina, dei costi e dei musei aperti e chiusi. Le scuole dovranno quindi regolarsi di conseguenza, o spostando le uscite al lunedì o aggiustandosi con i mezzi pubblici, come l'8 e il 61, o ancora con il noleggio di un bus privato (circa 20€ a bambino per ogni uscita, un ulteriore aggravio per le famiglie).
Come ha illustrato il consigliere PD Rudy Lazzarini nel corso della seduta, «I ragazzi più grandi, come quelli delle medie, potrebbero prendere i bus di linea, dando la precedenza ai più piccoli per l'utilizzo dello scuolabus».
La sindaca ha poi fatto sapere che, in caso di esigenze particolari, come classi con alunni disabili, sarà possibile fare delle eccezioni sui giorni e valutare caso per caso. «Inoltre, l'istruzione non è solo visitare un museo, ma anche agriturismi, il nuovo Castelletto che verrà inaugurato o altri luoghi», ha aggiunto.
Infine, un'osservazione della minoranza è stata relativa alla spesa in sé del servizio per le gite: «Se si trattava di pagare 14mila€ in più per mantenere il servizio così com'è, quei soldi si potevano trovare, specialmente se il Comune spende 16mila€ (15.616€ per l'esattezza, in base a una determina dirigenziale del Comune, ndr) per la comunicazione pubblica», ha commentato Antonetto.
Anche il consigliere Bongiovanni, del Movimento 5 Stelle, ha rimproverato la stessa scelta alla maggioranza: «Spendono quasi 16mila€ per dire a tutti quanto è bella e quanto è brava l'amministrazione, e poi tagliano questo servizio».
Ma come risponde la maggioranza? «Sono capitoli di spesa diversi: non c'entrano niente. I soldi non si possono spostare di qua o di là. L'attuale governo ha tagliato 370mila€ al Comune di San Mauro: per noi sono tanti. Se non li avessero tagliati, forse avremmo potuto mantenere il servizio così com'era», ha aggiunto la sindaca Guazzora, sottolineando i tagli del governo Meloni agli enti pubblici.
Il dibattito rimane quindi acceso. Niente più gite con lo scuolabus a San Mauro? No, ma il bus è a disposizione solo il lunedì, che si voglia definire "taglio", "razionalizzazione" o "riorganizzazione", specchio di un'epoca storica in cui imperversano l'inflazione, il caro vita, il caro carburanti e i tagli (o "riorganizzazione"?) dei fondi agli enti locali da parte dello Stato. Tutti fenomeni che si ripercuotono tanto sulle famiglie quanto sui Comuni.
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