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Giocattoli pericolosi: un rischio nascosto per i più piccoli

Un'indagine svela che l'86% dei giocattoli online non rispetta le norme di sicurezza

Giocattoli pericolosi: un rischio nascosto per i più piccoli

Giocattoli pericolosi: un rischio nascosto per i più piccoli

Dove finisce il divertimento, e dove comincia il pericolo? È questa la domanda che inquieta dopo i risultati dell’indagine condotta dalla British Toy and Hobby Association (BTHA): un’inchiesta che ha fatto tremare l’intero comparto del giocattolo. Su 75 articoli acquistati su Amazon, eBay, AliExpress, Temu, Wish, Etsy e altri colossi dell’e-commerce, l’86% è risultato non conforme alle norme di sicurezza britanniche. Tradotto: 9 giocattoli su 10 che mettiamo nelle mani dei nostri figli possono far male. Sul serio.

La BTHA ha parlato chiaro. Troppi prodotti contengono parti piccole che possono essere ingerite dai bambini sotto i tre anni. Troppi articoli emettono suoni oltre i limiti di decibel, tanto forti da danneggiare l’udito dei più piccoli. Un esempio? Una “macchina-telefono-coniglio” venduta su Temu: colorata, accattivante, ma potenzialmente nociva per il timpano.

Il problema non è isolato né distante. Se questo succede nel Regno Unito, dove pure i controlli doganali sono severi, cosa possiamo aspettarci in Italia? Gli stessi prodotti sono venduti sulle stesse piattaforme, spesso con descrizioni vaghe, certificazioni assenti e venditori introvabili. La globalizzazione dell’e-commerce ha portato nelle nostre case milioni di articoli a basso costo, spesso provenienti da paesi dove le regole sulla sicurezza sono più flessibili, se non inesistenti.

Giocattoli pericolosi

E le piattaforme? Assenti. Nessuna verifica preventiva sui prodotti caricati. Nessuna responsabilità in caso di danno. Amazon, Temu, eBay & co. si limitano a “ospitare” venditori terzi, lavandosi le mani quando qualcosa va storto. Ma si può davvero accettare che il mercato digitale più grande del mondo sia una zona franca dalle regole? La risposta dovrebbe essere no. E invece, il vuoto normativo persiste.

In mezzo a questo scenario inquietante, restano solo i genitori. Costretti a diventare esperti in etichette CE, a scrutare recensioni spesso false, a fidarsi dell’intuito. Ma è davvero accettabile che la sicurezza dei bambini sia una roulette russa digitale?

L’appello è doppio. Alle istituzioni, perché impongano regole chiare e sanzioni concrete alle piattaforme che vendono giocattoli non sicuri. E ai genitori, perché si informino, leggano, scelgano con criterio. Acquistare un gioco non è mai solo un click. È una scelta di fiducia e responsabilità.

In attesa che il sistema cambi, è bene diffidare dei prezzi troppo bassi, controllare la presenza del marchio CE (e verificarne l’autenticità), leggere attentamente le etichette, e preferire – quando possibile – prodotti venduti da aziende note o da rivenditori fisici certificati. Perché dietro un giocattolo non sicuro non c’è solo un rischio, c’è una tragedia evitabile. E quando si tratta di bambini, non possiamo permetterci sconti sulla sicurezza. Mai.

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