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21 Marzo 2025 - 14:38
Auto abbandonata
Via Verdi, Ivrea. Tra i cassonetti della raccolta differenziata spunta qualcosa che con l’immondizia non dovrebbe avere nulla a che fare. Una macchina. O meglio: quello che ne resta.
Una carcassa d’auto smontata pezzo per pezzo, abbandonata nell’area rifiuti come se fosse del tutto normale trovarsi davanti a un fanale tra la plastica e un paraurti accanto all’umido. Un’opera d’ingegno meccanico che lascia senza parole. Ma anche senza cofano.
A notare lo scempio sono stati i residenti, che hanno subito segnalato la presenza del relitto. Non che servisse un’indagine accurata: basta passare da quelle parti per vedere il degrado in pieno giorno, con i resti della vettura smontati con meticolosità e già parzialmente “alleggeriti”.
Qualcuno, infatti, avrebbe già provveduto a prendersi qualche pezzo.
“Sono venuti a prendersi quello che serviva, come al mercato”, racconta una residente amareggiata.
Un caso isolato? Neanche per sogno. Ivrea da mesi è una città a pezzi, in tutti i sensi. Furti, rapine, aggressioni, spaccio, bande giovanili, auto rubate e poi cannibalizzate con precisione da catena di montaggio al contrario. E se fino a poco fa i relitti venivano abbandonati in qualche strada secondaria o nella boscaglia, ora finiscono davanti casa, accanto ai bidoni, nel cuore della città.
Il fenomeno è noto: auto rubate per i pezzi di ricambio, smontate altrove e abbandonate una volta prosciugate di tutto ciò che vale. Secondo quanto riportato da fonti ufficiali, Ivrea e il Canavese sono ormai nel mirino di queste operazioni.
Tutto chiaro? Più o meno, nel senso che i cittadini segnalano, protestano, invocano interventi, dall’altra parte c’è il silenzio imbarazzante dell’Amministrazione comunale.
Il sindaco Matteo Chiantore, in una recente dichiarazione, ha spiegato che la sicurezza non è competenza sua, ma del Prefetto. E che i vigili urbani non sono tenuti a occuparsene. Una presa di posizione che sa tanto di lavata di mani. Peccato che, nel frattempo, a Ivrea la gente venga aggredita in pieno giorno, e chi esce di casa non sa più se troverà la macchina dove l’ha parcheggiata.
Una città dove la percezione di insicurezza è diventata realtà quotidiana, e dove la soglia del tollerabile è stata superata da tempo. Dove si vedono spacciatori girare liberamente anche nelle ore centrali della giornata, mentre le famiglie si chiudono in casa, i commercianti tirano giù le saracinesche prima del tramonto e chi non può permettersi un box auto rischia ogni notte di trovarsi a piedi.
Ma il vero capolavoro è proprio questa scena in via Verdi. Un’auto fatta a pezzi, lasciata accanto ai rifiuti, come se fosse normale smaltirla insieme agli scarti di cucina. Nessun intervento, nessuna bonifica, nessuna rimozione. Solo la consueta indifferenza, che lascia campo libero a chiunque voglia approfittarne.
Certo, si potrebbe discutere di decoro urbano, di videosorveglianza, di controlli. Si potrebbe fare qualcosa. Ma è più facile dire che la competenza non è del Comune, che i vigili non servono a quello, e che tutto sommato un’auto smontata non è poi così diversa da una lavatrice abbandonata. Basta chiudere gli occhi, o girare la testa dall’altra parte.
Insomma, a Ivrea ci si arrangia, come sempre. C’è chi smonta, chi porta via, chi denuncia. E poi c’è chi dovrebbe amministrare. Ma si limita a osservare da lontano. Sempre che nel frattempo qualcuno non cominci a smontargli la poltrona.
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