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Ambiente
20 Marzo 2025 - 11:03
Il dramma dei ghiacciai europei: qual è il loro stato di salute?
Dall’Everest al Monte Bianco, il riscaldamento globale sta sciogliendo i ghiacciai a un ritmo sempre più rapido. Negli ultimi vent’anni, si è registrata una perdita del 5,4% della massa glaciale mondiale, pari a circa 6.558 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Le aree più colpite sono quelle dell’Europa Centrale, in particolare le Alpi e i Pirenei, dove il riscaldamento delle montagne procede a una velocità doppia rispetto al resto del pianeta. Qui la riduzione del ghiaccio ha già raggiunto il 39%, mettendo a rischio l’equilibrio ambientale, le risorse idriche e l’intero ecosistema alpino.
Alla vigilia della Giornata internazionale dei ghiacciai, all’Università Statale di Milano è stato presentato il Manifesto europeo per i ghiacciai, un’iniziativa che mira a proteggere questi ecosistemi vitali attraverso azioni concrete e coordinate. Il documento è stato promosso dal Club Alpino Italiano, dal Comitato Glaciologico Italiano, dalla Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, dall’Unione delle Associazioni di Alpinismo e da Legambiente, con l’adesione di un network di 60 organizzazioni, tra enti di ricerca, ONG e istituzioni.
Il Manifesto si fonda su due pilastri fondamentali: la riduzione delle emissioni di gas serra, per limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, e l’adozione di strategie di adattamento agli impatti del cambiamento climatico sui ghiacciai. Il documento propone anche la creazione di una governance europea per la gestione delle risorse di alta quota, una maggiore cooperazione scientifica tra i Paesi coinvolti e nuove campagne di informazione per sensibilizzare cittadini e istituzioni.
"La sfida è enorme, ma il tempo per agire è ora", dichiarano i promotori dell’iniziativa. "Solo attraverso una collaborazione efficace e un impegno condiviso sarà possibile garantire un futuro sostenibile per i ghiacciai e per le comunità che da essi dipendono".
Il riscaldamento globale, infatti, non solo accelera la fusione dei ghiacciai, ma provoca un effetto a catena su risorse idriche, ecosistemi e attività economiche. Le popolazioni che vivono nelle aree montane dipendono dai ghiacciai per l’approvvigionamento di acqua, per il turismo e per l’agricoltura. La loro scomparsa significherebbe un drastico cambiamento negli equilibri naturali e socio-economici dell’intero continente. "Nel mondo oltre due miliardi di persone dipendono dalla neve e dal ghiaccio delle montagne che alimentano fiumi, laghi e falde acquifere, risorse essenziali per ecosistemi, agricoltura, energia, industria e usi domestici", sottolineano i promotori del manifesto. "L'anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai rappresenta un'opportunità unica per unire gli sforzi globali nella lotta contro la crisi climatica".
La comunità scientifica avverte da anni che, senza un’inversione di rotta, molti ghiacciai alpini rischiano di scomparire entro la fine del secolo. Le temperature in montagna aumentano a una velocità superiore alla media globale, accelerando il processo di fusione del ghiaccio. Questo fenomeno non solo riduce le riserve d’acqua dolce, ma aumenta il rischio di frane, valanghe e alluvioni, con conseguenze potenzialmente devastanti per le comunità locali.
"I ghiacciai non sono solo la più grande riserva d'acqua presente sulle Alpi e, di conseguenza, in Europa, ma sono diventati un simbolo: mostrano a tutti i cittadini, non soltanto agli amanti della montagna, il cambiamento drammatico che il nostro pianeta sta vivendo", afferma il presidente generale del Club Alpino Italiano e vicepresidente dell’Unione delle Associazioni di Alpinismo, Antonio Montani. "Realizzare un manifesto sui ghiacciai significa principalmente attirare l'attenzione sulla loro costante riduzione, con la consapevolezza che oggi il cambiamento paesaggistico della montagna è un fattore estetico, ma già da domani diventerà un problema pratico. Potremmo arrivare a situazioni dove l'acqua mancherà nelle nostre città, quindi è dovere di ognuno di noi interessarsi a queste problematiche e fare tutto ciò che è nelle proprie possibilità per limitare questa tendenza".
L’urgenza di agire non riguarda solo le Alpi o i Pirenei. In tutto il mondo, i ghiacciai sono tra le vittime più evidenti della crisi climatica. Anche le calotte polari dell’Artico e dell’Antartide stanno perdendo massa a un ritmo allarmante, contribuendo all’innalzamento del livello del mare. Proteggere i ghiacciai significa anche prevenire disastri futuri e garantire un equilibrio ambientale che riguarda tutti.
"È fondamentale perseguire obiettivi urgenti e ambiziosi di riduzione delle emissioni, affiancandoli ad azioni di adattamento coordinate, sostenute e sempre più ambiziose, per favorire la resilienza climatica e lo sviluppo sostenibile", aggiungono i promotori dell'iniziativa. "La sfida è enorme, ma il tempo per agire è ora".
Il Manifesto europeo per i ghiacciai rappresenta un primo passo importante, ma non sufficiente. Gli esperti sottolineano la necessità di politiche più ambiziose, che prevedano una drastica riduzione delle emissioni di CO₂, incentivi per le energie rinnovabili e una gestione più sostenibile delle risorse naturali. Senza misure efficaci, la fusione dei ghiacciai continuerà a trasformare il paesaggio alpino, alterando ecosistemi millenari e mettendo in pericolo intere popolazioni.
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