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19 Marzo 2025 - 11:46
Festa del papà
Mentre il 19 marzo molti bambini consegnano con orgoglio i loro lavoretti ai papà, per migliaia di uomini separati questa giornata si trasforma in un incubo silenzioso. Una festa che, invece di celebrare il legame con i figli, diventa il simbolo della lontananza, della solitudine, della lotta quotidiana per restare genitori nonostante tutto. Per loro, la Festa del Papà non è un momento di gioia, ma un pugno nello stomaco.
A denunciare questa ingiustizia è ancora una volta Codici, l'associazione che da anni si batte per i diritti dei padri separati con la campagna "Voglio Papà". I numeri fanno rabbrividire: il 72% dei padri separati vede precipitare il proprio tenore di vita, e quasi il 30% scivola sotto la soglia di povertà relativa. Non si tratta di qualche difficoltà economica passeggera, ma di un vero e proprio tracollo: uomini costretti a dormire in auto, a elemosinare un tetto dai parenti, a vivere in condizioni di degrado, senza un aiuto concreto dallo Stato.
A questo si aggiunge un dolore ancora più profondo: l'impossibilità di essere padri a tutti gli effetti.
"La difficoltà di conciliare il lavoro con l'affidamento dei figli rende quasi impossibile per molti uomini avere una vita stabile. Ma non sono solo le difficoltà economiche a distruggere queste persone. C'è un dramma invisibile che riguarda la solitudine, la sofferenza psicologica, l'umiliazione di essere considerati genitori di serie B", denuncia Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici.
I dati Istat rivelano un aspetto ancora più inquietante: ogni anno in Italia circa 10.000 uomini si tolgono la vita, e molti di loro sono padri separati. Secondo la Società Italiana di Psichiatria, il rischio di suicidio tra questi uomini è tre volte superiore rispetto alla popolazione maschile generale.
La narrativa del "padre assente", irresponsabile e disinteressato, ha radici profonde e ingiustificate. La realtà è un'altra: uomini che vogliono esserci, che vogliono vivere ogni giorno la crescita dei propri figli, ma che vengono relegati a spettatori, esclusi da decisioni importanti, costretti a vedere i propri bambini solo poche ore a settimana. In troppi casi, la legge non è alleata di questi padri, ma una nemica silenziosa che li allontana sempre di più.
Il problema, però, non è solo emotivo. C’è anche un aspetto concreto, pratico, che pesa come un macigno sulle spalle di questi uomini: la difficoltà economica. L’assegno di mantenimento, spesso calcolato su parametri rigidi e scollegati dalla reale capacità economica del genitore, costringe molti padri a una vita di stenti. Non di rado, si trovano a dover scegliere tra pagare l’affitto e garantire il mantenimento dei figli. Una scelta impossibile, che li porta in una spirale di indebitamento e disperazione.
A peggiorare la situazione c’è la questione abitativa. Il diritto di visita diventa un ostacolo insormontabile quando non si ha una casa dove accogliere i propri figli. Troppi padri separati vivono in condizioni precarie, spesso in alloggi di fortuna, perché il mercato immobiliare e le politiche sociali non offrono alternative accessibili. E così, non solo perdono il quotidiano con i loro figli, ma vengono anche privati della possibilità di ospitarli in un ambiente adeguato.
E così, la Festa del Papà diventa per molti un giorno di lutto. Un giorno di dolore e di rabbia, di domande senza risposta, di battaglie legali che si trascinano per anni senza trovare una vera soluzione.
"Essere padri è un diritto, non un privilegio. Non basta più celebrare la paternità con frasi di circostanza: servono azioni concrete per sostenere chi ogni giorno combatte una battaglia silenziosa per i propri figli e per la propria dignità", conclude Giacomelli.
Ma quali sono le soluzioni? Codici chiede interventi concreti: un sistema di welfare più equo, che tenga conto delle difficoltà economiche dei padri separati, una riforma della giustizia familiare che garantisca davvero la bigenitorialità, il potenziamento di politiche abitative che permettano ai padri di avere un luogo dignitoso dove vivere e accogliere i figli. E soprattutto, un cambio di mentalità, che smetta di vedere il padre separato come un genitore di serie B.
L'associazione Codici continua la sua battaglia per dare voce a questi padri dimenticati, offrendo assistenza attraverso la campagna "Voglio Papà". Chiunque si trovi in difficoltà può chiedere aiuto telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 o scrivendo un'e-mail a segreteria.sportello@codici.org.
Nel giorno in cui il mondo celebra i papà, qualcuno resta in silenzio. E quel silenzio pesa come un macigno.
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