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13 Marzo 2025 - 12:43
Panchine rimosse alla stazione di Chivasso: manutenzione o resa al bivacco?
Le sedie alla stazione di Chivasso sono sparite e la discussione sui social è esplosa. Alcuni lamentano condizioni di incuria, con acqua sui gradini del sottopassaggio e vetri rotti riparati di continuo; altri sottolineano che le panchine erano perennemente occupate da gente in bivacco, mentre chi deve prendere il treno è costretto a stare in piedi. In tanti si chiedono se si tratti di una soluzione provvisoria, magari per sostituire arredi danneggiati, o di un provvedimento definitivo mirato a scoraggiare certe presenze indesiderate.
L’assenza di informazioni ufficiali alimenta il dibattito, con commenti che chiamano in causa istituzioni e forze dell’ordine, invocando maggiori controlli e interventi seri contro degrado e insicurezza. C’è chi sostiene che si tratti della “solita scorciatoia” per non affrontare a fondo il problema: invece di garantire un luogo pulito, curato e sicuro, si toglie tutto e si penalizza chi viaggia. A fare eco a queste perplessità è il consigliere metropolitano di Chivasso, Clara Marta, che solleva il dubbio: "Hanno tolto le sedie in stazione: lavori in corso o l'ennesima rinuncia al decoro?"
"La stazione, già oggi, presenta diverse criticità. Gli ascensori spesso non funzionano, gli spazi non sono sempre puliti e ordinati, alcune zone risultano insicure e abbandonate a se stesse. Possiamo davvero accettare che la soluzione sia togliere piuttosto che riqualificare? La gestione degli spazi pubblici deve essere orientata al miglioramento, alla sicurezza, al decoro." - ha detto la consigliera- "Per noi di Forza Italia, la visione è chiara: vogliamo luoghi fruibili, ordinati, sicuri. Immaginiamo una stazione che sia un punto di riferimento per i cittadini, con servizi adeguati e magari anche spazi valorizzati per il turismo locale. Un luogo decoroso e accogliente, non l’ennesima zona spoglia, dove il degrado viene semplicemente nascosto sotto il tappeto."
In effetti, la stazione di Chivasso è già al centro di segnalazioni. Invece di investire in riqualificazione, si punta a eliminare ciò che suscita possibili assembramenti, col risultato di peggiorare il servizio offerto a pendolari, anziani e passeggeri costretti a lunghi tempi d’attesa senza una seduta. Eppure, sarebbe auspicabile un approccio che valorizzi l’area, con interventi per rendere la stazione un punto di riferimento decoroso e accogliente, piuttosto che una zona spoglia dove la coperta del degrado viene semplicemente tirata da un’altra parte.
Da parte di chi invoca ordine e pulizia, la rabbia è comprensibile, ma il rischio è che togliere non risolva nulla, lasciando spazio al disagio e all’abbandono. Quale futuro si prospetta per questa stazione strategica e per chi la vive ogni giorno? Si attendono risposte concrete e trasparenti, perché limitarsi a rimuovere panchine potrebbe rivelarsi una scelta miope, in grado di danneggiare ulteriormente la qualità del servizio.
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