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Maggioranza in fuga: il Consiglio salta sulla mozione per i lavori di via Roma

La maggioranza abbandona l’aula, l'opposizione attacca

Maggioranza in fuga: il Consiglio salta sulla mozione per i lavori di via Roma

Maggioranza in fuga: il Consiglio salta sulla mozione per i lavori di via Roma

Doveva essere una discussione su una mozione. È diventato l’ennesimo teatrino politico che ha messo in scena una maggioranza in evidente affanno. L’ultimo Consiglio comunale di Venaria si è concluso nel modo più clamoroso: la maggioranza ha abbandonato l’aula, lasciando i lavori a metà e certificando, ancora una volta, la fragilità dell’amministrazione Giulivi. Il nodo della questione? Il rifacimento della pavimentazione di fronte alla stazione ferroviaria di Viale Roma, un intervento che, invece di risolvere un problema annoso, ha sollevato critiche e polemiche.

A portare il caso in aula sono stati i consiglieri di minoranza Andrea Accorsi e Andrea Dei, del gruppo Venaria al centro, con una mozione che denunciava gli errori tecnici e gestionali dell’amministrazione e chiedeva provvedimenti immediati. Ma il dibattito, invece di chiarire la situazione, si è trasformato in un cortocircuito politico che ha evidenziato la confusione che regna tra i banchi della maggioranza.

La vicenda ha radici profonde. Secondo quanto riportato nella mozione presentata in Consiglio, il progetto di rifacimento della pavimentazione era nato con l’intento di risolvere le criticità dell’area davanti alla stazione. Ma, come spesso accade, tra le intenzioni e i risultati concreti c’è stato un abisso.

Inizialmente, i lavori sono stati affidati alla G.E.S.I.N. Parcheggi, la municipalizzata incaricata della manutenzione, ma la società ha mostrato “limitate capacità operative”, costringendo l’amministrazione a incaricare un’altra ditta. Così, i costi sono lievitati: da un primo intervento di somma urgenza si è passati a una serie di quattro variazioni contrattuali, che hanno portato l’importo complessivo a 145.000 euro per le sole manutenzioni straordinarie su strade, aree verdi e infrastrutture cittadine.

Ma non è finita. Con determina dirigenziale n. 994 del 19 dicembre 2024, l’amministrazione ha approvato il certificato di regolare esecuzione dei lavori, attestando un costo finale di 180.401,76 euro. A questo si è aggiunto anche un incentivo extra di 2.900 euro per lo svolgimento delle funzioni tecniche, approvato dalla Giunta con la delibera n. 239 del 24 settembre 2024. Insomma, un conto sempre più salato per i cittadini di Venaria.

Andrea Accorsi consigliere comunale

I consiglieri Accorsi e Dei non hanno usato mezzi termini per descrivere il risultato dell’intervento: “Dopo il rifacimento dell’area, i cittadini si ritrovano di fronte a un manto stradale che appare come una macchia di leopardo, uno schiaffo all'estetica e alla logica urbanistica”.

Il problema, però, non è solo estetico. Secondo i consiglieri, la gestione dell’intervento ha evidenziato gravi lacune nella programmazione e nell’esecuzione dei lavori pubblici. Tanto che, nel corso della discussione, è emerso un errore tecnico clamoroso: la pavimentazione in pietra esistente era stata posata parallelamente al senso di marcia, ma il progetto prevedeva la rimozione delle pietre per sostituirle con un più economico strato di asfalto.

La mozione presentata in Consiglio chiedeva, tra le altre cose:

  • La revoca della liquidazione dell’incentivo di 2.900 euro per irregolarità tecniche;
  • La restituzione di 1.674,13 euro relativi ai fondi tecnici stanziati per l’intervento;
  • La contestazione del certificato di regolarità tecnica, vista la qualità discutibile dei lavori;
  • L’applicazione di penali e il deferimento del caso alla Corte dei Conti per danno erariale.

Insomma, una richiesta di chiarezza e trasparenza su un’operazione costata ai cittadini quasi 200.000 euro per un risultato tutt’altro che soddisfacente.

Se qualcuno si aspettava un confronto costruttivo in Consiglio comunale, è rimasto deluso. Inizialmente, la maggioranza ha cercato di prendere tempo, proponendo di rinviare la discussione in commissione per vederci chiaro. Ma poi, l’assessore ai Lavori pubblici ha chiesto il ritiro della mozione, ammettendo – di fatto – le criticità del progetto.

A quel punto, la seduta è degenerata. Il clima si è fatto sempre più teso, con momenti di evidente imbarazzo tra i banchi della maggioranza. Il Presidente del Consiglio è stato pubblicamente sconfessato, e quando la discussione è diventata insostenibile, la maggioranza ha deciso di lasciare l’aula, facendo saltare i lavori consiliari.

Per Accorsi e Dei, la situazione è chiara: “Siamo al paradosso. Questa amministrazione è incapace di affrontare anche i problemi più semplici e i cittadini ne stanno pagando il prezzo”. Il giudizio sulla giunta Giulivi è durissimo: Ormai è evidente a tutti la crisi in cui versa l’amministrazione. Assessori che non si parlano, consiglieri all’oscuro di tutto, decisioni prese senza alcuna logica.

Dopo l’ennesimo Consiglio comunale concluso nel caos, la domanda sorge spontanea: quanto potrà durare ancora questa amministrazione? Per l’opposizione, il destino è già segnato. “Forse sarebbe meglio per tutti riconoscere il proprio fallimento e tornare a votare un Sindaco migliore, capace di dare alla città la guida che merita”, hanno dichiarato Accorsi e Dei.

Nel frattempo, la mozione – che chiedeva il ritiro degli incentivi e il deferimento del caso alla Corte dei Conti – resta in sospeso. Così come il futuro politico di questa maggioranza.

Una cosa, però, è certa: a Venaria, basta una mozione per far saltare il banco.

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