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Calano i furti nel Canavese: criminalità in diminuzione o effetto della riforma Cartabia?

Nel 2024, i furti nel territorio della procura di Ivrea diminuiscono di quasi mille unità grazie alla nuova normativa

Furti in Calo del 24%

Calano i furti nel Canavese: criminalità in diminuzione o effetto della riforma Cartabia?

A Ivrea, i numeri parlano chiaro: i furti denunciati sono scesi del 24% rispetto all'anno precedente, passando da 4.137 a 3.149. Un calo che potrebbe far pensare a una riduzione effettiva della criminalità, ma la spiegazione più plausibile è un’altra: l’effetto della riforma Cartabia. Con il cambiamento normativo, il furto semplice non è più procedibile d’ufficio, ma solo su querela di parte. Questo significa che le forze dell’ordine non possono più intervenire direttamente senza una denuncia formale da parte della vittima, rendendo più complesso e macchinoso il processo investigativo.

L’andamento è confermato dal fatto che i reati ancora procedibili d’ufficio, come i furti in abitazione (da 1.215 a 1.157) e le rapine (da 100 a 99), non hanno subito variazioni significative, mentre le estorsioni sono aumentate da 94 a 107. I dati sulla criminalità nel territorio della procura di Ivrea rivelano tendenze contrastanti. Il numero di omicidi è salito da 10 a 17, così come i tentati omicidi, che sono passati da 597 a 628.

Le violenze sessuali sono aumentate, con un episodio denunciato ogni 3,5 giorni: nel 2024 i casi registrati sono stati 103 contro gli 83 del 2023. Crescono anche le denunce per stalking, da 158 a 186, mentre i maltrattamenti in famiglia mostrano solo un lieve calo da 355 a 350. Un altro fronte critico è quello della sicurezza sul lavoro.

Calo dei furti

La procura di Ivrea è il tribunale dove i magistrati hanno il carico di lavoro più alto d’Italia, con una media di 183 fascicoli a testa per i reati legati agli incidenti sul lavoro e 131 per quelli relativi al codice rosso. I casi di morte sul lavoro sono stati 81 nel 2024, rispetto ai 96 dell’anno precedente, mentre gli infortuni sono aumentati: 623 fascicoli contro i 595 del 2023.

Le malattie professionali, come il mesotelioma pleurico causato dall’esposizione all’amianto, continuano a rappresentare una minaccia per i lavoratori. Tuttavia, un segnale positivo arriva dall’aumento delle indagini su prevenzione e controlli, passate da 296 nel 2023 a un numero superiore nel 2024, segno che l’attenzione sulla sicurezza sta crescendo. Il quadro che emerge è quello di un territorio in cui la criminalità si sta trasformando più che diminuire, e in cui la lotta alla violenza e alla sicurezza sul lavoro resta una sfida ancora aperta.

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