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19 Febbraio 2025 - 11:39
Sanità piemontese in crisi: ci si affida sempre di più alle strutture private
Il sistema sanitario piemontese sta attraversando una fase critica, con dati che mostrano una crescita continua dei flussi di mobilità sanitaria. L’analisi della Fondazione GIMBE, pubblicata il 13 febbraio 2025, conferma difficoltà strutturali nel garantire ai cittadini cure adeguate all’interno della sanità pubblica. Il Piemonte ha registrato un saldo negativo di 6,3 milioni di euro nel 2022, un miglioramento rispetto ai -18,5 milioni del 2021, ma le proiezioni per il 2023 indicano un possibile peggioramento.
Uno degli aspetti più critici riguarda l’elevata incidenza delle strutture private accreditate, che assorbono oltre il 50% della mobilità sanitaria attiva. Su un totale di 293 milioni di euro, 148 milioni sono stati destinati a prestazioni sanitarie fornite da istituti privati a pazienti provenienti da altre regioni. Questa cifra rappresenta una spesa rilevante per la Regione, che si trova costretta a rimborsare tali prestazioni, indebolendo ulteriormente il bilancio della sanità pubblica.
Di fronte a questa situazione, il consigliere regionale del Partito Democratico, Mauro Salizzoni, ha sollevato la questione in Consiglio regionale, chiedendo all’Assessore alla Sanità, Vignale, di chiarire quali misure intenda adottare per invertire questa tendenza. Tuttavia, la risposta ricevuta è stata considerata insoddisfacente: un elenco di dati sui tetti di spesa e sull’incidenza del privato, senza alcuna proposta concreta per rafforzare il sistema pubblico.
“Manca una strategia chiara per limitare l’eccessiva dipendenza dal privato accreditato e per garantire un rafforzamento delle strutture pubbliche. È necessario che il Piemonte investa sulla sanità pubblica per tutelare il diritto alla salute di tutti i cittadini”, ha dichiarato Salizzoni.
Il tema della mobilità sanitaria continua a rappresentare una sfida cruciale per la Regione. Mentre i numeri evidenziano un quadro sempre più sbilanciato a favore del privato, la necessità di un piano strutturale per potenziare la sanità pubblica diventa sempre più pressante. Le istituzioni regionali saranno chiamate a rispondere con azioni concrete per garantire un accesso equo e sostenibile alle cure sanitarie.
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