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Eternit all'asilo, il Comune fa chiarezza sulla mancata riapertura

Dopo la denuncia da parte dell'opposizione, arriva ora la risposta ufficiale. Ecco qual è stato l'iter dei lavori

Eternit all'asilo Campra. Il Comune fa chiarezza sulla mancata riapertura

Torna a essere al centro dell'attenzione pubblica il caso della scuola materna "Campra" a San Mauro Torinese. Dopo la denuncia dei continui ritardi nei lavori da parte del consigliere comunale d'opposizione Paola Antonetto alla Voce la scorsa settimana, la maggioranza in Comune ha voluto esprimere la propria posizione a riguardo.

A chiarire la natura dei ritardi nei lavori è stato Luca Rastelli, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, a cominciare dall'aspetto economico: «Abbiamo avuto un finanziamento da 183.600 euro (dalla Regione, ndr). Questo finanziamento non è arrivato subito, ma eravamo in graduatoria. Noi avevamo i requisiti, e dopo tempo abbiamo ottenuto i finanziamenti. Doveva però esserci un co-finanziamento da parte dell'Ente di 100.000 euro, derivati dalla spesa corrente. Il tutto per 283.600 euro».

Luca Rastelli

A questo è quindi dovuto il fatto che, nonostante la presenza di amianto nel sottocoppo del tetto della scuola (la parte che tiene su le tegole) fosse già nota da aprile 2022, i lavori di bonifica non fossero partiti allora. A ciò si aggiungeva poi la pericolosità molto ridotta dei pannelli in Eternit in questione, secondo quanto dichiarato dal Comune – pannelli che, stando alle analisi della condizione dell'amianto, erano privi di pulviscolo.

«La progettazione è stata affidata allo studio Mancini-Palmieri associati, non per un semplice rifacimento del tetto, ma per la rimozione dell'amianto. Si trattava di un quadro complesso e da gestire nel rispetto della normativa. Non sono tantissime le aziende che fanno questo tipo di lavori», ha aggiunto Rastelli, ricordando come queste imprese debbano spesso avere a che fare con numerose opere di bonifica allo stesso tempo.

L'assessore e vicesindaco ha poi ripercorso l'iter dell'intero progetto: «I lavori sono stati consegnati il 6 giugno 2024, ed è stato consegnato all'ASL di competenza il piano di lavoro per la rimozione dell'amianto. Sono state anche consegnate integrazioni, analisi di campioni come richiesto, e tutto questo ha aumentato anche i tempi. Noi avevamo fatto delle analisi e dei rilievi per partecipare al finanziamento, ma in sede di lavoro poi è stata diversa la richiesta dell'ASL. Inoltre, in passato a San Mauro non avevamo mai gestito una rimozione amianto: non avevamo una pratica precedente da 'copiare'. A giugno 2024 non è era ancora possibile ancora fare alcuna attività, perché i bambini andavano a scuola. A luglio si è partiti col cantiere e con i ponteggi. Ci sono stati dei ritardi per via del collegamento alla rete elettrica della gru di cantiere, che è arrivata a fine agosto. C'è una procedura da seguire che forse la ditta incaricata non ha seguito».

Questo per quanto riguarda i ritardi estivi, mentre i lavori sono proceduti in modo più spedito dall'autunno: «Ad agosto abbiamo anche avuto eventi meteo importanti, giorni in cui non si poteva lavorare. A settembre e ottobre è stata montata la gru e ulteriori ponteggi. A fine ottobre abbiamo rimosso il sottocoppo in amianto con successivo incapsulamento e trasferimento in discarica. A novembre non avevamo più amianto, e a inizio dicembre è arrivato il legname per il tetto. A gennaio 2025 abbiamo posato le tegole e a febbraio la lattoneria. Smonteremo a breve i ponteggi».

Stando dunque alle parole del vicesindaco, le opere sono quasi del tutto terminate, e il Comune ha dato il via libera per far rientrare i bambini alla scuola Campra, oggi tutti spostti all'asilo De Gasperi. La scuola però, sentiti anche i pareri delle famiglie, ha preferito non far spostare i bambini nel nuovo asilo "bonificato" a metà anno. Forse lo spostamento avverrà a settembre 2025, ma – come ha ricordato Rastelli – dipende dalla scuola stessa.

Resta però qualche ombra sul futuro della Campra, ora rinnovata ma che nei prossimi anni sembra destinata ad accogliere sempre meno bambini a causa del calo demografico, presente sia a San Mauro Torinese che a livello nazionale. Il vicesindaco non esclude la possibilità che nei prossimi anni la scuola sarà costretta a chiudere. Se così fosse, occorrerà quindi pensare a una nuova destinazione d'uso per un edificio che da una parte è nato con spazi e servizi su misura per i più piccoli, ma dall'altra è costato 283.600 euro di bonifica e non può diventare inutilizzato.

Sottocoppo in amianto. Immagine di repertorio

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