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Macellazione dei cavalli: la denuncia dell’Efsa sulle violenze inaccettabili

Un'industria macabra tra sofferenza e crudeltà: l'Efsa svela gli orrori nascosti nei macelli europei

Macellazione dei cavalli

Macellazione dei cavalli: la denuncia dell’Efsa sulle violenze inaccettabili

Un’ombra inquietante si allunga sull’industria della carne equina in Europa. L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare ha recentemente pubblicato due pareri scientifici che mettono in luce le crudeltà inflitte ai cavalli destinati al consumo umano. Secondo i dati Istat, nel 2024 in Italia sono stati macellati oltre 20.000 cavalli, molti dei quali importati da altri paesi europei dopo lunghi viaggi che li sottopongono a uno stress estremo. Una realtà che cozza con le normative sul benessere animale e che, secondo l’Efsa, richiede un’azione immediata.

Nei macelli europei, i cavalli sono vittime di trattamenti brutali che causano sofferenze inaccettabili. L’agenzia denuncia metodi crudeli come l’uso di bastoni e pungoli elettrici per spostare gli animali, il ferimento con pugnali, il dissanguamento e il taglio del midollo spinale su cavalli ancora coscienti. Alcuni vengono sospesi e immobilizzati meccanicamente, altri subiscono l’applicazione di corrente elettrica in circostanze non controllate. Pratiche che violano qualsiasi principio di tutela del benessere animale e che pongono interrogativi inquietanti sull’intero processo di macellazione equina in Europa.

Macellazione carne di cavallo

L’indagine dell’Efsa conferma quanto già documentato dalle investigazioni di Animal Equality. L’organizzazione ha realizzato un’inchiesta tra novembre 2023 e maggio 2024 in Spagna, rivelando una realtà fatta di sofferenza e abusi. Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia, ha ribadito che da anni l’associazione denuncia le violenze sistematiche inflitte ai cavalli e gli scandali di salute pubblica legati alla loro carne. Secondo Cupi, è essenziale che i consumatori conoscano la verità dietro il consumo della carne equina e le atrocità commesse nei macelli.

Oltre ai cavalli destinati al consumo umano, l’Efsa ha portato alla luce pratiche altrettanto aberranti per la macellazione di animali considerati improduttivi o malati. Gli esperti hanno rilevato l’utilizzo di pungoli elettrici per spostare cavalli gravemente feriti, il dissanguamento e il ferimento con pugnali su animali ancora coscienti, l’applicazione di corrente elettrica al torace per provocarne la morte in modo doloroso, e persino il soffocamento e l’avvelenamento con pesticidi e sostanze tossiche. Metodi che non trovano alcuna giustificazione né sotto il profilo etico né sotto quello normativo.

Secondo Cupi, la Commissione europea deve agire senza indugi per integrare queste evidenze nella legislazione futura e garantire il rispetto delle norme vigenti. Tuttavia, l’Italia ha l’opportunità di fare da apripista, vietando la macellazione dei cavalli sul proprio territorio e riconoscendo loro lo status di animali d’affezione, al pari di cani e gatti. Nel 2020, la Grecia ha già adottato questo provvedimento, vietando la macellazione e l’esportazione di cavalli per la produzione di carne, pelli e cuoio. In Italia, oltre 190 mila cittadini hanno già sottoscritto la petizione di Animal Equality per chiedere al Governo di intervenire con una legge nazionale che vieti la macellazione equina.

Di fronte a una realtà fatta di sofferenze e atrocità, il cambiamento non può più attendere. Il rispetto per gli animali passa attraverso scelte consapevoli e la volontà politica di mettere fine a pratiche crudeli che non dovrebbero più esistere in una società civile.

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