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Vergogna senza limiti: cocker malato gettato in un cassonetto

Un cocker trovato tra i rifiuti a Torino: l'intervento dei vigili del fuoco e la ricerca del proprietario

Cane abbandonato

Vergogna senza limiti: cocker malato gettato in un cassonetto

Un gesto di disumana crudeltà ha sconvolto la città: un cocker anziano e malato è stato abbandonato dentro un cassonetto Humana, come un oggetto rotto di cui disfarsi. Un atto ignobile che dimostra quanto ancora l’egoismo e la mancanza di empatia siano radicati in alcune persone.

A scoprire il cane sono stati i vigili del fuoco e la polizia municipale, intervenuti tempestivamente per recuperare l’animale. Le sue condizioni erano precarie, ma grazie alle cure immediate dell’ENPA, il cocker ha ricevuto l’assistenza necessaria. Ora resta da capire se riuscirà a superare questa esperienza drammatica e a trovare una famiglia disposta ad accoglierlo con amore, quello stesso amore che chi avrebbe dovuto proteggerlo gli ha negato con una crudeltà senza scrupoli.

Abbandonare un animale è un reato punito dalla legge italiana, che prevede fino a 18 mesi di reclusione e multe elevate per chi maltratta o abbandona un essere vivente. Nonostante le normative esistenti, episodi come questo dimostrano che c’è ancora chi considera gli animali come oggetti usa e getta, da scaricare senza rimorsi quando non servono più.

Chi ha compiuto questo gesto vile merita il massimo del disprezzo. Un cane anziano ha bisogno di affetto e cure, non di essere gettato via come un sacchetto dell’immondizia. Se non si è più in grado di accudire un animale, esistono alternative dignitose: rifugi, associazioni e volontari pronti ad aiutare. Scegliere la via più crudele non ha alcuna giustificazione.

Questo episodio è solo l’ennesima dimostrazione di quanto sia urgente un cambiamento culturale. Gli animali non sono oggetti, ma esseri viventi capaci di soffrire e amare incondizionatamente. La responsabilità nei loro confronti non può essere opzionale, e abbandonarli è un atto che rivela una povertà morale spaventosa.

Educare al rispetto per gli animali non è più rimandabile: solo così si potrà contrastare questa barbarie quotidiana che continua a ripetersi sotto gli occhi di tutti. Servono campagne di sensibilizzazione più incisive e controlli severi per punire chi ancora crede di poter trattare i cani come oggetti da buttare quando non servono più.

L'episodio che ha visto coinvolto questo cane malato fotografa un fenomeno molto diffuso in Italia. In base ai dati raccolti dall'ENPA emerge un quadro allarmante sulla situazione dell’abbandono degli animali domestici in Italia. Secondo l'Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), nel 2023 si è registrata una media di 384 animali abbandonati o ceduti ogni giorno, con un aumento del 20% rispetto agli anni precedenti. Un fenomeno che si acuisce nei mesi estivi, quando il numero di segnalazioni cresce in modo esponenziale. La Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) ha evidenziato come nell’estate del 2023 siano stati abbandonati oltre 50.000 tra cani e gatti, con le regioni più colpite che includono Sicilia, Puglia, Campania e Lombardia.

Le motivazioni dietro questi numeri preoccupanti sono molteplici. In primo luogo, le difficoltà economiche spingono sempre più famiglie a rinunciare ai propri animali, a causa delle spese mediche e alimentari difficili da sostenere. A questo si aggiunge la scarsa consapevolezza dell’impegno che comporta adottare un animale: molti proprietari, trovandosi di fronte a cambiamenti nella loro vita quotidiana, scelgono di abbandonare invece di cercare soluzioni alternative. Durante le vacanze, la pianificazione inadeguata diventa un altro fattore determinante, con alcuni che vedono il proprio animale come un ostacolo alla partenza e preferiscono lasciarlo per strada.

Contrastare questo fenomeno richiede un cambio culturale significativo. È necessario promuovere una maggiore sensibilizzazione sull’adozione responsabile e incentivare la sterilizzazione per prevenire cucciolate indesiderate. Inoltre, è fondamentale rafforzare le normative contro l’abbandono e il maltrattamento, con pene più severe per chi compie questi atti di crudeltà. L’abbandono non è solo un problema etico, ma ha anche conseguenze dirette sulla sicurezza stradale e sulla sanità pubblica, contribuendo all’aumento del randagismo.

Solo attraverso un lavoro congiunto tra istituzioni, associazioni animaliste e cittadini si potrà arginare questa emergenza e garantire un futuro migliore agli animali che, troppo spesso, vengono trattati come oggetti di cui disfarsi.

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