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07 Febbraio 2025 - 10:33
Ottime notizie da Confindustria: la produzione di vini piemontesi è in crescita, ma attenzione a Trump!
"Il settore vinicolo piemontese dimostra grande capacità di adattamento, ma le sfide globali impongono strategie sempre più mirate", sottolineano gli esperti di Confindustria Cuneo.
La produzione di vino in Piemonte nel 2024 ha registrato una crescita del 5% rispetto all'anno precedente, raggiungendo quota 2,25 milioni di ettolitri. Un risultato positivo, presentato durante l'evento "Vino e mercati" all'Ampelion di Alba, grazie ai dati raccolti dall’Osservatorio permanente sul comparto vinicolo (Wine Permanent Observer-Wpo) di Confindustria Cuneo. Tuttavia, se confrontato con la media dell’ultimo quinquennio, il dato segna una lieve flessione del 3%, a testimonianza delle oscillazioni del mercato.
Un segnale incoraggiante arriva dagli imbottigliamenti, che nel secondo semestre del 2024 hanno mostrato una netta ripresa, contribuendo a stabilizzare il comparto. Le giacenze di vini Dop hanno registrato un lieve incremento nella provincia di Cuneo (+0,8%), mentre il dato complessivo piemontese si attesta su un -0,4%. Nonostante queste variazioni, i livelli di scorte risultano in linea con il periodo pre-pandemia, segnale che il mercato si sta stabilizzando.
Se da un lato la crescita produttiva fa ben sperare, dall’altro emergono preoccupazioni legate agli scenari internazionali. Il possibile innalzamento dei dazi statunitensi sulle importazioni di vino potrebbe avere ripercussioni sulle esportazioni piemontesi, che tradizionalmente trovano nel mercato USA uno sbocco strategico. Allo stesso tempo, la grande distribuzione organizzata (GDO) sta esercitando una forte pressione sui prezzi, acquistando vini piemontesi a tariffe inferiori sia in Italia che all’estero, mettendo a rischio la sostenibilità economica dei produttori.
Aumenta la produzione di vini in Piemonte
Un'indagine condotta su buyer italiani e stranieri ha rivelato interessanti tendenze di consumo. I vini con una gradazione alcolica compresa tra 11 e 13 gradi sono i più richiesti, raccogliendo il 30,3% delle preferenze. Seguono i vini tra 9 e 11 gradi con un 21,8%, mentre il segmento dei low-alcohol (sotto i 9 gradi) rimane di nicchia, con appena il 12,7% di richieste. Un 16,4% dei consumatori ha dichiarato di non considerare rilevante il grado alcolico nella scelta di un vino.
Nonostante le sfide, il Piemonte si conferma un territorio dalla grande tradizione enologica, capace di adattarsi alle dinamiche del mercato e alle nuove tendenze di consumo. Il 2025 si prospetta come un anno decisivo per capire se la crescita del 2024 sarà l’inizio di una ripresa stabile o se le incognite internazionali metteranno nuovamente alla prova la tenuta del settore vinicolo.
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