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30 Gennaio 2025 - 10:55
Nuovo acquedotto nel Canavese: un progetto che guarda al futuro tra sviluppo e disagi alla viabilità
Nel territorio compreso tra Salassa e Valperga, i lavori per la costruzione del nuovo acquedotto del Canavese stanno procedendo a ritmo serrato. L’opera, cofinanziata dall’Unione Europea attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dalla SMAT, punta a garantire acqua di alta qualità a circa cinquanta comuni della zona. Un progetto ambizioso, dal valore complessivo di 254 milioni di euro, che va ben oltre la semplice posa di condotte, configurandosi come un investimento strategico sul futuro del territorio.
Con il contributo di 129 milioni di euro provenienti dal PNRR e 125 milioni messi in campo dalla SMAT, l’acquedotto del Canavese attingerà l’acqua dalle sorgenti di alta montagna del Gran Paradiso, sfruttando gli invasi dell’Agnel, di Ceresole, Eugio, Serrù e Teleccio. La capacità complessiva di questi bacini ammonta a 84 milioni di metri cubi, risorsa finora utilizzata prevalentemente per l’alimentazione delle centrali idroelettriche. Una volta completata l’opera, la stessa acqua sarà destinata a soddisfare le necessità idriche di una cinquantina di comuni, portando benefici in termini di sicurezza dell’approvvigionamento e di sostenibilità ambientale.
Come spesso accade in progetti infrastrutturali di ampia portata, la realizzazione dell’acquedotto comporta inevitabili disagi alla circolazione stradale. Nel tratto interessato dai lavori, tra Salassa e Valperga, è stato attivato un senso unico alternato regolato da semafori, in particolare all’altezza del bocciodromo di Salassa. Tale provvedimento, indispensabile per garantire la sicurezza del cantiere e degli automobilisti, ha determinato un aumento del traffico nelle ore di punta, con conseguenti code che richiedono pazienza e prudenza. Gli automobilisti sono invitati a considerare tempi di percorrenza più lunghi e a osservare con attenzione la segnaletica provvisoria.
La realizzazione di circa 129 chilometri di nuove condotte e l’interconnessione con le reti comunali, per un totale di 140 chilometri di tubazioni, costituirà uno degli interventi infrastrutturali più importanti degli ultimi anni in questa parte del Canavese. L’acquedotto non solo garantirà una fornitura idrica più affidabile, ma avrà ricadute positive sull’intero tessuto economico e sociale, agevolando lo sviluppo di nuove attività e favorendo il miglioramento della qualità della vita per i residenti. In un’ottica di lungo termine, l’infrastruttura potrebbe divenire un volano per l’attrazione di investimenti e la crescita del turismo sostenibile, grazie alla valorizzazione delle risorse naturali del Gran Paradiso.
Il progetto, per quanto strategico, non è privo di criticità. Da un lato, la necessità di completare i lavori nei tempi previsti impone un rigido rispetto del cronoprogramma, mentre dall’altro si deve tenere conto delle possibili ripercussioni sulle abitudini dei cittadini. La convivenza tra attività di cantiere e viabilità ordinaria rappresenta un equilibrio delicato, che richiede collaborazione tra istituzioni, imprese e comunità locali.
Inoltre, la crescente pressione su risorse idriche ed energetiche richiede un approccio integrato, in grado di coniugare sostenibilità ambientale ed efficienza produttiva. La “sfida” è quindi duplice: minimizzare i disagi e, al contempo, massimizzare i benefici di lungo periodo per il territorio.
Lavori stradali in Canavese
In questo contesto, le autorità raccomandano agli automobilisti di mantenere la massima attenzione e di rispettare le indicazioni del personale e della segnaletica posta a ridosso del cantiere. Le code nelle ore di punta, anche se fastidiose, rappresentano un sacrificio temporaneo che consentirà la realizzazione di un’infrastruttura fondamentale per il Canavese.
La speranza condivisa è che, una volta terminati i lavori, la nuova rete idrica porti benefici duraturi all’intera comunità, garantendo un approvvigionamento d’acqua sicuro, sostenibile e di elevata qualità. Nel frattempo, è essenziale che tutti – dagli enti locali ai cittadini, passando per gli operatori economici – si adoperino affinché la fase transitoria di cantierizzazione si svolga nel modo più fluido possibile.
Quando quest’opera sarà conclusa, il Canavese potrà vantare un’acquedotto all’avanguardia e una maggiore solidità nel fronteggiare le sfide future legate alla risorsa idrica e allo sviluppo del territorio.
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