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13 Gennaio 2025 - 17:39
La città dei nocciolini e delle facce 'd Tola, gemellata con Betlemme dal 2016, non può restare indifferente di fronte a un legame storico e a una tragedia che coinvolge una comunità amica.
In una piazza gremita dal consueto via vai del mercato del sabato mattina, Chivasso ha assistito al ritorno di Potere al Popolo con un messaggio chiaro e potente: chiedere al sindaco Claudio Castello di prendere posizione contro il genocidio in Palestina e dare seguito alla richiesta d’aiuto inviata un anno fa dal sindaco di Betlemme.
La città dei nocciolini e delle facce 'd Tola, gemellata con Betlemme dal 2016, non può restare indifferente di fronte a un legame storico e a una tragedia che coinvolge una comunità amica.
Tra i banchi del mercato, i membri di Potere al Popolo hanno raccolto firme per una petizione comunale, superando già la soglia delle 50 adesioni necessarie per portare la questione in consiglio comunale.
«A oltre un anno dalla lettera del sindaco di Betlemme al nostro primo cittadino, non è arrivata nessuna risposta concreta né un gesto tangibile di solidarietà», ha dichiarato un rappresentante del movimento. «Il genocidio in corso a Gaza e la violenza nei territori occupati della Cisgiordania richiedono un'azione forte, non parole di circostanza».
Il gemellaggio tra Chivasso e Betlemme affonda le sue radici negli anni ’60, un legame che ha visto le due città collaborare e sostenersi. Ma secondo i manifestanti, questa relazione si è raffreddata negli ultimi anni, fino a diventare "silenziosa".
«Non possiamo accettare che un’amicizia così significativa venga oscurata dall’indifferenza. La solidarietà è un dovere, non un’opzione», hanno sottolineato durante la raccolta firme.
Il movimento denuncia anche il mancato impegno dell’amministrazione comunale nell’appoggiare progetti di sviluppo per i campi profughi nella Cisgiordania. «Chiediamo un contributo concreto di almeno 1.000 euro per sostenere queste iniziative, fondamentali per i rifugiati palestinesi».
La petizione avanzata da Potere al Popolo chiede tre punti chiave: «Una risposta ufficiale alla lettera del sindaco di Betlemme, che denunciava l’escalation di violenze in Palestina. Il riconoscimento dello Stato di Palestina e la fine di ogni rapporto commerciale e militare con Israele. Un contributo economico ai progetti attivi nella Cisgiordania, già sostenuti da realtà locali come l’UDAP».
Il movimento tornerà in piazza martedì 14 gennaio con un banchetto davanti alla biblioteca Movimente, continuando a raccogliere firme e tenere alta l’attenzione. «Saremo sempre dalla parte dei popoli oppressi e contro gli oppressori. Palestina libera!», hanno concluso i manifestanti.
In un momento in cui i conflitti in Medio Oriente scuotono le coscienze, Chivasso ha la possibilità di dimostrare che un gemellaggio non è solo un simbolo, ma un impegno concreto per la pace e la giustizia. «Non possiamo restare in silenzio. Il genocidio non è un fatto lontano: riguarda tutti noi, perché ogni vita umana ha lo stesso valore», ha ricordato il referente locale di Potere al Popolo.
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