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08 Gennaio 2025 - 18:00
Inseguito con un drone e sequestrato: giudizio immediato per 4 giovani (foto di repertorio)
"Io e i miei drughi, stavamo seduti nel Korova Milkbar a spararci qualche lattepiù, pensando a che cosa fare per la serata...". Così inizia il viaggio oscuro e disturbante di Alex in Arancia Meccanica, il film di Stanley Kubrick che esplora i confini della violenza gratuita e dell’assenza di morale. Ed è impossibile non pensare a quella stessa spirale di sopraffazione e brutalità quando si leggono i dettagli del caso giudiziario che vede coinvolti quattro giovani accusati di aggressione e sequestro di persona.
La Procura di Aosta, nelle scorse ore, ha formalizzato la richiesta di giudizio immediato per i quattro accusati di sequestro di persona aggravato dalla premeditazione, lesioni personali aggravate e minacce gravi. Dopo la remissione della querela, dovranno rispondere solo di tentata estorsione, che è un reato procedibile d’ufficio.
I fatti risalgono al 7 novembre scorso, quando un giovane di 24 anni, residente a Montalto Dora, si trovava a Champoluc, in Val d'Ayas, dove lavorava come cameriere. Quel giorno, secondo le accuse, Mario Luca Horotan, 20 anni, di Ivrea (difeso dall’avvocata Simona Alessio), Loris Alasia, 19 anni, di Azeglio (difeso d’ufficio dall’avvocata Eleonora Bono), Stefan Liviu Gladea, 18 anni, di Ivrea, e Andrei Filippo Muscaliu, 20 anni, anch’egli di Ivrea (difesi dall’avvocato Maurizio Pettiti), avrebbero dato vita a una vera e propria spedizione punitiva.
L'obiettivo, stando alle indagini coordinate dal pm Manlio D’Ambrosi, sarebbe stato quello di estorcere al giovane poco meno di 2.000 euro, una somma che gli accusati sostenevano fosse un debito contratto dalla vittima. La vicenda ha però assunto contorni inquietanti per le modalità con cui sarebbe stata condotta l’azione.
Il pm Manlio D'Ambrosi ha chiesto il rinvio a giudizio per i quattro giovani accusati di sequestro di persona aggravato dalla premeditazione, lesioni personali aggravate e minacce gravi
I quattro avrebbero raggiunto il ragazzo direttamente sul posto di lavoro, un bar di Champoluc. Inizialmente lo avrebbero minacciato, cercando di convincerlo a consegnare il denaro. Quando il giovane ha opposto resistenza e si è allontanato di corsa, gli accusati non si sono fermati: armati di un drone, lo avrebbero inseguito nei boschi circostanti.
Le immagini del drone avrebbero consentito ai quattro di localizzare la vittima, che è stata poi raggiunta, bloccata e pestata con violenza. Calci alla testa e al costato, secondo quanto riportato nei verbali, accompagnati da minacce di morte per costringerlo a saldare il presunto debito. Non soddisfatti, gli aggressori lo avrebbero caricato a forza su un’auto, continuando a intimidirlo.
A ribaltare la situazione è stato il coraggio del giovane, che, durante quei drammatici momenti, è riuscito a contattare un amico tramite una videochiamata. Spaventato, aveva chiesto aiuto per ottenere i soldi in prestito. L’amico, comprendendo la gravità della situazione, si è rivolto ai carabinieri della Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent, che sono intervenuti prontamente.
L’auto su cui viaggiavano gli aggressori è stata intercettata nei pressi di Verrès. I militari hanno bloccato i quattro e liberato il giovane, che ha riportato lesioni giudicate guaribili in pochi giorni.
Tutti e quattro erano stati condotti nel carcere di Brissogne l’11 novembre. Poco prima di Natale, però, avevano risarcito la vittima, che aveva rimesso la querela. Caduta così l’accusa per cui era stata applicata la misura – il sequestro di persona – i quattro erano stati scarcerati il 20 dicembre.
Con la chiusura delle indagini, il pm D’Ambrosi ha chiesto il giudizio immediato, sottolineando la gravità delle accuse. Non è ancora stata fissata la data del processo, ma la vicenda ha già suscitato scalpore per il livello di violenza e l’uso di strumenti tecnologici, come il drone, per dare la caccia alla vittima.
Su questi ragazzi, però, c’è dell’altro da dire. Mario Luca Horotan, per esempio, è evaso dai domiciliari nel giorno di Capodanno per partecipare a una festa. A settembre era stato individuato dalla Procura di Ivrea come autore dell’accoltellamento alla schiena di un 39enne, avvenuto durante la festa dei coscritti di Pavone.
Più di recente, appena qualche giorno fa, Loris Alasia, di Azeglio, è stato denunciato dai carabinieri della Compagnia di Ivrea perché, ubriaco durante la festa dei coscritti di Azeglio, ha danneggiato gli specchietti di alcune automobili e ha insultato militari e soccorritori. Da qui la decisione del sindaco Emiliano Sirio di chiudere anzitempo i festeggiamenti con un giorno d’anticipo.
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