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Influenza in Piemonte, situazione critica: 500mila colpiti e 200 accessi giornalieri ai pronto soccorso

L'influenza colpisce duramente il Piemonte: 500mila malati e 200 accessi giornalieri ai pronto soccorso

Influenza in Piemonte

Influenza in Piemonte: 500mila colpiti e 200 accessi giornalieri ai pronto soccorso

Cosa succede quando l'influenza colpisce duramente una regione? In Piemonte, la risposta è chiara: un'ondata di malati che ha raggiunto la cifra impressionante di 500mila persone dall'inizio della stagione influenzale a ottobre. Tra questi, molti si sono ritrovati a dover affrontare lunghe attese nei pronto soccorso, con una media di 200 accessi al giorno. Ma quali sono le cause di questa situazione e come possiamo affrontarla?

Secondo il dottor Fabio De Iaco, direttore della medicina d’urgenza dell'ospedale Maria Vittoria e presidente nazionale uscente di Simeu, la situazione è critica. "Dal 1 gennaio, registriamo circa 2000 persone al pronto soccorso: sono circa 200 accessi al giorno negli ospedali Maria Vittoria, Giovanni Bosco e Martini", ha dichiarato.

Un dato che riflette la gravità dell'epidemia influenzale che sta colpendo la regione. Tuttavia, non tutte le notizie sono negative. L'ospedale infantile Regina Margherita, ad esempio, ha registrato solo due bambini ricoverati per il virus influenzale. Un risultato che, sebbene positivo, potrebbe essere temporaneo, dato che le scuole riapriranno presto e le temperature sono destinate a scendere ulteriormente.

Influenza stagione: il punto della situazione

La prevenzione è l'unica arma che abbiamo a disposizione

In questo contesto, la prevenzione gioca un ruolo cruciale. "La prevenzione è indispensabile e sottolineo che è ancora in corso la campagna vaccinale", ha affermato De Iaco. Vaccinarsi non solo protegge l'individuo, ma aiuta anche a ridurre la pressione sui dipartimenti di urgenza, evitando di intasarli inutilmente. La dottoressa Franca Fagioli, responsabile del dipartimento di patologia e cura del bambino "Regina Margherita", ha ribadito l'importanza del vaccino, non solo contro l'influenza ma anche contro il virus respiratorio sinciziale (VRS). "Questo è il frutto della campagna che abbiamo promosso con la Regione Piemonte", ha spiegato, riferendosi ai risultati positivi ottenuti grazie alla profilassi e alla vaccinazione gratuita per i bambini.

Rispetto all'anno scorso, l'inverno sembra essere meno severo per i bambini. "Lo scorso anno, i primi di gennaio avevamo 68 bambini attaccati ai respiratori", ha ricordato Fagioli. Oggi, i ricoverati per bronchiolite sono solo 11 e respirano autonomamente. Un miglioramento significativo, attribuibile alla campagna vaccinale e alla profilassi preventiva. Il nirsevimab, un nuovo farmaco, ha introdotto un cambiamento significativo nella lotta contro il VRS. Una singola somministrazione sottocutanea può garantire protezione per sei mesi, senza documentate tossicità particolari. Un passo avanti importante nella protezione dei più piccoli.

La vaccinazione rimane uno strumento fondamentale per contenere la diffusione dei virus. "Sono sicuri: oltre a tutelare il bambino o la bambina che si sottopone alla vaccinazione, servono a contenere i contagi anche per le persone che stanno intorno ai piccoli", ha sottolineato Fagioli.

Un messaggio chiaro, rivolto soprattutto ai genitori di bambini cagionevoli, immunodepressi o a contatto con adulti malati. In un contesto in cui l'influenza continua a colpire duramente, la prevenzione e la vaccinazione rappresentano le armi più efficaci per proteggere non solo i singoli individui, ma l'intera comunità. Un invito a non abbassare la guardia e a continuare a investire nella salute pubblica, per affrontare al meglio le sfide che l'inverno porta con sé.

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