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Al gran galà del bilancio, Giulivi sceglie il silenzio: le minoranze all'attacco sugli aumenti delle tasse

Più che un Consiglio, una seduta di meditazione collettiva. E la minoranza, indignata, non l'ha presa bene...

Venaria Reale

Le minoranze sugli scudi a Venaria Reale contro il sindaco Fabio Giulivi

A Venaria, il Consiglio comunale ormai somiglia sempre più a uno spettacolo surreale. L’altra sera, al gran galà del bilancio, la Giunta del sindaco Fabio Giulivi ha deciso di sfoderare la sua arma più potente: il silenzio. Sì, avete capito bene. Nessuna replica alle domande incalzanti delle opposizioni, nessuna spiegazione sulle scelte fatte (o non fatte). Insomma, più che un Consiglio, una seduta di meditazione collettiva. E la minoranza, indignata, non l'ha presa bene...

Non c’è che dire, l’amministrazione Giulivi sta riscrivendo le regole del confronto politico. In un anno in cui la mancanza del numero legale ha costretto più volte a rinviare le sedute di Consiglio, l’ultima strategia è ancora più audace: trincerarsi dietro il silenzio.

«Un silenzio assordante che evidenzia il totale sbando dell’amministrazione Giulivi» ha tuonato Andrea Accorsi, consigliere del Gruppo Misto.

Tra i bersagli delle sue critiche, spicca la delibera sull’imposta di soggiorno. «Un capolavoro di improvvisazione. Due euro a notte, 60.000 euro di presunti proventi messi a bilancio, ma senza aver consultato le associazioni di categoria. E la relazione presentata dal vicesindaco? Un disastro, priva di qualsiasi preparazione». E non è mancata la stoccata all’assessore al Turismo, definito «una presenza fantasma, incapace di intervenire persino su un tema che lo riguarda direttamente».

E poi il Documento Unico di Programmazione (DUP), che Accorsi non ha esitato a definire un esempio lampante di promesse non mantenute: «I tanto decantati lavori che avrebbero dovuto partire anni fa sono ancora in fase embrionale e, nella migliore delle ipotesi, si protrarranno fino al 2026. Quando terminerà il mandato, questa amministrazione lascerà la città un cantiere a cielo aperto e un bilancio in rosso».

Fabio Giulivi sindaco di Venaria Reale

Anche i gruppi consiliari Pd, Uniti per Cambiare e Movimento 5 Stelle non hanno risparmiato critiche. «La città è gestita a vista, senza nessuna visione e prospettiva per il futuro», hanno dichiarato in un comunicato congiunto. E poi, l’affondo: «È un dovere istituzionale fornire informazioni corrette, tempestive e veritiere. Ma l’amministrazione Giulivi sembra preferire il silenzio, forse per evitare che emergano le responsabilità politiche di questa maggioranza».

Le tasse locali sono un altro tasto dolente. «IMU aumentata dell’11%, TARSU del 300%, addizionale comunale del 6,4%. E tutto questo senza alcun intervento concreto su staff o aliquote. È un salasso ingiustificabile», sottolineano i gruppi consiliari.

E come dimenticare la gestione dei rifiuti, definita «disastrosa» dalle opposizioni?

Con un tasso di riscossione fermo al 65%, chi paga regolarmente si ritrova a coprire i costi di chi non lo fa. «Una situazione che penalizza i cittadini onesti e dimostra quanto questa amministrazione sia incapace di affrontare le questioni più urgenti».

Ma il vero capolavoro sembra essere la gestione delle opere pubbliche. I cantieri della Casa della Salute, della Mensa Di Vittorio e di viale Buridani sono fermi, i lavori al don Mosso non sono mai partiti, e l’Hub della Cultura resta un’incognita, nonostante i mutui milionari richiesti. «Come si può prevedere un investimento simile – si chiedono le opposizioni – senza sapere quanto costerà la gestione futura?».

Anche la comunicazione istituzionale del sindaco Giulivi è finita nel mirino. Accorsi ha parlato di un utilizzo del sito del Comune «ridotto a vetrina personale», mentre il comunicato congiunto dei gruppi di minoranza ha sottolineato l’assurdità della candidatura di Venaria a “Città dello Sport”: «Finora è costata 32.000 euro, ma senza alcun risultato tangibile. Giulivi preferisce pubblicare foto con fascia tricolore invece di confrontarsi con la cittadinanza».

Intanto, i cittadini assistono a uno spettacolo di immobilismo amministrativo e mancanza di risposte. «Promesse non mantenute, slogan vuoti e una città abbandonata a se stessa – conclude il comunicato –. Se questo è il modello di amministrazione che Giulivi vuole imporre, ci chiediamo quanto ancora Venaria potrà tollerarlo».

E la Giunta? Sempre in silenzio, come se rispondere alle critiche fosse solo un fastidioso optional. Chissà se credono davvero che il silenzio sia d’oro. Per ora, a giudicare dai malumori, sembra più che altro un boomerang.

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