AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
19 Dicembre 2024 - 23:05
Tra guerre familiari, incontri inaspettati e responsabilità globali, il presidente di Stellantis si racconta nel reportage di Le Point, svelando retroscena inediti e sorprendenti intrecci tra potere e vita privata.
“Ho moltiplicato i tentativi di conciliazione nella speranza di ritrovare la pace, l’ultimo dopo la morte di mia nonna. Ho fatto visita a mia madre.” Con queste parole John Elkann, presidente di Stellantis e custode dell’impero Agnelli, rompe il silenzio sulla guerra familiare che da vent’anni scuote una delle dinastie più potenti d’Italia. Il racconto, contenuto nel reportage esclusivo del settimanale francese Le Point, rappresenta uno sguardo intimo e senza filtri sulla complessità di un uomo e della sua famiglia.
Il reportage, intitolato “Nel mondo segreto di John Elkann” e firmato dalla giornalista Beatrice Parrino, è frutto di mesi di lavoro e si sviluppa su 13 pagine. Non si tratta solo di un ritratto professionale del presidente di Stellantis e proprietario della Juventus, ma di una narrazione che intreccia passato e presente, rivelando tanto i successi industriali quanto i drammi personali di Elkann.
Al centro del racconto vi sono i conflitti familiari. La guerra sull’eredità di Gianni Agnelli, combattuta nelle aule di giustizia italiane e svizzere, rappresenta solo un aspetto della storia. I rapporti difficili tra Elkann e sua madre, Margherita Agnelli, emergono come una ferita ancora aperta. “Mia madre è una persona naturalmente violenta, piena di risentimento. Denigrava nostro padre. Il dialogo con lei è impossibile. La minima opposizione finiva con una punizione”, confessa Elkann. Alla domanda diretta se si trattasse di schiaffi, il presidente di Stellantis risponde con un laconico: “Di più. Più di tutti, è stato Lapo a subire.”
Anche Ginevra Elkann, sorella di John, conferma il quadro di un’infanzia difficile. “Mia madre era una donna dai nervi fragili. Quando John aveva più bisogno di lei, quando si è ritrovato solo con Fiat, lei gli ha voltato le spalle.” Una madre incapace di sostenere i figli, immersa in una nuova vita accanto al marito Serge de Pahlen, un uomo legato alla religione ortodossa e, secondo accuse documentate, al KGB.
L’educazione imposta ai figli è stata segnata dal fanatismo religioso. “Voleva farci aderire all’universo ortodosso di suo marito. Infilava figurine religiose nelle nostre borse e ci mandava in ritiri spirituali con l’alzabandiera dell’Impero russo”, ricorda Elkann. Un tentativo, rivelatosi vano, di far accettare i figli da Serge de Pahlen.
Vladimir Putin
Tra i dettagli più sorprendenti del reportage, emerge un episodio avvenuto nella dimora storica degli Agnelli a Villar Perosa. Durante una riunione di famiglia, un giovane Vladimir Putin appare come ospite di Serge de Pahlen. Putin, descritto come un interlocutore rilassato, discute di sport e cucina a bordo piscina. L’episodio, confermato da Le Point, getta nuova luce sui legami internazionali della dinastia e alimenta le accuse sollevate dalla giornalista del Financial Times Catherine Belton, che nel suo libro Amis de Poutine collega Serge de Pahlen al KGB.
A soli 28 anni, John Elkann si trova a dover guidare un impero in crisi. “Ho ereditato soprattutto sfide e grandi responsabilità. All’epoca i conti facevano girare la testa. I pessimisti predicevano la bancarotta, gli ottimisti una presa di controllo delle banche.” La svolta arriva nel 2004 con la nomina di Sergio Marchionne come amministratore delegato. “Con l’arrivo di Marchionne le cose sono cambiate, non perché i problemi siano scomparsi, ma per il modo in cui li abbiamo affrontati. Non volevamo più vivere in un mondo di fiabe, ma nella realtà.”
Oggi Stellantis è uno dei principali attori globali nel settore automobilistico, con l’America come principale mercato. Elkann sottolinea l’importanza di avere “ambizioni realistiche” e l’umiltà di competere in un mercato complesso. Ma nel reportage non mancano critiche: nessun riferimento è fatto agli operai attualmente in cassa integrazione, un tema che resta fuori dalla narrazione.
La filosofia della realtà si riflette anche nella gestione della Juventus, definita da Elkann “una religione di famiglia”. Il nuovo corso, più prudente, punta sui giovani del vivaio e su una gestione finanziaria sostenibile. Elkann dichiara: “Il progetto resta molto ambizioso. Abbiamo ancora campioni, ma ora puntiamo di più sui giovani.”
Un episodio curioso avvenuto in una libreria di Parigi racconta l’impatto globale del marchio Juventus. Un bambino si avvicina a Elkann e chiede: “Conosci Ronaldo? Quando ho saputo che andava via dalla Juve, non ho dormito.”Elkann, colpito dalla scena, risponde con un sorriso, ma il racconto sottolinea quanto il peso emotivo del club vada oltre il calcio.
Tra gli aneddoti più curiosi del reportage, spicca l’incontro con Elon Musk a Parigi. Durante una notte insonne, Musk contatta Elkann e propone una passeggiata lungo la Senna. “Il torinese lo raggiunge con una bottiglia di grappa sotto il braccio. Cheers, Elon! Salute, John!” La serata, all’insegna di discussioni su tecnologia e visioni del futuro, si conclude all’alba, simbolo dell’approccio rilassato ma determinato che caratterizza Elkann.
Il ritratto tracciato da Le Point include anche testimonianze di figure di spicco. Jeff Bezos lo definisce un leader metodico e riflessivo, capace di analisi rigorose. Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, afferma: “In periodi di grande crisi, ho bisogno di contatti di fiducia. Lui è uno di questi.” Anche Delphine Arnault, a capo di Dior, sottolinea la capacità di Elkann di individuare talenti e fare scelte audaci.
Il reportage di Le Point dipinge un ritratto sfaccettato di John Elkann, intrecciando storie di successi industriali, drammi familiari e relazioni internazionali. Tra fanatismo religioso, Vladimir Putin a Villar Perosa e incontri con Elon Musk, Elkann emerge come una figura complessa, sospesa tra il peso del passato e la costruzione di un futuro che porti avanti il nome Agnelli senza ripeterne gli errori. Una storia di potere, resilienza e contraddizioni, che continua a scrivere il suo capitolo più intrigante.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.