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18 Dicembre 2024 - 18:54
Eternit bis, Schmidheiny condannato per Cavagnolo
Il 18 dicembre 2024, in occasione della giornata conclusiva della quindicesima edizione delle Settimane della Sicurezza, una sentenza della Corte d’Appello di Torino accende i riflettori sul lungo percorso di giustizia legato al dramma dell’amianto. L’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, già noto per il processo Eternit, è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione per omicidio colposo, in relazione alla morte di Giulio Testore, ex operaio dello stabilimento Saca Eternit di Cavagnolo, deceduto nel 2008 per asbestosi.
Questa sentenza, arrivata dopo il rinvio della Cassazione, conferma la responsabilità del magnate nella gestione dello stabilimento, ma potrebbe trasformarsi in una vittoria amara: il caso rischia di finire in prescrizione nella primavera del 2025.
“Ancora una volta viene sancita la responsabilità penale di Stephan Schmidheiny”, ha dichiarato Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, realtà promotrice delle Settimane della Sicurezza, nate per commemorare le tragedie sul lavoro come la strage della ThyssenKrupp e il crollo della gru di via Genova.
Nonostante la soddisfazione per il verdetto, Quirico non nasconde la preoccupazione: “Anche questo caso di omicidio rischia la prescrizione, qualora ci fosse un ulteriore ricorso in Cassazione. Sarebbe l’ennesima beffa per le vittime italiane dell’amianto”.
L’importanza di questa condanna, sottolinea Quirico, va oltre il singolo caso: “Speriamo sia di buon auspicio per il processo Eternit bis relativo alle vittime di Casale Monferrato, che riprenderà l’8 gennaio 2025”.
Anche Gianna Pentenero, presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale, ha espresso soddisfazione per la condanna, definendola “un importante passo avanti nella lunga battaglia di giustizia per le vittime dell’amianto”.
Pentenero ha ribadito l’importanza di mantenere alta l’attenzione su queste vicende: “Non si tratta solo di emettere condanne, ma di garantire che i responsabili paghino per le loro azioni. Mi appello al ministro della giustizia Nordio affinché ascolti le richieste di giustizia delle famiglie”.
Il processo Eternit bis continua a essere un simbolo della lotta per la giustizia sul lavoro. Il caso di Giulio Testore rappresenta una delle tante tragedie legate alla esposizione all’amianto, una realtà che ha segnato profondamente la storia industriale di città come Cavagnolo e Casale Monferrato.
Questa sentenza arriva in un momento simbolico: la chiusura delle Settimane della Sicurezza, evento nato per commemorare tragedie come la strage ThyssenKrupp e il crollo della gru di via Genova. L’obiettivo, sottolineato da Sicurezza e Lavoro, è quello di non dimenticare le vittime e continuare a lavorare per un futuro in cui la sicurezza sul lavoro sia una priorità assoluta.
La battaglia per la giustizia delle vittime dell’amianto e delle tragedie sul lavoro continua, e questa condanna, seppur limitata, rappresenta un segnale importante. Ma la vera vittoria sarà quando le famiglie delle vittime non dovranno più temere che la giustizia venga vanificata dalla prescrizione.
Stephan Schmidheiny
Stephan Schmidheiny, nato il 29 ottobre 1947 a Balgach, Svizzera, è un imprenditore svizzero ed ex proprietario del gruppo Eternit. Sotto la sua gestione, l'azienda ha continuato la produzione di materiali contenenti amianto, nonostante fossero noti i rischi per la salute associati all'esposizione a questa sostanza. A seguito delle numerose morti legate all'amianto negli stabilimenti Eternit, Schmidheiny è stato imputato in vari procedimenti giudiziari in Italia, tra cui l'Eternit bis, per rispondere delle responsabilità legate alla gestione dell'azienda e alla mancata tutela della salute dei lavoratori e delle comunità locali.
Il processo Eternit bis rappresenta una tappa cruciale nella lunga battaglia legale per ottenere giustizia per le vittime dell'amianto. La Regione Piemonte, insieme ad altre istituzioni e associazioni, continua a perseguire il riconoscimento delle responsabilità e il risarcimento dei danni subiti dalle comunità colpite.
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