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12 Dicembre 2024 - 14:12
Pino insieme a Mario Beiletti di Ivrea
Aveva appena festeggiato il suo centesimo compleanno lo scorso 24 ottobre, nella suggestiva cornice della Galleria Umberto I di Torino, circondato da amici e sostenitori. Tra loro, anche Nino Boeti, presidente provinciale dell’Anpi, che lo aveva salutato con un brindisi e la speranza di rivederlo presto. Ma Vincenzo Pino, figura leggendaria della Resistenza, non ce l’ha fatta. La sua tempra, forte e tenace, ha infine ceduto all’incedere dell’età.
Mario Beiletti, presidente dell’Anpi Ivrea e Basso Canavese, ricorda con commozione il partigiano Vincenzo Pino: “Lo abbiamo conosciuto anni fa durante le celebrazioni del rastrellamento nazifascista di Traversella. Da quel momento è stato rispetto e affetto reciproco. Era una presenza imprescindibile alle rituali cerimonie in Valchiusella, dove portava la sua testimonianza con un’irruenza sincera e una commozione autentica.”
Pino, calabrese di nascita, era giunto a Torino durante la guerra, giovane soldato di 20 anni, e si era unito alla Resistenza. Vicecomandante della settima divisione alpina Giustizia e Libertà, il suo impegno fu immediato e instancabile: salvò famiglie ebree, fece saltare ponti e ferrovie, e combatté con coraggio contro le truppe fasciste della Decima Mas.
La sua dedizione non si limitava al passato. Pino ha trascorso una vita intera a raccontare, insegnare e tramandare: “È fondamentale parlare alle nuove generazioni, perché quello che è accaduto non si ripeta più,” dichiarava in un articolo del 2021. “La libertà è una cosa bellissima, ma bisogna saperla amministrare. Non significa fare ciò che si vuole.”
Un esempio commovente della sua volontà di trasmettere memoria è l’incontro con Sara, una bambina di cinque anni che lo ascoltava incantata durante una cerimonia della Liberazione al Cimitero monumentale di Torino. “A lei ho raccontato che ho combattuto per la libertà,” diceva Pino. “Mi guardava con gli occhi belli, quelli di chi capisce.”
Tra i suoi progetti più cari, la Casa della Resistenza in Corso Umbria 8, dove conservava oltre duemila fotografie e cimeli della guerra partigiana. “Ogni mattina andavo a salutare i miei ragazzi, ma soprattutto le donne, perché il loro ruolo nella Resistenza è stato fondamentale.”
Pino aveva donato all’Anpi Ivrea la sua intera collezione di libri e foto, che oggi sono parte di una mostra itinerante a Lugnacco e di una sezione bibliotecaria a Rueglio, un gesto simbolico per garantire che la sua memoria non venga mai dimenticata.
Beiletti lo saluta così: “Ciao Pino, vai nel cielo degli Eroi, a ritrovare il tuo comandante Pedro Ferreira. Tu, caro Pino, hai assolto con onore a tutti i tuoi impegni di giovane partigiano. Ora vola in cielo. Noi non ti dimenticheremo.”
Le condoglianze si estendono alla famiglia e ai compagni dell’Anpi torinese. Il funerale si terrà sabato 14 dicembre 2024, alle ore 9, presso la chiesa Maria Ausiliatrice di Torino.
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