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San Mauro Torinese

Raccolta differenziata: un passo avanti, ma la montagna di rifiuti cresce

In arrivo nuovi tagli sulla raccolta e sulla manutenzione pubblica

Cresce la raccolta differenziata, ma anche il totale dei rifiuti. Comune e cittadini chiamati a fare di più

Immagine generata con l'intelligenza artificiale

Aumenta la percentuale di raccolta di rifiuti differenziati, ma anche la produzione totale di rifiuti pro capite. Questo è il quadro che emerge dai dati sulla raccolta dei rifiuti a San Mauro Torinese dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024 compilati e trasmessi dal consigliere comunale Bruno Bonino.

Il dato positivo è dunque che viene riciclata una percentuale maggiore di rifiuti rispetto al 2023, passando dal 63,7% al 65,6%, e questo risponde alla volontà del Comune di ridurre la percentuale di rifiuti non recuperabili.

Quello negativo, e più rilevante, è invece l’aumento della produzione globale di rifiuti rispetto al 2023. Ogni sanmaurese, nel corso dell’ultimo anno, ha prodotto mediamente 165 kg di rifiuti, mentre l’obiettivo fissato dalla Regione Piemonte per il 2030 è di soli 90 kg a persona. È quindi necessario ridurre al più possibile gli sprechi e rivolgersi agli ecocentri di Seta per smaltire rifiuti tecnologici o ingombranti, come televisori, elettrodomestici o mobili, e non gettarli mai nell’indifferenziato. Le tonnellate totali prodotte dal Comune nel 2024 sono state 7.392, con un aumento del 10,5% rispetto al 2023, di cui 2.546 tonnellate di indifferenziato (+4,5%).

I dati trasmessi dal Comune

San Mauro ha quindi interrotto la tendenza positiva di riduzione del non recuperabile degli ultimi anni, e anche le tonnellate totali sono tornate a salire dopo un periodo di stabilità. Significativo è l’aumento del 40% dei contenitori di vetro e metallo (+217 tonnellate), a cui però non corrisponde una diminuzione della plastica (+17 tonnellate dallo scorso anno).

Comune e cittadini dovranno quindi impegnarsi maggiormente per cercare insieme delle strategie per ridurre la produzione dei rifiuti in vista del 2030 e della possibile introduzione nel 2026 della TARIP, una tariffa della TARI “puntuale” che verrà calcolata per i cittadini in base ai rifiuti prodotti da ciascuna famiglia o negozio: se ci si terrà entro la soglia di produzione attesa, non ci saranno penalità, mentre la TARI aumenterà ancora per chi produrrà “troppi” rifiuti.

Resta da approfondire, a livello istituzionale, se le soglie della nuova TARIP – oltre che quel limite di 90 kg/persona entro il 2030 – siano effettivamente raggiungibili dai cittadini o se siano troppo stringenti nel breve termine, con conseguenti aumenti generalizzati della TARI. La tassa sui rifiuti, del resto, è già cresciuta mediamente del 7% rispetto al 2023, complice l’inflazione e – a detta del Comune – un errore di fatturazione da parte di Seta, fatto immediatamente smentito dalla società. L’assessore all’ecologia e al bilancio Matteo Fogli ha comunque dichiarato tempo fa che l’amministrazione intenderà accompagnare i cittadini verso questo percorso, senza abbandonarli alla sola responsabilità individuale.

L'assessore Matteo Fogli

Nel mentre, lo stesso assessore ha riferito che il prossimo anno il Comune sarà costretto a tagliare delle opere di manutenzione a causa delle minori risorse di bilancio, visto che il PNRR si avvia verso la sua fase di conclusione. A ciò si aggiungerà la già approvata riduzione dei finanziamenti statali agli Enti locali.

Per tagliare le spese – ha fatto sapere Fogli – una strategia potrebbe essere ridurre i passaggi di raccolta del vetro (che però è aumentato molto rispetto al 2023) e della carta da parte di Seta. Restano però da approfondire quali opere di “manutenzione” saranno effettivamente tagliate, come per esempio la pulizia delle strade, la sistemazione degli asfalti o la pulizia di alcuni arredi urbani, in primis le panchine di piazza Europa che sono, a oggi, molto sporche e non consentono ai cittadini di sedersi, nonostante il costo di 3.000 euro l’una.

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