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Forze dell’ordine in corteo: chiusura di Askatasuna e stop alla violenza

Polizia, carabinieri e guardia di finanza uniti contro le violenze degli antagonisti

Forze dell’ordine in corteo

Forze dell’ordine in corteo: chiusura di Askatasuna e stop alla violenza

In un clima di crescente tensione, le forze dell’ordine si sono mobilitate a Torino lunedì 25 novembre 2024 per una manifestazione simbolica e determinata contro quella che definiscono la violenza degli antagonisti.
Il corteo, partito poco prima delle 10 del mattino da Corso Vinzaglio, ha attraversato alcune delle vie centrali della città, come Via Cernaia, Via Pietro Micca, Piazza Palazzo di Città e Piazza Castello, con l’obiettivo di raggiungere la Prefettura.

La protesta, organizzata con il supporto di numerose sigle sindacali delle forze dell’ordine, ha visto la partecipazione di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria, unite nel denunciare le recenti violenze attribuite agli ambienti antagonisti.

In testa al corteo, uno striscione chiedeva la chiusura del centro sociale Askatasuna, indicato come simbolo delle tensioni che attraversano Torino.
La presenza di esponenti politici di Fratelli d’Italia, tra cui Augusta Montaruli, Paola Ambrogio, Roberto Ravello ed Enzo Liardo, ha rafforzato il carattere politico della manifestazione, sottolineando un sostegno deciso alle forze dell’ordine e una ferma condanna delle azioni violente.

La protesta si inserisce in un contesto già teso, aggravato dagli scontri dello scorso venerdì tra studenti e forze dell’ordine. Durante questi eventi, gli studenti hanno occupato la Mole Antonelliana, rimuovendo la bandiera italiana e issando quella palestinese, in un gesto che ha suscitato indignazione e acceso il dibattito pubblico.
La richiesta di chiudere il centro sociale Askatasuna, che per molti rappresenta un fulcro di attività antagoniste, è emersa con nuova forza, sollevando il tema della sicurezza pubblica e del ruolo dei centri sociali nelle città.

Le forze dell’ordine si sono mobilitate a Torino lunedì 25 novembre 2024 per una manifestazione simbolica e determinata contro quella che definiscono la violenza degli antagonisti

La politica e il dibattito sulla sicurezza

La manifestazione ha portato alla ribalta questioni centrali: dove si trova il confine tra protesta legittima e violenza inaccettabile? Le forze dell’ordine, nel loro appello, hanno richiesto un intervento deciso delle istituzioni per garantire la sicurezza pubblica, ma anche un momento di riflessione collettiva sulle modalità di gestione delle tensioni sociali.
La presenza di figure politiche al corteo suggerisce che la questione va oltre l’ordine pubblico, toccando temi di natura politica e ideologica.

La chiusura di Askatasuna, se approvata, potrebbe segnare un precedente importante nella gestione dei centri sociali in Italia, aprendo un dibattito più ampio sulla loro funzione e sul loro impatto sulle comunità locali.

Con il corteo ormai giunto alla Prefettura, resta da capire quale sarà la risposta delle istituzioni. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, si trova di fronte a una decisione complessa, che richiede un equilibrio delicato tra il rispetto delle libertà civili e la necessità di mantenere la sicurezza pubblica.

Le richieste avanzate oggi dalle forze dell’ordine riflettono un disagio crescente e una volontà di agire concretamente contro le violenze. Tuttavia, una soluzione duratura richiederà più di una manifestazione: serviranno dialogo, compromesso e una visione strategica per evitare che le tensioni esplodano in ulteriori conflitti. 

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