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Cronaca
16 Novembre 2024 - 19:42
Pro Palestina
Non si può parlare di una vera e propria regia, ma c'è il tentativo di componenti dell'antagonismo di alzare il livello di scontro nelle piazze. Ed è soprattutto la causa palestinese a fare da acceleratore delle pulsioni più violente nelle manifestazioni, come accaduto ieri a Torino. L'attenzione degli apparati di polizia e dell'intelligence è alta su ciò che si muove nel magma delle proteste, per evitare derive pericolose. È stato così deciso il rafforzamento della tutela per tre ministri nel mirino delle contestazioni: Antonio Tajani, Anna Maria Bernini e Giuseppe Valditara.
Intanto, è stata avviata la procedura per notificare il foglio di via da Milano al presidente dell'Associazione Palestinesi d'Italia, Mohammad Hannoun, accusato di istigazione all'odio e alla violenza. Dopo aver dichiarato di essersi "complimentato con i giovani di Amsterdam" che hanno attaccato tifosi del Maccabi, Hannoun ha aggiunto: "Hanno fatto bene". Matteo Salvini, vicepremier, ha commentato: "Giusto così".
Gli esponenti del governo continuano ad evocare gli anni di piombo. Oggi è stato il turno del ministro della Giustizia, Carlo Nordio: "Ho visto come è nato il terrorismo, proprio anche a Torino: prima si incita alla rivolta, poi si aggrediscono i poliziotti, poi si fa il gesto della P38 per strada e poi però si spara". Ha aggiunto: "L'intervento deve essere rapido ed efficace. Da parte del governo lo è e lo sarà. Ora però tocca alla magistratura dimostrare di essere molto severa nei confronti di questi banditi che hanno ferito le forze dell'ordine".
La Digos del capoluogo piemontese è al lavoro per identificare i violenti che, nel corteo di ieri, hanno causato il ferimento di 20 poliziotti e danneggiato monumenti. Sono al setaccio i filmati e le immagini del corteo, cui hanno partecipato circa 400 persone. Questo ha violato le prescrizioni, deviando il percorso per raggiungere obiettivi sensibili come la prefettura, la sede della Rai e la Mole Antonelliana, dove si sono registrati i momenti di maggiore tensione. Secondo gli investigatori, dietro ci sarebbe la regia del centro sociale Askatasuna, che avrebbe preso il controllo del corteo. Particolare attenzione è rivolta alla capsula con fumo urticante che ha provocato i danni maggiori alle forze dell'ordine.
Gli episodi di Bologna e Torino, a distanza di pochi giorni, complicano ulteriormente il fronte dell'ordine pubblico. Con le manifestazioni già in programma nelle prossime settimane, il Viminale ha rafforzato il dispositivo per prevenire degenerazioni violente nei cortei. Si teme l'azione di un'ala pronta da tempo allo scontro – anarchici, centri sociali radicali, militanti pro-Palestina – che punta ad ampliare il dissenso, pescando tra le nuove leve studentesche, spesso giovanissime.
La figura controversa di Mohammad Hannoun, ritenuto dagli Stati Uniti un finanziatore di Hamas, rimane sotto i riflettori. Il 63enne, residente a Genova, ha ribadito che continuerà la sua attività: "Mi sposterò in altre piazze e non mollerò mai per sostenere il popolo palestinese". Tuttavia, la questura di Milano ha avviato l'iter per impedirgli di rientrare in città. Hannoun ha difeso le sue parole, sostenendo che i tifosi israeliani attaccati ad Amsterdam avevano "urlato morte agli arabi e ai musulmani", aggiungendo: "Se la sono cercata".
Nel frattempo, Tajani ha ricevuto una lettera minatoria da un gruppo pro-Palestina, mentre Bernini e Valditaracontinuano ad essere bersaglio delle contestazioni studentesche. Le autorità di pubblica sicurezza hanno quindi disposto un aumento della tutela per i tre ministri. L’attenzione resta alta, ma l’incertezza sulle prossime settimane pesa come una spada di Damocle sull’ordine pubblico.
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