AGGIORNAMENTI
Cerca
Dibattito
22 Novembre 2024 - 22:24
A Settimo Torinese, dove di chiacchiere se ne fanno tante ma di fatti se ne vedono pochi, arriva un'interpellanza per rianimare un impegno dimenticato. Manolo Maugeri, capogruppo della Lega Salvini Piemonte, ha infatti deciso di rompere il silenzio con una domanda che risuona come un’accusa: “Perché, a distanza di cinque anni, i Caduti di Nassiriya non hanno ancora una via o una piazza intitolata a loro?”.
La storia inizia il 29 novembre 2019, quando il Consiglio comunale approvava all’unanimità una mozione che impegnava sindaca e Giunta a dedicare uno spazio pubblico a quei militari italiani uccisi nell'attentato del 2003. Una decisione che sembrava simbolica e condivisa, ma che, come tante altre buone intenzioni, è rimasta sulla carta.
Con una formula che sembra presa dal manuale della burocrazia infinita, l’interpellanza ricorda che il nome “Caduti di Nassiriya” è stato diligentemente inserito nel registro delle denominazioni della Commissione Toponomastica. Tuttavia, nonostante “i numerosi solleciti”, la questione non è mai stata affrontata. In altre parole, non ci si è mai neanche seduti a parlarne.
Di questo si parlerà nella seduta del prossimo consiglio comunale grazie ad un'interpellanza presentata proprio in questi giorni dai fratelli Maugeri.
Il testo non lascia spazio a interpretazioni: “Per quale motivo, a distanza di ormai 5 anni, non è ancora stato dato seguito all’impegno preso con l’approvazione della mozione?”.
È una domanda retorica, ma anche una sfida per l'Amministrazione: cosa risponderanno il sindaco e la Giunta a un quesito che evidenzia non solo l'immobilismo, ma anche una certa superficialità nell'onorare i propri impegni?
L'ironia viene spontanea. A Settimo Torinese, sembra che il tempo abbia una misura tutta sua: cinque anni per non affrontare un argomento già deciso, cinque anni per non trovare lo spazio – letterale e figurato – per ricordare una tragedia che ha colpito l’Italia intera.
Certo, non è difficile prevedere che nella discussione si rispolvereranno vecchie giustificazioni e nuovi buoni propositi, ma rimane il fatto che questo ritardo è una macchia su un'Amministrazione che si era impegnata pubblicamente a ricordare.
Il gruppo consiliare della Lega punta il dito contro quella che considera una mancanza di rispetto per la memoria storica e, al tempo stesso, un esempio lampante di quanto siano vuoti certi proclami istituzionali.
“Che credibilità può avere un’Amministrazione che non riesce a dare seguito neanche alle proprie delibere?”, sembrano chiedersi gli interroganti.
La questione è tutt’altro che banale. I Caduti di Nassiriya rappresentano un pezzo doloroso della nostra storia recente, e la loro memoria dovrebbe trovare spazio in ogni comunità. A Settimo Torinese, però, pare che anche ricordare sia un'impresa titanica. L’interpellanza è stata presentata, e ora tocca al Consiglio comunale dimostrare che le promesse fatte non finiscono sempre nel cassetto. Ma, visti i precedenti, qualcuno scommette che serviranno altri cinque anni...
L'attentato di Nassiriya del 12 novembre 2003 segnò una delle pagine più dolorose della storia italiana recente. Quel giorno, un kamikaze lanciò un camion carico di esplosivo contro la base italiana dei Carabinieri nella città irachena, causando una devastante esplosione che strappò via la vita a 28 persone, di cui 19 italiani. Tra le vittime c'erano carabinieri, soldati dell’Esercito e due civili impegnati nella missione di pace.
Le vite di uomini come il tenente colonnello Gianmarco Manca e i marescialli Enzo Fregosi e Massimiliano Bruno furono spezzate insieme a quelle di Silvio Olla, Giovanni Cavallaro, Domenico Intravaia e molti altri, tutti impegnati a garantire stabilità e sicurezza in un Paese devastato dalla guerra. Accanto a loro caddero anche i militari Giuseppe Coletta, Francesco Di Martino, Andrea Filippa e Alessandro Carrisi, simboli del coraggio e della determinazione delle nostre forze armate. A Nassiriya persero la vita anche il regista Stefano Rolla e Marco Beci, cooperante dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, che si trovavano lì per documentare la missione e contribuire alla ricostruzione della società irachena.
La notizia dell’attentato scosse profondamente l’Italia, lasciando famiglie distrutte e un Paese in lutto. Il sacrificio di questi italiani, partiti per portare pace e speranza, divenne un simbolo di dedizione e amore per il proprio lavoro. I loro nomi sono ricordati ogni anno con rispetto e commozione, testimoni di un impegno che va oltre la patria, in un’operazione che rappresentava un ponte di solidarietà tra culture e popoli. La strage di Nassiriya resta così nella memoria collettiva, ricordandoci il costo umano delle missioni di pace e il valore di coloro che vi hanno partecipato, sacrificando la loro vita in nome di un ideale.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.