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Dibattito

Barriere acustiche in Corso Piemonte: metà città merita il silenzio, l’altra si arrangi

Un'interpellanza denuncia l'assenza di protezioni acustiche sul lato ovest del cavalcavia. ARPA conferma: superati i limiti di rumore

Elena Piastra

Elena Piastra

Pare che a Settimo Torinese il silenzio sia un lusso riservato a pochi. Il cavalcavia di Corso Piemonte è infatti provvisto di barriere fonoassorbenti solo sul lato est.

Il lato ovest? Pazienza, i residenti si abitueranno. Questo, almeno, sembra essere il messaggio dell’Amministrazione comunale guidata dalla sindaca Elena Piastra, che nel luglio 2022, con gran fanfara, ha avviato il Piano di Risanamento Acustico Comunale (PRAC). Una delibera, la n. 170/2022, approvata per dare un’impressione di efficienza.

Corso PIemonte

Eppure, mentre si progettavano interventi acustici sulle infrastrutture stradali, il lato ovest del cavalcavia è rimasto ostinatamente privo di protezioni. Forse perché i decibel, lì, suonano meglio. Forse perchè quest'Amministrazione comunale una ne fa e cento ne smonta?

Intanto, i residenti, già nella primavera del 2022, avevano presentato un esposto, denunciando disagi e chiedendo interventi. Peccato che, più che ascoltare le loro lamentele, qualcuno si sia limitato a prendere appunti.

“Il traffico stradale amplifica i rumori, rendendo insopportabile la vita per chi abita nelle vicinanze”, avevano detto i cittadini. Una dichiarazione che ha fatto eco per un paio di settimane, giusto il tempo di qualche incontro politico del centrodestra – Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – con i residenti. Tutti d’accordo sulla necessità di installare le barriere anche sul lato ovest, ma a quanto pare le decisioni politiche locali hanno preferito rallentare al ritmo di un bradipo.

Se non bastassero le proteste, ci sono pure i dati di ARPA Piemonte a sottolineare il problema: “In corrispondenza del civico 23, il rumore supera di 0,5 dB(A) il limite consentito”.

Poco, penserà qualcuno, ma sufficiente a infastidire chi deve sopportarlo ogni giorno. Per non parlare del fatto che le barriere esistenti sul lato est riducono il rumore di circa 10 dB(A). Quindi, traducendo in termini pratici, il lato ovest continua a fare da discarica sonora, mentre quello est se la passa decisamente meglio. Una bella dimostrazione di uguaglianza.

Morale? In un’interpellanza firmata da Manolo Maugeriinsieme ai consiglieri Vincenzo Andrea Maiolino, Francesco D’Ambrosio e Giorgio Carlo Zigiottosi chiede alla Sindaca (sì, proprio a lei, ammesso che abbia tempo di rispondere indaffarata com'è ad andare in giro per l'Italia a promovere "palazzi"): “L’installazione delle barriere acustiche sul lato ovest è stata programmata? Se sì, ci sono stati ritardi? E soprattutto, quando pensate di iniziare i lavori?”.

Domande semplici, alle quali ci si aspetterebbe una risposta altrettanto chiara.

Ma si sa, quando si parla di tempistiche, l’orologio dell’Amministrazione va ancora a petrolio.

Intanto, i residenti continuano a vivere tra i rumori assordanti del traffico, con la consapevolezza che la burocrazia si muove al rallentatore. E chissà, forse prima o poi arriverà la tanto agognata installazione delle barriere. Magari tra qualche anno, o con un po’ di fortuna, al prossimo cambio di giunta. Nel frattempo, il lato ovest può consolarsi con tappi per le orecchie e tanta, tanta pazienza.

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