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Il caso

Sindaco "tappabuchi": 100 mila euro per la nuova caldaia della scuola. Ma non si poteva intervenire prima?

Ci sono voluti dieci giorni di aule a temperatura siberiana, con gli studenti a combattere i brividi sotto i cappotti, per convincere l'Amministrazione comunale a darsi una svegliata...

Venaria Reale

Temperature rigide a scuola, a Venaria Reale, negli ultimi giorni

Ci sono voluti dieci giorni di aule a temperatura siberiana, con gli studenti a combattere i brividi sotto i cappotti, per convincere l'Amministrazione comunale del sindaco Fabio Giulivi a intervenire. E così, dopo giorni di proteste e segnalazioni dei genitori, Palazzo Civico ha annunciato con orgoglio, in pompa magna, come se fosse il "comunicato dei comunicati", l'acquisto di una nuova caldaia per la scuola media Don Milani. Costo? Ben 100mila euro. Soluzione rapida? Non proprio... Sentite un po' qua. 

Il comunicato ufficiale parla di un evento imprevisto. «A pochi giorni dalla riaccensione, anche una seconda caldaia è andata fuori uso», spiega l'Amministrazione. Come dire: il disastro era inevitabile, una sorta di sfortunata combinazione di fattori. E sì.

Eppure i consiglieri comunali del Gruppo Misto di Minoranza avevano già sottolineato il problema in precedenti Consigli. Delle due l'una: o avevano la sfera di cristallo, oppure sentore che qualcosa potesse accadere era già nell'aria.

 «Non si può arrivare a fine novembre e preoccuparsi quando ti cade la tegola in testa!», ha tuonato il consigliere Andrea Accorsi, puntando il dito contro la cattiva gestione preventiva.

Andrea Accorsi consigliere comunale del gruppo misto di minoranza a Venaria Reale

Non che i genitori non ci abbiano provato, a sollecitare l'amministrazione comunale: email, incontri e perfino mozioni del gruppo misto di opposizione, presentate il 17 ottobre e il 17 novembre, sono rimasti inascoltati per giorni.

Una situazione, dicono in molti, che si ripete in tante scuole e palestre della città. Nella palestra della scuola Rigola, ad esempio, non funzionano le luci da settimane. Risultato? Partite rinviate e figuracce per una città che nel 2025 dovrebbe diventare Città europea dello sport. Una contraddizione che brucia, letteralmente.

E mentre i secchi per raccogliere l'acqua piovana restano in bella mostra nei corridoi della scuola Lessona, e i pasti delle mense scolastiche continuano a far storcere il naso per la loro qualità, il sindaco Giulivi si dedica con dedizione al lato più "fotogenico" della città. I fondi per la manutenzione degli edifici pubblici?

Limitati e distribuiti con priorità discutibili, lamentano i consiglieri del gruppo misto.

L'annuncio del nuovo impianto alla Don Milani, in collaborazione con ENGIE Spa, arriva così come un gesto tanto atteso quanto tardivo. Ma non basta. «Servono soluzioni strutturali, non interventi tappabuchi», sottolineano ancora dalla minoranza, evidenziando come la città sembri sempre più un mosaico di emergenze irrisolte.

Il bilancio della vicenda? Si poteva fare prima, si poteva fare meglio. Ma almeno, questa volta, la tegola caduta in testa ha svegliato qualcuno. Resta da vedere se sarà l'inizio di una svolta o solo l'ennesimo episodio di malgoverno cittadino.

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