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Il caso

Paga il parcheggio ma viene multata lo stesso: consigliera della Città Metropolitana finisce nella rete degli ausiliari del traffico

E' subito corsa in Municipio per denunciare l'errore. Ma la domanda è: "Quante altre multe “per errore” sono state elevate in città?"

Venaria Reale

La multa elevata alla consigliera metropolitana dagli ausiliari del traffico a Venaria Reale

A Venaria non basta pagare il parcheggio nelle strisce blu, ma se si ha la sfiga di incappare in uno degli ausiliari del traffico, bè bisogna anche poter dimostrare di aver pagato. Altrimenti, "tac!": multa!

E' quello che ci insegna quanto successo questa mattina, mercoledì 20 novembre, in via Iseppon Arduino, di fronte al civico 8, dove si è consumata l’ultima perla della burocrazia cittadina. A farne le spese, nel vero senso della parola, non è un cittadino qualsiasi. Sentite un po' qua...

Alle ore 10:54, gli ausiliari del traffico hanno multato l’auto della consigliera della Città Metropolitana di Torino, nonché comunale a Venaria, Rossana Schillaci.

Motivo della multa? Semplice: la mancata esposizione del ticket sul cruscotto.

Peccato che il pagamento fosse stato effettuato regolarmente, dalle ore 10:06 alle 11:36, e che dal 2019, come riportato sul sito ufficiale del Comune, non sia più obbligatorio esibire il tagliandino.

In pratica, gli ausiliari del traffico con i loro dispositivi dovrebbero saperlo se si è pagato o meno. Ma stamattina hanno "toppato". Caso vuole, non con una venariese qualsiasi ma con la consigliera comunale del Partito Democratico. Insomma, una che alle questioni del Comune è avvezza da anni.

29,40 euro per un errore. Questo il prezzo del "servizio".

Rossana Schillaci, consigliera comunale a Venaria e della Città Metropolitana di Torino

Negli uffici di Gesin mi hanno detto che è stato un errore. Io ho tenuto il tagliandino e posso dimostrare che il parcheggio era stato pagato. Ma tante volte quel tagliandino lo butto. E' stato un caso che l'avessi con me. Ma la domanda è: perché mi hanno multato lo stesso nonostante avessi pagato il parcheggio?” si chiede la consigliera Schillaci. Una domanda che, onestamente, ci facciamo tutti.

Soprattutto perché, se quel tagliandino non fosse stato conservato, la multa sarebbe rimasta lì, beffarda, come una tassa aggiuntiva su un servizio già pagato.

Chi sbaglia paga? O chi paga sbaglia?

Qui sembra che il principio sia inverso: paga chiunque, a prescindere. Hai pagato il parcheggio, ma non hai conservato il biglietto? Multato. Hai conservato il biglietto, ma gli ausiliari non sono aggiornati? Multato lo stesso, ma almeno puoi dimostrare che non sei tu a sbagliare.

La vicenda ha dell’assurdo e solleva interrogativi non banali: quante altre multe “per errore” sono state elevate a Venaria? E quante persone, magari meno attente o meno fortunate della consigliera Schillaci, hanno pagato due volte per lo stesso parcheggio?

La questione non è solo una distrazione, ma un vero e proprio sistema che scarica sui cittadini oneri che non dovrebbero competere loro.

Ci aspettiamo ora che Gesin, la società che gestisce la sosta, si faccia avanti con delle scuse ufficiali, magari accompagnate da una revisione dei sistemi di controllo. Perché il dubbio è lecito: se l’errore viene a galla solo perché una cittadina decide di conservare un tagliandino che, a norma di regolamento, non dovrebbe più servire, cos’altro non funziona?

Il Comune, nel 2019, ha spiegato che il sistema permette di evitare multe inutili perché la verifica avviene attraverso la targa inserita al momento del pagamento. Eppure, qualcosa oggi è andato storto.

In attesa di risposte, un consiglio per tutti: pagate il parcheggio, fotografate lo schermo, incorniciate il ticket e, se possibile, fatevelo autografare dagli ausiliari. Non si sa mai.

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