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Il caso

Inizia il Consiglio comunale, la minoranza se ne va: "Non ci ascoltate"

Protesta in paese contro le modalità di comunicazione del sindaco e della Giunta

Lauriano

Dito puntato contro l'amministrazione comunale di Lauriano: "Non ci ascoltate"

Il gruppo consiliare di minoranza Lauriano e Piazzo Domani ha abbandonato l’aula del Consiglio comunale di Lauriano, lunedì 11 novembre, in segno di protesta. La decisione arriva come risposta alle modalità di gestione adottate dal sindaco Mara Baccolla e dalla Giunta, che – secondo la minoranza – avrebbero escluso sistematicamente sia loro che la cittadinanza dalle scelte fondamentali per il paese.

È inaccettabile che il Piano di Protezione Civile e il regolamento del Gruppo di Protezione Civile vengano portati all'approvazione senza una consultazione preventiva”, dichiarano i consiglieri di opposizione Renato Dutto, Sabino Fusco e Graziano Bronzin. I documenti, centinaia di pagine, sono stati consegnati solo tre giorni prima della seduta consiliare, rendendo di fatto impossibile svolgere la funzione di valutazione e approfondimento. “Noi teniamo molto a questo tema,” aggiungono, poiché durante la nostra amministrazione il Gruppo di Protezione Civile era molto attivo e disponeva di una sede, nella stazione ferroviaria, smantellata poi dall’amministrazione successiva.

Renato Dutto, consigliere comunale di opposizione a Lauriano

Un altro punto che ha alimentato il dissenso è l’intitolazione della Biblioteca Comunale a Nilde Iotti, decisione presa – sostengono i consiglieri di Lauriano e Piazzo Domani – senza consultare la minoranza e la cittadinanza. "Non siamo contrari alla figura di Nilde Iotti - spiegano - ma sarebbe stato opportuno considerare anche profili locali, come quello del partigiano Angelo Fasoglio, o di cittadini benemeriti".

La scelta della persona a cui intitolare la biblioteca avrebbe dovuto vedere un coinvolgimento più ampio, per dare maggiore condivisione a un atto tanto significativo”.

I consiglieri sottolineano inoltre che durante la campagna elettorale il sindaco aveva promesso un progetto di dialogo aperto con la cittadinanza, denominato Parliamone in Comune. “Eppure, a noi sembra che di questo progetto si parli solo in Giunta, tra pochi eletti, mentre noi della minoranza e, peggio ancora, i cittadini siamo tagliati fuori”.

A ciò si aggiunge l’insoddisfazione per le risposte del sindaco alle interrogazioni presentate dalla minoranza, che – affermano – avvengono in modo arrogante e con sufficienza. “Le nostre interrogazioni sono spesso frutto delle segnalazioni dei cittadini, ma sembra che l’amministrazione risponda in modo simile a chi l’ha preceduta”, riferiscono, citando "come esempio le vicende degli ambulanti del mercato e dell'Unitre".

I consiglieri di "Lauriano e Piazzo Domani" ricordano che, all’inizio del mandato, avevano espresso la propria disponibilità a collaborare con l’amministrazione per il bene della comunità, "dato che rappresentiamo sostanzialmente metà della popolazione di Lauriano". Tuttavia, di fronte al continuo rifiuto di confronto, hanno deciso di prendere una posizione ferma: “Abbandoniamo l’aula in segno di protesta, consapevoli che le scelte sbagliate che state facendo – come investire circa un milione di euro per Piazza Risorgimento, trascurando opere più urgenti – saranno vostre responsabilità di fronte alla cittadinanza”.

Con questa dichiarazione i consiglieri comunali Renato Dutto, Graziano Bronzino e Sabino Fusco hanno lasciato l’aula, in una protesta che vuole essere un segnale forte contro quella che definiscono una gestione unilaterale e priva di ascolto.

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