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31 Ottobre 2024 - 16:10
Proteste al parco del Meisino lo scorso settembre
Lunedì 28 ottobre è tornato in Consiglio comunale uno dei temi più controversi del Torinese e non solo, visto che la questione è giunta anche all’attenzione della Camera dei deputati: si tratta della Cittadella dello Sport al Parco del Meisino.
Il mese scorso, il Comune di San Mauro Torinese ha bocciato una mozione che avrebbe impegnato sindaca e amministrazione a informare i cittadini sul progetto entrato ora nella sua fase esecutiva. La mozione è stata bocciata, in quanto la maggioranza ha ritenuto che la questione riguardasse solo il Comune di Torino, visto che il parco si trova all’interno dei suoi confini comunali, seppur a ridosso di San Mauro.
Il consigliere Marco Bongiovanni
Poiché la nuova Cittadella dello Sport potrebbe portare a importanti ricadute ambientali anche su San Mauro, il consigliere Marco Bongiovanni (Movimento 5 Stelle) ha risollevato la questione nell’aula del Consiglio, sottolineando come il mese scorso il consigliere e capogruppo PD Rudy Lazzarini avesse aperto alla possibilità di un tavolo di confronto:
«Premesso che la mozione lo scorso mese è stata bocciata, il capogruppo PD ha affermato: ‘Voteremo contro la mozione, pur impegnando la nostra amministrazione ad approfondire il tema eventualmente in una commissione’. Considerato che, a distanza di un mese, nulla si è più saputo, s’interroga l’amministrazione per sapere se e quando intenda convocare la commissione sul parco», ha dichiarato Bongiovanni.
A rispondere è stata la sindaca Giulia Guazzora, affermando che la commissione partirà quando arriverà il via libera anche da Torino:
La sindaca Giulia Guazzora
«La pazienza è la virtù dei forti – ha risposto proverbialmente. Ne abbiamo parlato circa un mese fa, e la presidente di commissione si è attivata scrivendo ai due assessori di Torino che si occupano del progetto. L’assessore torinese Tresso ha risposto: stanno attendendo dal ministero delle risposte a dei quesiti che hanno chiesto. Non so in quali termini e su quali caratteristiche del progetto. Non appena ci darà la sua disponibilità per venire a relazionare qui in una commissione, noi saremo pronti per la convocazione».
Dunque, anche stavolta San Mauro attende indicazioni “dall’alto” da parte del capoluogo, sperando che Torino si dimostri interessata effettivamente a dialogare sul tema con un comune della cintura che – lo ribadiamo – non ospita il parco, ma ne è direttamente a ridosso. Visto che la città di Torino vuole evidentemente applicare delle modifiche al progetto, Bongiovanni ha sottolineato l’opportunità di convocare adesso la commissione per coinvolgere anche San Mauro nelle modifiche (di cui i cittadini sono ancora all’oscuro) e non a cose fatte.
Quello che è certo è che la questione del Meisino resta molto controversa. Il progetto, finanziato per 11,5 milioni di euro dal PNRR, è nato dopo il periodo del Covid con l’obiettivo di installare nella zona delle aree e delle infrastrutture per l’educazione sportiva e ambientale, interessando circa il 10% della superficie del parco.
Da una parte, come sottolineato anche dai consiglieri di maggioranza sanmauresi, potrebbe trattarsi di un’occasione unica per riqualificare le strutture abbandonate, come la Cascina Malpensata e l’area dell’ex-galoppatoio militare, divenute specialmente d’estate luogo di raduni e rave party abusivi che hanno rappresentato negli ultimi anni una grave forma di disturbo per gli abitanti dei quartieri Sassi e Borgata Rosa, con scarso intervento da parte delle forze dell’ordine e della città di Torino, nonostante il problema sia ben noto. Grazie a quel finanziamento, il Meisino potrebbe diventare più fruibile per i cittadini, con l’installazione di una nuova passerella pedonale, e con la presenza di campi sportivi gestiti o dal comune o da associazioni no profit.
Dall’altra parte, durissima è stata l’opposizione che il progetto ha incontrato. Già il 13 febbraio 2023, il deputato Antonino Iaria del Movimento 5 Stelle ha presentato alla Camera un’interrogazione per evidenziare come il progetto riguardi un’area sensibile dal punto di vista naturalistico: la zona di protezione speciale (ZPS) della confluenza Po-Stura, che ha caratteristiche faunistiche uniche, ne sarebbe interessata.
I lavori sono comunque iniziati a inizio settembre, quando si sono verificati inoltre scontri tra manifestanti del movimento “Salviamo il Meisino” e le forze dell’ordine: alcuni manifestanti avrebbero voluto aggredire gli operai al lavoro, mentre altri hanno accusato polizia e carabinieri di aver ecceduto nell’uso della forza, così come gli organizzatori hanno affermato che l’amministrazione pubblica non li avrebbe mai voluti ascoltare.
Le amministrazioni, sia locali che nazionali, hanno ritenuto opportune le misure prese per tutelare la natura, anche se ci sono alcune situazioni – come dichiarato dal consigliere Rudy Lazzarini lo scorso 30 settembre – che destano perplessità anche tra la maggioranza.
Da qui nasce la proposta di una commissione che si occupi del tema a San Mauro, ma per ora tutto tace. Si spera che il Comune di Torino chiarisca questi “punti” per ora non meglio specificati con i ministri e che possa partire quanto prima un dialogo tra Torino e San Mauro Torinese per rilevare, tramite una commissione apposita, le criticità del progetto esecutivo.
Le modifiche in corso d’opera sono possibili, ma anche onerose e possibile fonte di ritardi: essendo un’opera finanziata dal PNRR, va terminata tassativamente entro il 2026. Pena la perdita del finanziamento da parte dell’Unione Europea, con la città di Torino che dovrebbe farsi carico di ultimare il progetto (incompleto) di tasca propria e con molte più lungaggini burocratiche.
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