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San Mauro Torinese

Comune in rivolta contro la legge che minaccia i servizi pubblici

La maggioranza accusa la legge sull'autonomia differenziata di aumentare le diseguaglianze

San Mauro dice "No" all'autonomia differenziata

San Mauro dice "No" all'autonomia differenziata

«Il Comune di San Mauro Torinese esprime preoccupazione e contrarietà alla legge 86/2024, ‘disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario’. Sollecita la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e di altri strumenti per l’eliminazione delle diseguaglianze. Esprime contrarietà all’iter avviato dalla Regione per l’autonomia, e impegna la sindaca a tener conto dell’indirizzo espresso dal Consiglio comunale e a rappresentarlo nelle sedi istituzionali». Questi sono stati, in sintesi, i contenuti della mozione presentata dal consigliere comunale di maggioranza Bruno Bonino nel corso dell’ultimo Consiglio comunale.

Il consigliere Bruno Bonino

Non solo. La mozione, una volta approvata e trasformata in delibera, avrebbe impegnato la Presidente del Consiglio comunale Maria Vallino a comunicare la contrarietà di San Mauro alla legge al Presidente della Repubblica, del Consiglio dei Ministri, di Camera e Senato, ai gruppi parlamentari e regionali e al Presidente della Regione Piemonte.

A questo punto, almeno due sono le domande che sorgono. È questa la sede appropriata per il centro-sinistra, che ha la maggioranza a San Mauro, per esprimere il proprio dissenso verso una legge dello Stato? E poi, se la legge è già stata approvata a giugno e firmata dal Presidente della Repubblica, non è ora troppo tardi per parlarne in una sede istituzionale?

Nel corso del suo discorso, Bonino ha richiamato più volte come la raccolta firme indetta su scala nazionale negli scorsi mesi per l’abrogazione della legge abbia avuto buon esito, e il Comune dovrebbe tenere conto di questo “indirizzo” espresso da molti cittadini già adesso, in attesa del referendum vero e proprio.

Raccolta firme per proposte di legge e proposte di referendum - Comune di San  Mauro Torinese

A sostegno della sua posizione, sono intervenuti anche i consiglieri di maggioranza Grazia Rita Nicosia e Rudy Lazzarini, esponendo in aula i principali punti che il centro-sinistra contesta della legge: l’autonomia differenziata porterebbe aumentare le diseguaglianze territoriali tra Nord e Sud specialmente sul tema della sanità (già oggi fortissime: si pensi ai malati oncologici e alle diverse possibilità di cura nelle diverse aree d’Italia), ridurre la capacità dello Stato centrale di garantire servizi e diritti essenziali su tutto il territorio con importanti ricadute sulla qualità.

La risposta dell’opposizione non è tardata ad arrivare. In un Consiglio comunale trasformato in “Tribuna politica”, la minoranza si è dapprima mostrata fortemente contraria a una simile mozione – nettamente in contrasto con le posizioni di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia –, per poi ribattere dicendo che la legge è stata approvata ben quattro mesi fa: se la maggioranza vuole fare “opposizione” nelle sedi istituzionali, ora è troppo tardi. In più, il Consiglio comunale non può diventare luogo di campagna referendaria.

Il consigliere Roberto Pilone

«L’autonomia differenziata per noi della Lega è un tema identitario – ha risposto il consigliere Roberto Pilone a Bruno Bonino, che aveva poco prima accusato i partiti di minoranza, nonostante la parola “Italia” nel nome, di voler spaccare il Paese. Anche se non c’è scritto ‘Italia’ nel nostro simbolo, non significa che questo progetto sia per noi la divisione del Paese. Così come partiti che hanno ‘Italia’ nel nome, Fratelli d’Italia e Forza Italia, hanno una sostanziale accondiscendenza verso questo iter procedurale. Sono veramente confuso: non capisco da dove arrivi questo documento che avete appena letto».

L’accusa che il consigliere ha rivolto alla maggioranza è che quella mozione non fosse altro che una “velina” di partito consegnata ai circoli locali del PD, scritta in modo confuso e fuori tempo massimo. «Impegnare la sindaca e la Giunta comunale significa non avere idea di come funzionino le istituzioni. Il Consiglio comunale impegna sé stesso e la sindaca che lo rappresenta: la Giunta non ha nessuna funzione inerente a una questione strettamente politica», ha aggiunto Pilone.

La minoranza ha poi ricordato che la modifica del titolo V della costituzione, per rendere possibile oggi la legge sull’autonomia, è stata realizzata nel 2001 dal governo Amato, di centro-sinistra: grazie a questa modifica del titolo V, le Regioni possono chiedere di avere «condizioni particolari di autonomia» (articolo 116 della Costituzione) nella gestione delle 20 “materie concorrenti” su cui possono legiferare insieme allo Stato; e in più, nella gestione di altre 3 materie tra quelle di competenza esclusiva dello Stato (l’organizzazione della giustizia di pace, le norme generali sull’istruzione, e la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali).

La sinistra però, e questo va detto, ha ammesso di aver sbagliato all’epoca. Già nel 2020, Gianni Cuperlo ha dichiarato: «Nel 2001 si riformò il Titolo V pensando di togliere voti alla Lega. Fu un errore e gli italiani lo hanno pagato caro». Inoltre, anche governatori del PD come Stefano Bonaccini – citato dalla consigliera FdI Antonetto in risposta al'intervento di Bonino – hanno rivisto le proprie posizioni: «Volevamo un’altra autonomia, questa legge è sbagliata e divisiva» ha dichiarato l’ex-presidente della Regione Emilia-Romagna a Repubblica nel giugno 2024, poco prima dell’approvazione, criticando il numero eccessivo di competenze che le Regioni si assumerebbero rispetto allo Stato centrale.

Stefano Bonaccini, ex-presidente dell'Emilia-Romagna. Si è dimesso perché eletto europarlamentare

Gianni Cuperlo, parlamentare ed esponente del PD

Restano però molti dubbi se un Consiglio comunale si possa occupare di argomenti così ampi, di portata nazionale, e se possa fare “opposizione” a una legge già divenuta operativa.

«È fuorviante che un Comune debba discutere di questo. Facciamo una discussione o un convengno per far capire alla gente cosa sia l’autonomia differenziata. Andate a spiegare ai cittadini perché governatori come Chiamparino la volevano, e adesso voi non la volete più», ha aggiunto Pilone.

La maggioranza si è invece detta convinta che un tema del genere possa essere discusso anche a livello locale: «Non possiamo occuparci solo di asfalti e tombini» ha affermato il consigliere Rudy Lazzarini.

Il consigliere Rudy Lazzarini

La mozione è stata messa ai voti e approvata con 11 favorevoli, 4 contrari e 1 astenuto (Marco Bongiovanni, Movimento 5 Stelle). Sindaca e Presidente del Consiglio comunale comunicheranno quindi a Roma la contrarietà di San Mauro Torinese alla legge, ma permangono i dubbi che si tratti di una mozione politica poco utile in attesa del referendum abrogativo a inizio 2025.

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