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Cinque nuovi autovelox in arrivo sulle strade del Canavese e delle Valli di Lanzo. Chi è contento?

La burocrazia ne rallenta però l'installazione: ecco dove saranno posizionati. Intanto i sindaci chiedono chiarezza normativa

Autovelox

In arrivo nuovi autovelox sulla strade del Canavese

In provincia di Torino, l'annuncio dell'installazione di cinque nuovi autovelox sta suscitando reazioni contrastanti.

Da un lato, la Città Metropolitana esprime ottimismo per l'iniziativa, volta a migliorare la sicurezza stradale in comuni come Venaria Reale, Lanzo, Volpiano, Orbassano e Pianezza.

Dall'altro, i sindaci di questi comuni si trovano a fronteggiare un "limbo paradossale", come lo definisce Fabrizio Vottero Bernardina, sindaco di Lanzo.

LA QUESTIONE DELL'OMOLOGAZIONE

Il problema principale risiede nella recente sentenza della Corte di Cassazione, che impone l'omologazione degli autovelox. Fabio Giulivi, sindaco di Venaria Reale, spiega: "È tutto bloccato perché la Cassazione ha deciso che i velox debbano essere omologati: non basta l’autorizzazione. Ma in Italia non esistono aziende che facciano questa omologazione. E ora noi aspettiamo che qualcuno faccia chiarezza". Questa situazione ha creato un impasse, nonostante le gare d'appalto siano già state lanciate in alcuni comuni.

LA SICUREZZA STRADALE IN BILICO

La necessità di questi dispositivi è sottolineata dall'elevata velocità su molte strade provinciali, spesso teatro di incidenti mortali. L'ultimo, avvenuto a Pinerolo, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale. Luca Colucci, responsabile dell'ufficio sicurezza stradale dell'ente provinciale, elenca i comuni già dotati di autovelox: La Loggia, Carignano, Carmagnola, Ciriè, Pinerolo e Rivalta. Tuttavia, le pratiche per l'installazione dei nuovi dispositivi procedono a rilento.

Prima la sicurezza o prima fare cassa? Il dilemma che affligge amministrazioni comunali e cittadini...

LE PREOCCUPAZIONI DEI SINDACI

Cinzio Bosso, sindaco di Orbassano, esprime la sua preoccupazione: "Ci dispiace ma bisogna capire quale sarà il futuro normativo. Noi vorremmo mettere in sicurezza la strada provinciale per la frazione Cascina Bronzina, dove le auto arrivano a velocità furibonde". Giovanni Panichelli, sindaco di Volpiano, condivide lo stesso timore: "Da noi serve un velox sulla provinciale 500, tra l’Actis e la rotonda di Sparco: è una strada trafficata dove ci sono stati tanti incidenti mortali. Ma dobbiamo essere sicuri di essere totalmente in regola".

UN'ATTESA CHE PESA

Il sindaco di Lanzo, Vottero Bernardina, sottolinea la difficoltà di ottenere risposte dal Ministero: "Siamo in difficoltà perché sono stati chiesti pareri e liberatorie al Ministero, che non ha risposto. E pensare che noi vorremmo solo correggere delle cattive abitudini e salvare delle vite umane". Fabio Giulivi aggiunge: "Abbiamo fatto uno studio approfondito con Città Metropolitana e Prefettura, che ha accertato la pericolosità della strada. Ora, nonostante la convenzione firmata, siamo fermi per la questione dell’omologazione".

IL FUTURO NORMATIVO

La speranza è che il legislatore faccia chiarezza al più presto. Il nuovo codice della strada è stato approvato in commissione parlamentare e al Senato, e si attende il passaggio alla Camera entro novembre. Tuttavia, i decreti attuativi richiederanno tempo, e nel frattempo, i sindaci temono ulteriori incidenti su strade particolarmente pericolose. In questo contesto, la questione degli autovelox in provincia di Torino diventa un simbolo delle sfide burocratiche che spesso rallentano l'implementazione di misure di sicurezza essenziali.

La speranza è che, con il tempo, si possa trovare una soluzione che permetta di conciliare le esigenze normative con la necessità di proteggere la vita dei cittadini.

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