AGGIORNAMENTI
Cerca
Dibattito
28 Ottobre 2024 - 07:45
Mercoledì scorso, il Polo Formativo Universitario di Ivrea ha ospitato un convegno che ha messo al centro del dibattito i diritti delle famiglie omogenitoriali, esplorando tanto la dimensione giuridica quanto quella sociale. Questo evento si inserisce in un contesto in cui la necessità di riconoscere e tutelare i nuovi modelli familiari diventa sempre più pressante, alla luce delle richieste di un cambiamento normativo che rifletta la pluralità delle realtà sociali esistenti in Italia.
A moderare e coordinare i vari interventi è stata l’avvocata Marisa Manfredi, presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Ivrea, che ha guidato con competenza i contributi dei relatori. Tra questi, le mamme Benedetta e Mariaines, che hanno condiviso la loro esperienza personale di omogenitorialità, un percorso non privo di ostacoli ma culminato in un traguardo significativo: il Comune di Ivrea ha ufficialmente riconosciuto la mamma intenzionale grazie a una procedura anagrafica innovativa. Le due donne hanno raccontato le difficoltà burocratiche e sociali che hanno dovuto affrontare, ma anche i progressi realizzati, ringraziando l’amministrazione comunale, in particolare l’assessora alle pari opportunità Gabriella Colosso, per l’immediata risposta alle loro richieste e per il supporto ricevuto dagli uffici competenti.
L'intervento di Gabriella Colosso ha sollevato questioni importanti riguardo alla mancanza di una legislazione chiara e coerente in Italia sul riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali. L’assessora ha evidenziato come sia "triste e deludente" che il nostro Paese sia stato ammonito dalla Commissione Europea per non aver ancora legiferato in merito alla pluralità dei modelli familiari. Colosso ha sottolineato il grave vuoto normativo che penalizza i figli di coppie omosessuali, rimarcando l’urgenza di un intervento legislativo, richiamando le sentenze n. 32 e 33 del 2021 della Corte Costituzionale che esortano il Parlamento ad agire. Nonostante questo invito, ha lamentato l’assessora, continuano a prevalere risposte di natura ideologica, che ignorano una società in costante cambiamento.
Successivamente, l'avvocata Sara Moiso, esperta in diritti LGBTQIA+ e socia della Rete Lenford, ha illustrato il contesto legale delle azioni intraprese a difesa delle due mamme e della loro bambina, evidenziando come l’amore debba generare diritti, e non esclusione. Moiso ha anche sottolineato come, nel nostro Paese, l’approccio al riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali vari notevolmente da regione a regione, creando disuguaglianze inaccettabili.
Il magistrato Alberto Angelo Balzani, della sezione civile famiglia del Tribunale di Ivrea, ha poi fornito una panoramica giuridica, esplorando gli attuali orientamenti giurisprudenziali e soffermandosi sulle possibili evoluzioni future per garantire diritti più solidi e uniformi a tutte le famiglie. Balzani ha evidenziato le incertezze del quadro normativo attuale, che spesso mette in difficoltà sia le famiglie che gli operatori giuridici.
Sul fronte psicologico, la psicologa e psicoterapeuta Silvana Faccio ha posto l’attenzione sul benessere dei bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali, spiegando che numerosi studi scientifici confermano l’assenza di differenze significative, in termini di adattamento psicologico, rispetto ai bambini cresciuti in famiglie tradizionali. Faccio ha ribadito come i rischi per questi bambini derivino non dalle dinamiche familiari, ma dai pregiudizi e dalle discriminazioni esterne.
Il convegno, accreditato ai fini formativi per gli avvocati, ha visto una partecipazione variegata, con la presenza di professionisti del diritto, studenti del Polo Universitario e un pubblico di cittadini interessati al tema. Il dibattito ha fornito un quadro ampio e dettagliato delle sfide che le famiglie omogenitoriali devono affrontare in Italia, aprendo a una riflessione profonda sulla necessità di un aggiornamento normativo che tenga il passo con l’evoluzione della società.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.