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In consiglio comunale

Calcio: il silenzio imbarazzante del vicesindaco

Brino resta muto come un pesce. I fratelli Maugeri non ci stanno: trasparenza o favoritismi?

Calcio: il silenzio imbarazzante del vicesindaco

Muto come un pesce in barile. Rigido come una suola di scarpe (di quelle vecchie, dure e senza speranza). Lui, il vicesindaco Giancarlo Brino: immobile e silente, quasi fosse un'opera d'arte contemporanea incomprensibile.

Delle due l’una: o qualcuno gli ha intimato di stare zitto o forse, chissà, si vergognava delle perle di saggezza che avrebbe potuto dispensare.  Non ci sono altre opzioni, perché immaginarne altre sarebbe troppo creativo.

Sui tavoli del consiglio comunale, giovedì scorso, è atterrata un’interpellanza della Lega sull’ennesima proroga concessa dall’amministrazione per l’utilizzo del campo sportivo “Renzo Valla”. I fratelli Manolo e Moreno Maugeri chiedevano chiarezza sulle concessioni e volevano sapere chi, oltre alla A.S.D. Pro Eureka, effettivamente usasse la struttura, visto che la stessa Pro Eureka gestisce anche l’impianto “Guido Sattin”.

Ma Brino? Niente da fare. Si è limitato a bofonchiare, con la stessa energia di chi ordina un caffè al bar, che sì, c’è una proroga, e guarda un po’, scade il 30 giugno 2025. Ah, l’emozione dei grandi annunci!

“Questa cosa l’avevo già scritta e detta io – sbotta Moreno Maugeri – Cosa fa? Ci prende in giro? Non ha detto nulla sull’Eureka Rugby, che ora usa l’impianto. La verità è che, il 19 ottobre, all’inaugurazione del Valla, c’erano proprio tutti: consiglieri, assessori, forse mancava solo il catering per farlo sembrare un matrimonio. Peccato che i fiori d’arancio li abbia portati la Pro Eureka. E combinazione, proprio in quei giorni, subito dopo la nostra interpellanza, è spuntata una pagina social dell’Eureka Rugby, dopo la nostra interpellanza. Peccato che questa società, pur apparendo dal nulla come una visione mistica, non sia iscritta né all’albo delle associazioni sportive né al registro delle società sportive dilettantistiche, iscrizione che è obbligatoria a seguito della Riforma dello Sport…”.

Insomma, qui la faccenda non solo puzza, è proprio marcia. Ma tranquilli, il pesce in barile continua a galleggiare senza problemi.

Per dovere di cronaca, il tutto parte nel lontano 2017, con la delibera comunale n. 116 del 18 gennaio, che indiceva una gara per la gestione di vari impianti sportivi, tra cui proprio i campi “Guido Sattin” e “Renzo Valla”. La concessione va all'A.S.D. Pro Eureka, e fino a qui tutto fila liscio. Ma, da quel momento, le acque iniziano a incresparsi.

L’impianto “Guido Sattin” è stato assegnato alla Pro Eureka fino al 2037, grazie ai lavori di rinnovamento su quattro campi in erba sintetica di ultima generazione, che lo rendono un gioiello sportivo. Ma la questione del “Renzo Valla” è un’altra storia.

Nella Commissione consiliare “Ambiente e Territorio” del 16 ottobre 2024 si è parlato della proroga delle concessioni di vari impianti, inclusa quella del “Renzo Valla”, estesa fino al 30 giugno 2025. Una proroga che, secondo i Maugeri, nasconde ben altro.

I fratelli Maugeri chiedevano chiarimenti: chi sta usando davvero il campo? Oltre alla Pro Eureka, ci sono altre società sportive? E se sì, ci sono accordi scritti tra il Comune e la Pro Eureka per gestire tutto questo? Insomma, c’è trasparenza? O qualcuno sta giocando sporco?

Secondo i Maugeri, la Pro Eureka è la regina incontrastata del campo, ma chi avrebbe mai potuto immaginare che una società sportiva potesse giocare così bene... a Monopoly? Gestiscono sia il “Guido Sattin” sia il “Renzo Valla”, cosa che limita l’accesso ad altre società sportive, come il River Settimo Torinese, di cui si è tanto parlato nelle scorse settimane. E qui il sospetto si trasforma in una certezza: la proroga favorisce sempre i soliti noti. Del resto, perché aprire il campo anche agli altri quando puoi far giocare sempre la stessa squadra?

Un’altra questione sollevata riguarda la mancanza di chiarezza sulle modalità con cui la Pro Eureka gestisce l’utilizzo del “Renzo Valla”. Se l’impianto è aperto ad altre società, perché non rendere pubblici gli accordi? Forse, come ironizzano i Maugeri, “non tutti hanno gli stessi diritti”, e chi è amico del concessionario gode di qualche privilegio extra.

Un’accusa che, se confermata, getterebbe ombre molto pesanti sulla gestione dei beni pubblici. E alla fine, questa proroga è l'ennesima ciliegina sulla torta. Solo che la torta se la mangiano sempre gli stessi, mentre gli altri restano a guardare, con una fettina di aria fritta nel piatto.

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