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Problemi seri
22 Ottobre 2024 - 18:03
Ivrea, Corso Nigra 33. C'era una volta un cortile privato tranquillo tranquillo. Oggi regna il caos. E non è la solita esagerazione: bottiglie rotte, siringhe abbandonate, risse violente e spacciatori arroganti che si sentono padroni di casa.
E la cosa più grave? Nessuno sembra voler far nulla.
I residenti di Corso Nigra non ce la fanno più e hanno deciso di alzare la voce.
“È diventato invivibile e pericoloso,” raccontano esasperati. “Da tempo chiediamo che venga chiuso o almeno sistemato, ma i proprietari non riescono nemmeno a mettersi d’accordo per mettere una sbarra.”
Eppure, l'accordo per limitare il parcheggio selvaggio, migliorare l'illuminazione e installare telecamere di sorveglianza sembrava finalmente raggiunto. Ma che cosa è successo? Invece di migliorare, la situazione è precipitata.
La vera piaga è arrivata con l’apertura di nuovi esercizi commerciali che sembrano del tutto ignorare le regole del vivere civile. Musica a tutto volume fino a notte fonda, alcol venduto senza ritegno anche ai più giovani, e quel cortile che si è trasformato nel ritrovo preferito per chi cerca droga e guai.
“È il luogo ideale per lo spaccio di droga e per le adunate di clienti psichicamente alterati,” denunciano i residenti. Sembra una descrizione da film horror, ma è la realtà che vivono ogni giorno le famiglie che affacciano su questo cortile.
“Spesso abbiamo paura a rincasare la sera,” continuano. “Non è raro arrivare e trovare il proprio garage occupato da ragazzi che consumano droga, o trovarli negli androni delle scale e perfino nelle cantine, che usano come bagni pubblici e punti di spaccio.”
E il Comune? E i vigili urbani? E il sindaco?
"In verità il Sindaco ha fatto molto - ci dicono - Ha immediatamente creato un canale di comunicazione tra lui, noi e il comando dei Carabinieri per comunicare problemi e ricevere un pronto intervento. Tutte le volte che lo abbiamo sollecitato é arrivato. Il problema é che spesso questi si fermano pochi minuti e poi si dileguano... Oppure i carabinieri arrivano ma la prova regina del reato non la trovano, non c’é...."
Come diceva Vinicio Capossela “con certe cose meglio avere tutto dentro di sé, piuttosto che qualcosa in tasca”".
Le scene che descrivono i cittadini sono da far rabbrividire: “Un pomeriggio uno spacciatore è entrato nell’androne delle scale con i suoi clienti e, redarguito da un condomino, ha reagito denudandosi e profferendo minacce. Non solo siamo costretti a convivere con la paura, ma ci troviamo davanti a ragazzi arroganti, volgari, irritabili e aggressivi.” E cosa fa l’amministrazione? Si limita a non rispondere.
Le risse, gli atti vandalici e gli episodi di violenza sono ormai all'ordine del giorno, e chi abita in Corso Nigra 33 si chiede se questa sia davvero la città che vogliamo.
“Le violentissime risse e gli accoltellamenti non si contano più,” spiegano i residenti, “e nessuno sembra voler intervenire.”
Ci abitano famiglie con bambini piccoli, persone anziane e lavoratori che chiedono solo di vivere in pace, ma devono fare i conti con una situazione che li rende prigionieri nelle loro stesse case.
Qualcuno dovrebbe intervenire, insistono i residenti, ma nulla si muove.
“Non possiamo vivere con la paura di tornare a casa nostra,” è l’appello disperato.
“Chiediamo solo una mano, chiediamo che questo cortile torni a essere un luogo sicuro per noi e i nostri figli. Non si può più vivere così.”
La domanda che sorge spontanea è: si aspetta forse una tragedia per intervenire? Quanti altri episodi dovranno subire questi cittadini prima che qualcuno si decida a prendere provvedimenti?
Ci vorrebbe Vittorio Brumotti. L'inviato di Striscia la Notizia che mette in fuga i balordi. Qualcuno lo chiami...
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