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13 Ottobre 2024 - 17:48
Proteste per i lavori dell'Acquedotto della Valle Orco
Nasce il Comitato Spontaneo Frazioni Praie-Bosco.
Con l'obiettivo di tutelare i diritti dei residenti e dei proprietari delle frazioni Praie e Bosco, è stato formalmente istituito il Comitato Spontaneo Frazioni Praie-Bosco, un gruppo apolitico che promette di diventare un punto di riferimento importante per le due piccole comunità del Canavese. Il Comitato, costituito da ben 87 membri rappresentati, si pone come primo esempio del genere nel territorio, con l’obiettivo dichiarato di interloquire con SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) e altri enti istituzionali, per assicurare che i lavori relativi all'acquedotto della Valle Orco rispettino i diritti dei proprietari di terreni e immobili coinvolti.
A capo del Comitato sono stati eletti tre rappresentanti: Demis Carlino, Rodolfo Giorgis e Roberto Vitton Gomma.
Questi referenti hanno già avviato un dialogo con le istituzioni, avanzando una serie di richieste di chiarimenti e compensazioni legate ai lavori in corso, che hanno un impatto diretto sui terreni delle frazioni. La nascita di questo comitato rappresenta un segnale di quanto i cittadini sentano l’esigenza di essere parte attiva nelle decisioni che riguardano il loro territorio, specialmente quando tali decisioni toccano questioni cruciali come l’approvvigionamento idrico, la gestione delle risorse naturali e l’uso dei terreni agricoli.
I tre rappresentanti del Comitato
Le preoccupazioni principali del Comitato riguardano, innanzitutto, la mancanza di chiarezza sulle lettere raccomandate che SMAT ha inviato ai proprietari dei terreni soggetti ai lavori. I residenti lamentano l'assenza di informazioni precise riguardo agli espropri e alle occupazioni dei terreni, nonché la questione degli indennizzi. Nello specifico, il Comitato ha richiesto che il valore degli indennizzi non sia inferiore a 10 euro al metro quadrato, con una revisione dei calcoli finora effettuati. Si tratta di una battaglia non solo economica, ma anche di rispetto dei diritti dei cittadini che vedono il proprio territorio trasformato per opere di interesse pubblico.
Altre richieste includono la visione del progetto definitivo dei lavori, con particolare attenzione alla rete fognaria e alla raccolta delle acque meteoriche nella frazione Bosco alto, che dovranno essere convogliate verso la strada provinciale SP 460. Una delle problematiche più sentite dai residenti è la roggia che raccoglie le acque nella frazione Praie, attualmente inesistente a causa dei lavori. Il Comitato chiede il suo ripristino e la ricostruzione della staccionata su entrambi i lati, per riportare l’area allo stato precedente all’inizio dei lavori.
Il ripristino dei terreni utilizzati per i cantieri è un altro punto nodale delle richieste del Comitato. I rappresentanti chiedono che i terreni, una volta conclusi i lavori, vengano riportati alle condizioni originarie, compreso il riconfinamento di tutte le aree interessate dalle attività di cantiere. Non mancano le richieste per migliorare la qualità della vita nelle frazioni: il Comitato propone che il Comune di Locana prenda in carico la zona attualmente occupata dal depuratore per trasformarla in un’area verde, fruibile dai residenti e adatta anche ai più piccoli, con la creazione di un parco pubblico. Inoltre, è stata avanzata la proposta di uno sconto sulle bollette dell'acqua per gli abitanti delle frazioni, come misura compensativa per i disagi subiti.
L’impegno del Comitato si estende anche ad altre questioni di carattere più sociale e comunitario. Tra le richieste, infatti, figurano la creazione di un impianto di irrigazione a pioggia per le frazioni Praie e Bosco, un contributo per la manutenzione della chiesa di Praie e il coinvolgimento della popolazione locale nelle opportunità occupazionali legate ai lavori. Tutti questi aspetti dimostrano come il Comitato stia lavorando a 360 gradi per garantire un futuro più sostenibile e vivibile per le due frazioni.
Il Comitato attende con ansia una convocazione da parte degli enti coinvolti, quali SMAT, il Comune di Locana e l'Unione Montana Gran Paradiso, per avviare un dialogo costruttivo e trovare soluzioni condivise alle problematiche evidenziate. Nonostante sia stato istituito solo da poche settimane, il Comitato ha già mostrato una notevole capacità di organizzazione e determinazione, pronto a svolgere un ruolo di mediatore tra i cittadini e le istituzioni.
Il cantiere a ridosso del centro abitato
L’istituzione del Comitato Spontaneo Frazioni Praie-Bosco nasce in stretta connessione con i lavori per la realizzazione dell’acquedotto della Valle Orco, un’opera di grande portata che coinvolge un vasto territorio del Canavese. Si tratta di un progetto ambizioso che prevede la costruzione di circa 140 chilometri di nuove condutture, con l’obiettivo di portare acqua potabile da Locana fino a Castellamonte e, da qui, raggiungere diverse aree del Canavese, Eporediese e Calusiese, compresi comuni come Ivrea, Caluso e Bosconero. L’acquedotto servirà complessivamente circa 125.000 abitanti, migliorando significativamente la fornitura di acqua potabile in una zona che da tempo soffre di problemi legati alla scarsità d’acqua e alla vulnerabilità delle risorse idriche sotterranee.
Il progetto dell’acquedotto ha radici lontane, essendo stato incluso in un accordo di programma firmato nel 2014 tra Regione Piemonte, IREN Energia S.p.A., SMAT S.p.A. e l’Autorità d’ambito n. 3 Torinese. L'investimento complessivo per l'opera è stato quantificato in circa 186 milioni di euro, con la finalità dichiarata di garantire una fornitura d’acqua costante e sicura anche in caso di periodi di siccità. Questo aspetto è particolarmente rilevante, visto che negli ultimi anni il fenomeno della scarsità d'acqua è diventato sempre più frequente a causa dei cambiamenti climatici in atto.
L'acqua che alimenterà l’acquedotto della Valle Orco proviene principalmente dalle dighe di Ceresole Reale e Pian Telessio, situate a oltre 2.400 metri di altitudine nel Parco del Gran Paradiso. Queste dighe non solo servono per l’approvvigionamento idrico, ma sono anche fondamentali per il ciclo produttivo di energia idroelettrica, attivo da decenni in questa parte dell’arco alpino. L’acquedotto prevede la costruzione di sei invasi in grado di trattenere fino a 83 milioni di metri cubi d'acqua, mentre l’impianto di potabilizzazione di Locana avrà un potenziale di 52.000 metri cubi al giorno, con condotte capaci di distribuire fino a 600 litri d’acqua al secondo.
Nonostante l’importanza strategica dell’opera, non mancano le criticità e i dubbi sollevati da diversi attori locali, tra cui il Comitato Spontaneo Frazioni Praie-Bosco. In particolare, si teme che l’enorme prelievo d’acqua dalle dighe possa ridurre la quantità disponibile per l’irrigazione dei campi agricoli, soprattutto nei periodi estivi quando la siccità si fa sentire maggiormente. Alcuni osservatori hanno sollevato il dubbio che, invece di realizzare nuove condotte, sarebbe stato più saggio investire nel miglioramento delle reti idriche esistenti, che presentano significative perdite d’acqua, quantificate in circa il 35% delle risorse attualmente disponibili.
Oltre alle questioni tecniche, non mancano anche considerazioni di carattere economico. Il progetto dell’acquedotto prevede un costo complessivo di circa 200 milioni di euro, una cifra che finirà inevitabilmente per pesare sulle bollette dei cittadini. Molti si chiedono se l’investimento sia giustificato, soprattutto considerando che la rete degli acquedotti comunali, pur essendo vulnerabile, potrebbe essere migliorata con costi minori.
In conclusione, mentre l’acquedotto della Valle Orco rappresenta un’opera di grande rilievo per il futuro dell’approvvigionamento idrico nel Canavese, i lavori stanno generando preoccupazioni legittime tra i cittadini delle realtà coinvolte, che chiedono maggiore trasparenza e attenzione alle esigenze locali.
Il Comitato Spontaneo Frazioni Praie-Bosco si presenta come una voce autorevole in questo contesto, determinata a difendere i diritti dei residenti e a garantire che le opere di pubblica utilità rispettino il territorio e le comunità che lo abitano.
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