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San Mauro Torinese
14 Ottobre 2024 - 12:43
La protesta aumenta
Prima i cittadini, poi i mercatali, poi i commercianti. Non si placa il malcontento intorno ai lavori che hanno recentemente riguardato piazza Europa a San Mauro.
Il numero di posti auto è oggi sostanzialmente dimezzato. È stato introdotto il disco orario. Sono state aggiunte delle aiuole che complicano le manovre degli operatori del mercato, e le ormai celebri panchine, che sono belle da vedere (o almeno lo erano i primi giorni), ma che ora si stanno riempendo di foglie e sporcizia con l'arrivo dell'autunno; sono poco ergonomiche e non fanno defluire l'acqua in caso di pioggia.
Paola Giangualano, presidente dell’associazione commercianti del centro, si sta facendo portavoce della situazione relativa alla piazza, accusando il comune di non fornire risposte adeguate:
«È da tempo che chiediamo di potenziare l’illuminazione notturna della zona del Ponte Vecchio e di piazza Europa, anche nella zona in fondo in cui non è stato introdotto il disco orario: qualche tempo fa una commerciante è stata rapinata del suo incasso. Nel progettare la nuova piazza, il comune ha privilegiato le indicazioni del bando, finanziato dal PNRR, di renderla un’area più conviviale, trascurando però molto la situazione dei parcheggi».
Se inizialmente si vociferava che il comune volesse regolamentare la sosta in piazza Europa introducendo le strisce blu a pagamento, la soluzione trovata con i negozianti è stata di introdurre il disco orario per due ore di sosta:
«Così facendo è stata data la possibilità anche a chi va, ad esempio, dalla parrucchiera di avere più tempo per lasciare lì la macchina. Chi prima lasciava l’auto lì per proseguire in pullman verso Torino, oggi usa altri parcheggi, ma dove la mettono i dipendenti dei negozi e della scuola? In ogni caso, se il comune dovesse un giorno ritornare sull’idea delle strisce blu, noi commercianti ci dichiariamo già adesso fortemente contrari».
Non sono mancati infatti anche gli effetti sul commercio in termini di clientela: «L’impatto più forte ce l’abbiamo avuto durante i mesi di cantiere: da un giorno all’altro è stata chiusa la piazza, mentre all’inizio si era pensato di fare i lavori in due lotti. La gente non sapeva più dove parcheggiare, e così diverse persone hanno cambiato le loro abitudini, andando a comprare altrove. Diversi clienti li abbiamo persi così, perché hanno modificato le loro scelte e non le cambieranno di nuovo nel breve termine».
Paola Giangualano, presidente commercianti del centro
I commercianti sono rimasti anche molto scontenti della riduzione dei posti auto, che sono stati completamente rivisti tra il progetto preliminare e quello esecutivo:
«All’inizio si volevano mettere i posti a lisca di pesce e la pavimentazione era stata progettata in questo modo. Poi sono stati fatti in orizzontale, tracciando delle strisce bianche per terra, ma senza modificare la pavimentazione, che è rimasta predisposta per i parcheggi com’erano nel progetto preliminare. Li hanno ridotti dicendo che alcune persone così avrebbero avuto meno difficoltà a parcheggiare, con un minor rischio di urtare altri veicoli… Nel mentre, alcuni utenti disabili stanno lamentando difficoltà a scendere dalle auto nei posti a loro assegnati. Adesso hanno confuso ancora di più la situazione con le nuove strisce verdi e rosse».
Un’ultima accusa rivolta al comune è stata di non aver tenuto realmente conto delle esigenze di chi gestisce i negozi in centro.
Giangualano, infatti, riporta che durante la Commissione consiliare straordinaria congiunta del 24 luglio 2024 – la stessa occasione in cui la consigliere comunale Paola Antonetto ha dichiarato di voler denunciare le violenze verbali subite dal vicesindaco Luca Rastelli – i commercianti sono stati interpellati solo a commissione conclusa:
«Nella commissione hanno parlato solo i consiglieri che potevano parlare, ma i commercianti non sono stati ammessi alla discussione. Dopo che hanno chiuso la parte istituzionale, ci hanno fatti parlare. Quindi loro prima hanno deciso, e poi quello che abbiamo detto noi non è stato messo agli atti».
L’accusa di non aver tenuto conto delle reali esigenze di tutti i cittadini è dunque pesante. Resta da vedere se e come il comune intenderà rispondere e quali soluzioni saprà offrire ai cittadini nei prossimi mesi a riguardo.
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