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Politica
11 Ottobre 2024 - 10:39
Sarah Di Sabato
Questa volta i Cinquestelle hanno deciso di fare un passo indietro dalle trincee della politica per schierarsi al fianco di un gruppo di elettori inaspettati: galline, polli e conigli.
Ebbene sì, il trio Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio, consiglieri regionali del Piemonte, ha presentato una mozione per dire addio alle gabbie negli allevamenti. Ora, se questo sembra un salto di qualità per il Movimento, aspettate di sentire il resto. La proposta mira a garantire che, nelle mense pubbliche della regione, si servano solo prodotti provenienti da allevamenti "cage-free". Insomma, polli a cinque stelle, ma senza la gabbia dorata.
Dopo l’esempio dell’Emilia Romagna e della Campania, che nel 2021 hanno detto “basta” alle gabbie nei loro allevamenti, il Piemonte si prepara a seguire l'onda. Forse, in un momento di confusione, qualche consigliere ha scambiato i volatili per una nuova base elettorale. Sta di fatto che la mozione si allinea alla campagna europea “End the Cage Age”, che ha raccolto 1,4 milioni di firme, dimostrando che non solo i politici sanno cacciare un uovo dalle mani. Anche i cittadini, 90 mila dei quali italiani, hanno fatto sentire la loro voce. E, sorpresa delle sorprese, stavolta non si trattava di un referendum farlocco o di una petizione online.
La Commissione Europea, dal canto suo, nel 2021 ha dichiarato che avrebbe messo fine a questa barbarie entro il 2027. Tra riunioni, revisioni e burocrazia infinita, sembra quasi una promessa fatta giusto in tempo per dimenticarsene alle prossime elezioni. Ma, a quanto pare, non sono solo i politici a cambiare pelle: anche le galline potrebbero finalmente spuntarla e uscire dalle gabbie. Altro che rivoluzioni nei palazzi: qui si parla di un autentico 'pollaio libero'!
Animal Equality ha lanciato immagini e video che testimoniano le condizioni allucinanti negli allevamenti in gabbia, dove gli animali passano la loro vita senza spazio nemmeno per una 'riunione di maggioranza'. Sovraffollati, stressati e deformi, questi poveri animali sembrano usciti direttamente da un romanzo distopico. E mentre i maiali soffrono, i Cinquestelle alzano la bandiera del cambiamento... che forse farà più rumore della loro ultima campagna elettorale.
“I recenti scandali che hanno travolto il comparto zootecnico italiano hanno mostrato quanto sia urgente un cambiamento,” scrivono i paladini a cinque stelle nella mozione. Certo, anche le galline sognano una vita migliore, e forse ora, grazie a Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio, potranno finalmente posare il becco su un'Italia migliore. Un'Italia dove il sovraffollamento resta un problema... ma solo negli ospedali e nei trasporti pubblici, non nei pollai.
Nel 2023 persino l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha deciso di unirsi al coro, raccomandando di trovare alternative alle gabbie. Ora, se persino i burocrati europei hanno capito il problema, possiamo essere certi che qualcosa si muoverà. E chissà, magari tra un paio d'anni vedremo polli girare felici per le campagne piemontesi, liberi di razzolare sotto il cielo. Tanto ormai, a essere in gabbia, rimangono solo i consiglieri dell’opposizione...
“La mozione è un atto politico importante,” commenta Francesca Flati di Animal Equality. Per gli animali, certo, ma forse anche per un Movimento che, dopo qualche inciampo, ha trovato nel pollaio il suo nuovo terreno di battaglia. Tra beccate e cinguettii, i Cinquestelle dimostrano che sanno schierarsi dalla parte giusta. Per i pennuti, almeno.
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