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"Fermiamo le guerre": una giornata di mobilitazione nazionale. Ecco le piazze interessate

Appello per un cessate il fuoco in Ucraina e in Medio Oriente

Pace

Mettiamo al centro la pace

Europe for Peace, Rete Italiana Pace Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Sbilanciamoci e Coalizione AssisiPaceGiusta promuovono per sabato 26 ottobre una giornata nazionale di mobilitazione dal titolo: "Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora!".

Iniziative sono previste a Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Palermo, Roma e Torino.

"Basta con l'impunità, la complicità, l'inazione. Cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo. - Si legge nella piattaforma della mobilitazione - Per una conferenza di pace Onu, per il rispetto e l'attuazione del diritto internazionale, dei diritti umani, del diritto dei popoli all'autodeterminazione, per il riconoscimento dello stato di Palestina, per risolvere le guerre con il diritto e la giustizia. Per la risoluzione nonviolenta delle guerre, per una politica estera italiana ed europea di pace, di cooperazione e di sicurezza comune. Per il disarmo, per vivere in pace, per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro, per i diritti e la democrazia. Insieme per buttare fuori dalla storia tutte le guerre, le invasioni, le occupazioni, i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità, i genocidi, i terrorismi. No al riarmo, no all'aumento delle spese militari, no alla produzione e diffusione delle armi nucleari, no all'invio di armi ai paesi in guerra. Per il diritto a manifestare, contro il Ddl 1660".

La situazione in Ucraina rimane critica, con il conflitto che ha superato il milione di vittime, includendo morti e feriti su entrambi i fronti.

L'ultima stima fornita da fonti riservate indica che circa 80.000 soldati ucraini e 200.000 russi sono stati uccisi, con centinaia di migliaia di feriti. I combattimenti nell'est del paese, in particolare nella regione del Donbass, restano intensi, con nuove forniture militari dagli Stati Uniti all'Ucraina, comprese armi avanzate come missili a medio raggio.

Nel frattempo, il conflitto a Gaza ha raggiunto un nuovo picco di violenza. Dal 7 ottobre 2023, oltre 40.000 palestinesi sono stati uccisi (ma potrebbero essere molti di più), la maggior parte a Gaza, mentre le tensioni con Israele sono in costante crescita. La comunità internazionale, inclusi i ministri del G7, ha chiesto un cessate il fuoco immediato e ha condannato gli attacchi terroristici contro Israele, sollecitando la protezione dei civili e una soluzione pacifica e sostenibile.

La situazione in Libano e le crescenti tensioni tra Israele e Iran si aggiungono al già complesso panorama di crisi internazionali. Il conflitto tra Israele e Hezbollah, supportato dall'Iran, ha intensificato le violenze nel sud del Libano, con attacchi missilistici che hanno colpito basi militari e postazioni civili, provocando danni considerevoli​.

Questi nuovi sviluppi, insieme alla guerra in Ucraina e alla crisi umanitaria a Gaza, rendono ancora più urgente la mobilitazione del 26 ottobre, promossa dalle organizzazioni pacifiste. La richiesta di un cessate il fuoco globale e di una conferenza di pace appare sempre più cruciale per fermare l'escalation di violenze in Medio Oriente e altrove.

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