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Degrado urbano
10 Ottobre 2024 - 15:26
Nella foto Elena Piastra con un topo
Succede a Settimo Torinese, in via Defendente Ferrari. Da mesi le pantegane hanno preso il comando. Non stiamo parlando dei soliti topolini timidi e discreti da cantina, quelli che al massimo lasciano qualche traccia furtiva. No, qui ci troviamo di fronte a veri colossi. Topi formato XXL di 30 o 40 centimetri e con un’audacia sfacciata. Non si accontentano di sbirciare. Entrano in casa, si concedono picnic nei giardini e, a breve, potrebbero anche chiedere la residenza, perché Settimo, si sa, è una città accogliente e calorosa.
I residenti, esasperati da questa coabitazione indesiderata, hanno deciso di rivolgersi alla sindaca Elena Piastra. La sua risposta? Tempestiva, bisogna ammetterlo. A luglio ha comunicato che l'azienda di derattizzazione era in ferie. Così, tanti saluti, baci, abbracci e auguri di buone vacanze alle pantegane! Peccato che l'estate sia finita da un pezzo, e mentre gli umani sono rientrati dalla spiaggia, le pantegane hanno scelto di stabilirsi a tempo indeterminato. E la sindaca? Dopo quella prima email, silenzio tombale.
Delle due l’una: o ha finito le parole, o è troppo impegnata a fare passerella tra convegni di ALI e del PD per accorgersi che, a Settimo, c’è una piccola emergenza pelosa in corso.
Alcuni cittadini si sono arrangiati con trappole fai-da-te, ma è evidente che non basta. La situazione è ormai fuori controllo, e c’è chi, come Rosalba Brusasca, Tiziana Cecchetto ed Eliana Piras, ha deciso di raccogliere firme.
“Non ce la facciamo più” dicono. “Basta!” aggiungono…
Benvenuti a Topolinia, versione Settimo Torinese.
Ma attenzione: niente Topolino e Minni. Qui non ci sono simpatici roditori in guanti bianchi, né storie a lieto fine. La verità è che manca solo il becco e una voce squillante, ma la risposta della sindaca – quella delle ferie, per intenderci – sembra davvero di Paperino.
Settimo, città dei primati. Dalla città dell’erba alta stile giungla, delle strade più bucate di un formaggio svizzero, dalla resa incondizionata del commercio ai quartieri consegnati alle baby gang, dall’illuminazione pubblica che si accende quando le pare alle pantegane che scorazzano indisturbate.
E la sindaca?
Preferisce fare festa. Ogni occasione è buona: una festa, un post su Facebook. Una festa, un post.
Un vero tour de force mediatico.
A pensarci bene, forse le pantegane avevano programmato anche loro di andare in ferie. Ma, capito l’andazzo, hanno pensato bene di disdire tutto. Sembra quasi di sentirle: “Col cavolo che ce ne andiamo…”. Han detto cavolo? Sì, questa è proprio la loro città...
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