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Costume e società

Omosessualità e alzheimer nel "Giardino del Tiglio" di Gabriel Garko.

L'attore al suo secondo libro, affronta temi complessi e sogna di portare la storia sul grande schermo come regista

Gabriel Garko

Gabriel Garko

Gabriel Garko, originario di Settimo Torinese, continua a sorprendere il pubblico non solo con la sua carriera di attore, ma anche con il suo impegno nel mondo della scrittura. Dopo il grande successo del suo memoir del 2019 "Andata e ritorno", Garko è tornato a scrivere e ha recentemente mandato in stamp il suo secondo libro, "Il Giardino del Tiglio", scritto a quattro mani con il criminologo Gino Saladini. Un'opera che affronta temi delicati e attuali, dimostrando ancora una volta la poliedricità dell'attore torinese.

Il libro, presentato a Roma lo scorso luglio, si addentra in tematiche complesse come l'omosessualità, la maternità surrogata e l'Alzheimer, offrendo al lettore una riflessione profonda sui legami familiari e sull'incedere del tempo. Tra le pagine del romanzo, Garko svela una sensibilità sorprendente, raccontando storie di vite che si incrociano e si trasformano, in un intreccio di emozioni che vanno ben oltre la sua immagine di sex symbol del piccolo schermo.

Gabriel Garko

L'opera ha già ricevuto ottime recensioni da parte della critica, confermando il talento di Garko anche come scrittore. La scelta di trattare temi sociali così attuali non è casuale: "Il Giardino del Tiglio" affronta infatti questioni che stanno dividendo l'opinione pubblica, come la maternità surrogata, mettendo in luce la complessità delle relazioni umane in un contesto di grandi trasformazioni culturali e sociali. In particolare, il tema dell'Alzheimer rappresenta un aspetto molto sentito dall'autore, che ha dichiarato di essere stato toccato personalmente dalla malattia​.

Ma l’attività creativa di Gabriel Garko non si ferma qui. Durante la presentazione del libro, l'attore ha rivelato il suo desiderio di portare questa storia sul grande schermo, magari dirigendo lui stesso il film tratto dal suo romanzo. “Perché no?”, ha commentato Garko quando gli è stato chiesto di questo suo sogno, dimostrando ancora una volta la sua voglia di esplorare nuovi orizzonti professionali​.

Nato a Settimo Torinese nel 1972, Garko — il cui vero nome è Dario Gabriel Oliviero — ha sempre mantenuto un forte legame con le sue radici piemontesi. Cresciuto in una famiglia modesta, con un padre pasticciere e una madre di origini siciliane, ha iniziato la sua carriera come modello, per poi raggiungere la notorietà come attore a partire dagli anni '90. Il successo televisivo è arrivato con ruoli iconici in serie come "L'Onore e il Rispetto", che lo hanno consacrato come uno dei volti più amati del piccolo schermo italiano​.



Tuttavia, il percorso di Gabriel Garko è stato tutt'altro che lineare. Dopo aver conquistato il pubblico con la sua bellezza e il suo talento, l'attore ha attraversato momenti difficili, soprattutto legati alla sua vita privata e alla sua sessualità, che ha affrontato pubblicamente solo negli ultimi anni. Questo aspetto della sua vita è stato in parte raccontato nel suo primo libro, "Andata e ritorno", dove Garko si è messo a nudo, lontano dai riflettori, condividendo con i lettori le sfide personali che ha dovuto affrontare.

Con "Il Giardino del Tiglio", Gabriel Garko dimostra di essere molto più di un semplice attore di successo. La sua capacità di raccontare storie complesse e di emozionare il pubblico anche attraverso la scrittura lo posiziona come una delle figure più versatili e interessanti del panorama culturale italiano. E chissà che il suo sogno di diventare regista non si realizzi presto, portando sul grande schermo una storia che già sta conquistando il cuore di molti lettori.

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