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Politica
05 Ottobre 2024 - 17:45
Elena Piastra
È difficile non notare la nuova passione di Elena Piastra per i grandi palcoscenici internazionali. La sindaca di Settimo Torinese, infatti, non si accontenta più di governare la sua città, ma sembra aver preso la strada delle grandi idee, quelle che travalicano i confini locali per arrivare dritto dritto nel cuore dell’Europa.
E come ce lo racconta? Attraverso un post sui social, naturalmente, perché dove altro si può parlare del futuro dell’urbanistica europea se non su Facebook?
Piastra ha infatti partecipato al Festival delle Città di ALI Nazionale e ha subito voluto farci sapere di aver trovato particolarmente interessante il confronto tra il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni.
Argomento del dibattito? Il diritto alla casa, ovviamente.
E chi può resistere a un tema così affascinante, soprattutto quando si tratta di proiettarsi verso la creazione di un’agenzia europea per la casa?
Sì, avete letto bene: un’agenzia europea.
Perché limitarsi a risolvere i problemi del Villaggio Fiat o a rispondere ai blackout quando si può sognare in grande?
Del resto, come ci spiega Piastra nel suo post, la pianificazione urbanistica degli anni ’80 ha creato dei mostri edilizi che oggi sono ancora lì, a ricordarci che le emergenze temporanee, in Italia, hanno una tendenza piuttosto ostinata a diventare permanenti. Case che dovevano durare qualche anno sono diventate l’unica soluzione abitativa per decenni.
Ecco allora che, invece di rimboccarsi le maniche per trovare una soluzione locale e concreta, si pensa a un piano nazionale – anzi, continentale e se qualcuno non la ferma addirittura "mondiale" – per rivedere i criteri di accesso e costruire nuove abitazioni.
Ora, non c’è nulla di male nel sognare in grande, ma forse qualcuno dovrebbe ricordare alla sindaca che i suoi cittadini non vivono tra le eleganti vie di Barcellona o i vicoli storici di Roma.
Loro vivono a Settimo, con i suoi problemi reali e quotidiani. E non è che la prospettiva di un’agenzia europea faccia esattamente brillare gli occhi ai residenti del Villaggio Olimpia, che magari vorrebbero solo vedere risolto il problema della raccolta differenziata, per dire.
Certo, il discorso della sindaca è pieno di buone intenzioni: rivedere l’esistente, costruire nuove case, promuovere un mix sociale diverso da quello degli anni ’80. Tutto molto bello, tutto molto giusto.
Ma, e qui sta il punto, ci vogliono risorse, e quelle – a quanto pare – latitano.
La sindaca ci ricorda che sono necessari interventi nazionali, decisioni che non dipendono esclusivamente da lei o dal suo Comune. Ma allora, perché non concentrarsi su quello che Settimo può fare oggi, con le risorse che ha a cominciare dai duemilioni (dicansi due) raccolti con gli "autovelox" a strascico sulla provinciale?
Forse perché parlare di agenzie europee è decisamente più affascinante.
Fa sentire un po’ meno “provinciali” e un po’ più “visionari”, un po' meno bigotti, un po' meno maestrine, soprattutto se ci si ritrova al tavolo con sindaci di metropoli come Roma e Barcellona.
E poi, diciamolo, chi non preferirebbe discutere di grandi riforme continentali anziché dover rispondere ai cittadini che si lamentano per i soliti disservizi, per l'erba alta, i marciapiedi che fan schifo, le buche per le strade, le serrande che chiudono e i commercianti che muoiono, le luci a intermittenza?
Alla fine, cara la nostra sindaca "in carriera" e gran chiacchierona c'è una verità: il diritto alla casa è una questione fondamentale anche a Settimo.
Ma, per ora, sembra che l’unica cosa ad aver preso davvero il volo siano le ambizioni politiche, mentre i problemi locali restano saldamente ancorati a terra.
Chissà se arriverà il giorno in cui vedremo meno post sui social e più risoluzioni, meno chiacchiere da bar e più fatti concreti?
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