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05 Ottobre 2024 - 16:14
Elena Piastra e Nino Daniel
Fiato alle trombe, rullo di tamburi Nino Daniel, l’uomo dai mille volti politici e dal curriculum inossidabile, è stato rinominato alla guida di Patrimonio Città di Settimo Torinese e di SAT Servizi Amministrativi Territoriali s.c.r.l.. “Perché innovare, quando hai una certezza come Nino?”, si sarà detta la sindaca Elena Piastra a cui toccava la prima e l’ultima parola…
Bene sottolineare che la notizia non è ancora ufficiale. Si sa, tutti sanno, ma di comunicazioni non ce n'è stata mezza.
La procedura per la nomina?
Un bando vero e proprio, ma con una piccola differenza: delle candidature, dei curriculum, dei candidati, nessuno ha visto nulla. L’opposizione dei fratelli Moreno e Manolo Maugeri e di Enzo Maiolino? Insignificante! Ci han provato a chiederli ma la risposta è stata: un secco no.
Erba alta al Parco Berlinguer
Un niet che nemmeno un regime sovietico avrebbe potuto esprimere con tanta decisione.
A Settimo si va avanti così: trasparenza e democrazia restano concetti appesi da qualche parte, va a capire dove.
Del resto, la Piastra, da tempo più impegnata a fotografare la città dall’alto che a occuparsi di chi la abita, ha deciso che di trasparenza non c’è bisogno perchè è passata l’idea che lei è furba e gli altri no, lei è brava e gli altri no, lei ha un programma e gli altri no, lei sorride e gli altri no, lei è intelligente e gli altri no, lei l’han votata tutti e gli altri no, lei ha il 75% e gli altri no, lei ha le truppe cammellate e gli altri no, lei è bella e gli altri no… Un drone qua, una foto là, e via con le nomine "au-ma-aumma" che lasciano poco spazio a critiche e molto margine di manovra per sistemare gli “amici” e chi le ha portato qualche “votarello”. “Vai avanti così!” urlano i fans. “Sei tutti noi!” biasciano gli amici. “Mi piace, mi piace, mi piace…”.
Insomma perché rovinare la magia. Forse perchè tra i curriculum c’era qualcuno con titoli migliori? Ma chi siamo noi per dubitare del grande Nino, capace di portare avanti non uno, ma due incarichi che messi insieme fanno un gruzzolo niente male: 65 mila euro all’anno.
In fondo, perché cambiare? Se ha resistito a tutti i cambi di giunta, con Corgiat, con Puppo, infine con Piastra un motivo ci sarà. Non è così facile indossare sempre la casacca giusta e abiurare il passato e i passati amici, ci va una dignità. Il risultato? Una carriera che sembra non finire mai, e un posto quasi fisso su due sedie alla Checco Zalone. L’uomo giusto per far quadrare tutto. O quasi.
La questione, ovviamente, è ben più grande di una semplice nomina. Patrimonio e SAT non sono due società qualunque: gestiscono servizi cruciali per la città, dai parcheggi ai cimiteri, dalla manutenzione del verde agli appalti immobiliari. Roba seria, insomma.
Ma alla sindaca Piastra, tutta presa dal suo ruolo di influencer stile Ferragni, questo non sembra interessare. Meglio affidarsi al solito noto, un uomo che conosce bene il sistema politico e sa come farlo funzionare... per il proprio bene.
E mentre i Maugeri sbraitano e si indignano, la Piastra sorride.
“Volevano i curriculum sti due stupidini - sogghigna, pensa e sogghigna - Ma se gli avevo fatto votare una delibera in cui era scritto chiaro e tondo che le nomine le faccio io, io, io…”.
Le domande per candidarsi scadevano il 30 settembre, ma come si era capito è sempre stato tutto un bluff. L’esito era già stato scritto prima. Un teatrino all’italiana per salvare la forma e continuare nei “magheggi” tra inutili teatrini, opposizioni silenziate e decisioni prese a porte chiuse.
Un sistema a prova di critiche? Forse sì, ma solo perché a Settimo la voce delle opposizioni non conta. E così, tra un bando farsa e un incarico blindato, la Piastra tira dritto, convinta che la città abbia bisogno di lei come il pane, come il sole, come l’acqua. Sorrisetti, pacche sulle spalle e post su Facebook
La verità è che Settimo non è mai stata amministrata così male e della trasparenza si è persa ogni traccia.
Resta una postilla.. Ma non si era detto che a Patrimonio o in Sat sarebbe subentrato l'ex assessore nonché consigliere dimissionario Daniele Volpatto? Boh!
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