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Robassomero

Amianto nelle Valli di Lanzo: sacchi abbandonati e promesse a vuoto

Dopo l'eccessivo stoccaggio di materiale pericoloso torna a presentarsi la malagestione del cantiere

Amianto a Robassomero: Interviene l'ARPA nel cantiere della SMAT

A Robassomero, l’odissea dei sacchi di amianto abbandonati in un cantiere sembra non trovare mai fine, lasciando i residenti in uno stato di crescente frustrazione. Tutto ha avuto inizio durante i lavori di SMAT sulla rete fognaria, quando, in piena estate, alcuni sacchi contenenti materiale amiantifero sono stati depositati in un'area recintata su tre lati in Via Michele Giua/Via Torino.

Dopo il nostro primo articolo, che aveva portato alla luce la pericolosa presenza di rifiuti tossici sotto il sole cocente di agosto, ci si aspettava una rapida risposta dalle autorità. E invece, eccoci ancora qui, a ottobre, a raccontare di una situazione che sembra aver fatto solo pochi, incerti passi avanti. Alcuni sacchi sono stati rimossi, certo, ma la bonifica del cantiere resta ben lontana dall’essere conclusa.

Foto dei residenti in data 29/09/2024

A mettere ulteriore pressione ci ha pensato l’intervento dell’ARPA, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che ha effettuato un sopralluogo, confermando tutte le paure dei cittadini. Durante l’ispezione, tra le rilevazioni degli esperti risulta la pessima condizione di messa in sicurezza dei rifiuti; la recinzione che dovrebbe isolarli da un possibile contatto con le persone  è fragile e instabile tanto che si è nuovamente abbattuta, lasciando l'area pericolosamente accessibile a chiunque. Una negligenza che rischia di esporre ulteriormente la popolazione ai rischi legati all’amianto.

L'ARPA non ha usato mezzi termini: la gestione del cantiere è stata definita superficiale, e le misure di sicurezza del tutto inadeguate per proteggere la salute pubblica. Nonostante ciò, l'amministrazione comunale e la ditta incaricata sembrano muoversi con una lentezza esasperante. I sacchi di amianto, con la loro presenza ingombrante e silenziosa, continuano a rappresentare un pericolo concreto per la salute dei residenti.

Le preoccupazioni degli abitanti sono più che giustificate mentre il cantiere sembra sempre più abbandonato a se stesso, con le promesse di una soluzione definitiva che restano solo parole vuote.

Il sindaco Antonio Massa, dal canto suo, aveva spiegato che ad agosto, a causa delle ferie dell’azienda incaricata dello smaltimento, non c’era modo di rimuovere il materiale amiantifero. Tuttavia, ci chiediamo: davvero era impossibile organizzare una soluzione più tempestiva, magari sospendendo i lavori fino alla riapertura dell’azienda? O era troppo complicato?

Foto dei residenti 3/10/2024

Anche l’ingegner Vaudagna, responsabile dei lavori, aveva cercato di tranquillizzare i cittadini spiegando che la caratterizzazione del materiale è stata fatta e che il materiale, contenente amianto, sarà smaltito in Lombardia. La data prevista per lo smaltimento era il 12 settembre, ma quella data è ormai passata da un pezzo e i sacchi di amianto sono in parte ancora lì, sotto gli occhi di tutti.

Ora la questione è semplice: quanto a lungo ancora si potrà tollerare una gestione così approssimativa di un problema così serio? I cittadini, esasperati, pretendono risposte concrete e immediate. E, a questo punto, la preoccupazione non è solo per l’amianto, ma anche per la gestione dell’intera vicenda da parte dell’amministrazione.

Robassomero si trova a fare i conti con un problema grande quanto un macigno: la salute pubblica, in questo caso, non può essere gestita con approssimazione. Il malcontento cresce, e con esso, il bisogno di una soluzione definitiva. 

Durante l’ispezione, l’ARPA ha chiesto spiegazioni sull’andamento dei lavori, notando diverse criticità. Una delle principali problematiche è legata alla recinzione del cantiere, che è nuovamente caduta, lasciando scoperta un’area ancora più grande rispetto alla volta precedente. Questo fatto ha destato preoccupazione tra i cittadini, poiché chiunque potrebbe accedere alla zona, esponendosi a potenziali rischi. Il sopralluogo ha confermato che si tratta di un cantiere gestito in modo superficiale e che le misure di sicurezza sono insufficienti per garantire la protezione della popolazione.

Già nella scorsa denuncia si evidenziava la pericolosità dei materiali accumulati in modo inadeguato. Ora, con il cantiere che sembra abbandonato vista la gestione di sicurezza approssimativa della zona, gli abitanti delle zone limitrofe tornano a chiedere maggiore attenzione da parte delle autorità. L’amianto è notoriamente un materiale nocivo, e i cittadini di Robassomero, che vivono vicino al cantiere, pretendono che venga trattato con la dovuta cura. Può rimanere in queste condizioni per una settimana senza che nessuno se ne occupi? 

Nonostante l'intervento dell'ARPA e le ripetute segnalazioni, l'amministrazione locale e la ditta incaricata sembrano non aver adottato tutte le misure necessarie per risolvere la questione. La gestione del cantiere, così come la sicurezza dei residenti, appare ancora in secondo piano, alimentando ulteriormente il malcontento tra chi chiede un intervento tempestivo e definitivo.

https://www.giornalelavoce.it/news/attualita/545738/amianto-sacchi-abbandonati-e-rifiuti-pericolosi-sotto-il-sole-dagosto.html

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