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Il caso

Scarica un divano al Canale Cavour: rischia fino a 10.000 euro di multa

Scoppia l'indignazione popolare sui social per l'ultimo gesto di inciviltà scoperto da una signora, a passeggio per le campagne del paese...

Verolengo

Ecco dove è stato ritrovato il divano abbandonato lungo le sponde rive del Canale Cavour

Il Canale Cavour, simbolo di un territorio ricco di storia e bellezze naturali, è sempre più soffocato dai rifiuti.

Un divano abbandonato lungo le sue sponde a Verolengo ha scatenato una vera e propria protesta da parte dei residenti, indignati per l'ennesima prova di inciviltà. Quella che era un’oasi di pace e natura si sta trasformando in una discarica a cielo aperto, con gravi ripercussioni sul paesaggio e sull'ambiente circostante.

Una signora che passeggiava nella zona ha lanciato l'allarme sui social, dopo aver visto il divano gettato nell’area.

"Oggi pomeriggio sono passata e ho visto questo scempio. Mi chiedo come sia possibile che sia più facile trovare un furgone, caricarlo e scaricarlo in mezzo ai campi, piuttosto che chiamare un numero verde e fare le cose in regola. L'ignoranza di chi compie questi gesti è tale che anche attaccare un foglio con un numero sembra una missione impossibile!" ha scritto, visibilmente esasperata.

Oltre all’evidente impatto estetico e alla diminuzione del valore delle case, i rifiuti abbandonati rappresentano un serio rischio per la salute pubblica. Il degrado colpisce tutti: inquinamento del suolo e delle acque, diffusione di malattie, danni irreparabili alla biodiversità. E spesso, tra i rifiuti abbandonati, si trovano materiali tossici e pericolosi, che amplificano ulteriormente i pericoli per l'ambiente e la salute delle persone.

Il divano abbandonato nelle campagne di Verolengo

Fortunatamente, esistono soluzioni semplici e gratuite: i cittadini possono conferire i rifiuti ingombranti presso gli Ecocentri, come quelli di SETA, specializzati nella raccolta differenziata. Tuttavia, è sempre consigliabile verificare online le modalità di conferimento per evitare fraintendimenti.

Dallo scorso ottobre, lo scarico abusivo è passato da semplice illecito amministrativo a reato penale, con sanzioni pesanti: da 1.000 a 10.000 euro per rifiuti non pericolosi, fino al raddoppio per materiali pericolosi. E per le aziende coinvolte nello smaltimento illegale, le pene sono ancora più severe.

Tra le conseguenze più gravi, oltre al degrado visivo, c'è la proliferazione di zanzare, topi e altri animali infestanti, portatori di malattie. Senza contare i rischi legati a fumi tossici e all’abbandono di materiali come l’amianto, spesso gestito in maniera del tutto irresponsabile.

Il messaggio è chiaro: l’abbandono dei rifiuti non è solo un gesto di inciviltà, ma una minaccia concreta alla salute pubblica e all’ambiente. Serve un impegno collettivo per fermare questo scempio, prima che il nostro territorio diventi irreparabilmente compromesso.

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