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Monastero di Lanzo

Migranti a Chiaves: quale futuro?

Il Centro di Accoglienza Straordinario per migranti al centro del Consiglio Comunale di giovedì 5 settembre

Migranti

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A Monastero di Lanzo in tanti si pongono da un po’ di tempo la stessa domanda: cosa succederà con il Centro di Accoglienza Straordinaria per migranti in frazione Chiaves?

Domanda più che lecita, dato che ad oggi, dopo più di un anno dall’insediamento dello stesso, la cittadinanza non ha ancora ricevuto comunicazioni ufficiali in merito e nel frattempo si sono anche verificati episodi di protesta da parte degli ospiti che, sebbene pacifici, hanno destato più di qualche timore per l’ordine pubblico.

Della questione migranti in frazione Chiaves se ne è finalmente parlato pubblicamente e ufficialmente nel Consiglio Comunale che si è tenuto giovedì 5 settembre, nella seduta richiesta con domanda scritta al sindaco di Monastero, Maurizio Togliatti, da parte della minoranza guidata da Valeria Bergagna Tepas, della lista “Per il Nostro Paese”.

In aula erano presenti la maggioranza con alcune assenze, le due minoranze al completo e un folto pubblico, costituito da popolazione residente e villeggiante, segno che questo è un argomento molto sentito da tutta la cittadinanza.

Un consiglio con un unico punto all’ordine del giorno: il CAS in frazione Chiaves.

In apertura del consiglio il sindaco ha illustrato gli ultimi avvenimenti di protesta dei ragazzi ospiti avvenuti a Chiaves a fine agosto ed ha sottolineato di non avere alcun potere diretto sulla gestione del CAS, poiché tutte le decisioni in merito spettano al Prefetto.

Migranti e Forze dell'Ordine in piazza a Chiaves

Ha proseguito poi la consigliera di minoranza Bergagna dando lettura del documento redatto e sottoscritto dalla sua parte, col quale ha precisato che non vi è alcun intento xenofobo o razzista, ma vi è esclusivamente la volontà di fare chiarezza sull’argomento, per il bene e l’interesse della collettività e del paese.

Un intervento mirato ed incisivo quello di Bergagna, la quale ha posto domande dirette al sindaco in merito al CAS di frazione Chiaves, come il numero di soggetti ospitati e di soggetti ospitabili, il tempo di permanenza del centro, quali progetti di integrazione sono in atto, la regolarità nel pagamento della TARI da parte del centro, l’esistenza di contratti o comodati riguardanti l’utilizzo di immobili comunali da parte della cooperativa Sanitalia Service che gestisce i ragazzi ed ulteriori dettagli tecnici in merito.

Domande per le quali Bergagna ha precisato di volere delle risposte nell’immediatezza della seduta da parte del sindaco e che di fatto sono arrivate però piuttosto incerte ed accompagnate da dichiarazioni che hanno lasciato perplessità in molti, come la richiesta di residenza a Monastero da parte di oltre quaranta ragazzi ospitati.  

Bergagna ha infine concluso proponendo di approvare la seguente deliberazione: “Il Consiglio Comunale delibera di chiedere al signor Sindaco di attivarsi presso la Prefettura affinché al più presto venga posta in atto la chiusura del Centro di Accoglienza Straordinario in Frazione Chiaves”.

Al termine dell’intervento la seduta è stata sospesa su richiesta della maggioranza ed è poi ripresa qualche minuto più tardi con la votazione della proposta di deliberazione, che ha visto il parere favorevole da parte di tutti i componenti del consiglio comunale, ad eccezione del sindaco Maurizio Togliatti che si è astenuto dalla votazione, provocando indignazione nella maggior parte dei presenti.

Un primo passo nel tentativo di districare questa spinosa situazione è stato fatto ma i tanti dubbi e le incertezze lasciano con la sensazione di un nulla di fatto.

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