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Monastero
05 Settembre 2024 - 16:57
La piazza di Chiaves
La questione del Centro di Accoglienza Straordinaria di migranti gestito dalla cooperativa sociale Sanitalia Service e localizzato in frazione Chiaves a Monastero di Lanzo continua ad essere uno degli argomenti più discussi in paese.
Circa cinquanta migranti sono arrivati a Chiaves ad inizio agosto 2023, provenienti da vari stati dell’Africa e anche dal Bangladesh. Alcuni di loro vi permangono tuttora, mentre altri sono giunti nel borgo montano solo successivamente, prendendo il posto di altri ragazzi che invece sono stati trasferiti o sono partiti verso altre mete, come nel caso di Tariq, che è andato a cercare un po’ più di fortuna a Roma.
E’ trascorso oltre un anno dall’apertura del Centro, sono trascorsi un autunno ed un inverno, che sebbene miti e poco nevosi, hanno generato delle difficoltà per i ragazzi ospiti, tutti certamente abituati a ben altri climi.
Le condizioni di vita offerte e la permanenza presso la struttura di Chiaves, probabilmente non si sono rivelate all’altezza delle aspettative dei migranti ospitati e così, a distanza di poco più di anno, il malcontento è stato manifestato con una protesta fatta al suono di tamburi improvvisati e canti tribali, dapprima entro i confini della struttura e poi direttamente nella piazza principale di Chiaves.
Municipio di Monastero di Lanzo.
Forze dell'Ordine
Una protesta pacifica, dove nessun oggetto di proprietà pubblica o privata è stato danneggiato, solo tanto baccano che ha turbato non poco la popolazione di Chiaves che nei mesi estivi è costituita, oltre che da quei pochi residenti, anche da qualche affezionato villeggiante e qualche nuovo turista di passaggio in cerca di pace e tranquillità.
Le perplessità sollevate nell’estate del 2023 dalla popolazione residente e non residente in merito alle difficoltà di attuare un concreto processo di integrazione dei migranti, si sono quindi concretizzate.
La popolazione di Monastero di Lanzo si chiede quale sia la prospettiva futura per questi ragazzi, ma anche per gli abitanti e per il paese nel suo insieme.
Dubbi che in paese rimbalzano di conversazione in conversazione e che ad oggi rimangono irrisolti, causando tanta incertezza sull’avvenire di Chiaves, piccolo borgo montano che conserva ancora un po’ di quella vocazione turistica che ha preso piede a partire dalla fine degli anni ’40 e che anno dopo anno appare sempre più compromessa, oltre che dal cambiamento dei tempi, anche da eventi come la protesta scoppiata nella mattinata di giovedì 29 agosto, che ha richiesto l’impiego di numerose Forze dell’Ordine, alcune delle quali addirittura in assetto antisommossa.
Ad interrogarsi sul futuro del paese ci sono anche le consigliere di minoranza della lista “Per il Nostro Paese”, guidata dalla capogruppo Valeria Bergagna Tepas, le quali si fanno portavoce della popolazione residente e villeggiante che da oltre un anno chiede di poter avere chiarimenti e informazioni sulle strategie attuate per gestire il caso dei migranti, senza però aver ancora ricevuto risposte concrete.
E’ proprio a questo proposito che le consigliere di minoranza, già nella giornata del 29 agosto, hanno tempestivamente presentato domanda scritta al sindaco di Monastero, Maurizio Togliatti, per richiedere la convocazione di un Consiglio Comunale a porte aperte per poter discutere dell’argomento.
Il Consiglio Comunale è stato fissato per la serata di giovedì 5 settembre alle ore 21, presso la sala consiliare del Municipio di Monastero di Lanzo e nel frattempo tutta la popolazione rimane in attesa di ricevere finalmente qualche buona notizia.
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