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Ivrea

Nel Movicentro c'è il far west ma il sindaco punta sul riutilizzo della ex stazione. De Stefano su tutte le furie

Un incontro per affrontare il degrado del Movicentro e valutare il riutilizzo della stazione storica. Il sindaco punta alla valorizzazione, ma le criticità restano

ex stazione

Un incontro con RFI per trovare una soluzione al degrado che avvolge il Movicentro. Si è partiti da questo: chi fa che cosa, chi pulisce lì e chi pulisce là, chi aggiusta qui e chi aggiusta di qua. Si è finito per parlare della vecchia stazione che il sindaco vorrebbe riaprire, anche se non sa ancora bene per farci cosa. Un ufficio del turismo, un ostello per viandanti, un museo, qualcosa…

Si è tenuto oggi pomeriggio, e a parlare con Matteo Chiantore si sono presentati in 5. Oltre al responsabile dei cantieri RFI, Gaetano Pitisci, erano presenti anche i responsabili del patrimonio e delle manutenzioni.

"Sono abbastanza soddisfatto per come è andata - ci spiega Matteo Chiantore - Siamo di fronte a una multiproprietàsu cui il Comune di Ivrea ha un diritto di superficie. Il problema è che tutti dovrebbero fare la propria parte e invece nessuno l'ha fatta. Ci vuole coordinamento. Dobbiamo intensificare, tutti insieme, i nostri impegni. Vedremo come andranno le cose e se alle parole seguiranno i fatti…".

Un po' lo si capirà già il 20 settembre, quando è in programma un sopralluogo. Si discuterà anche del collaudo della passerella, che è un bene di RFI. Costruita nel 2003, non è mai stata sottoposta a quei controlli strutturali (prove di carico) che avrebbero dovuto garantire la sicurezza e la stabilità.

S’aggiunge che, in una relazione del consulente del Comune, l’ingegnere Giuseppe Manzone, si sottolinea la difformità tra il progetto depositato, la variante approvata e l’effettiva realizzazione.

Tant’è! Oggi, come direbbe Rossella di "Via col vento", è un altro giorno e il sindaco, approfittando del degrado e delle polemiche di questi mesi, sembra convinto di poter riuscire a "vincere" là dove tutte le Amministrazioni comunali succedutesi negli anni si sono perse per strade. Perchè - diciamocelo chiaramente - con RFI è facile parlare, quasi impossibile mettere nero su bianco degli accordi. Oggi c'è uno, domani un altro, dopodomani un altro ancora... buona fortuna.

"È un edificio di notevole pregio architettonico - insiste Chiantore - Il suo riutilizzo significherà presidiare l’area, che rispetto a prima, come stazione di fine corsa per Aosta, vede un numero maggiore di presenze. Siamo disposti a prendercelo in comodato o in concessione. Piuttosto che tenerlo vuoto, meglio fare un bando e trovare un soggetto che ci garantisca anche un certo controllo…".

Poche parole sul degrado che c’è al Movicentro. "Anche lì si deve trovare una soluzione e sono il primo a dirlo - alza le mani il sindaco - La si deve trovare con RFI. Non possiamo certo pensare che sia lo Zac! ad occuparsi di tutte le pulizie e delle manutenzioni. Ci troviamo di fronte a una terra di nessuno…".

Tattica o pretattica che sia, il Chiantore che racconta questa parte della città, concentrandosi così tanto sulla vecchia stazione sembra un po’ quel capitano della marina borbonica che spiega la nuova ordinanza e chiede a tutti di fare "ammuina"quelli a poppa vadano a prua; quelli a dritta vadano a sinistra e quelli a sinistra vadano a dritta; tutti quelli sottocoperta salgano sul ponte,  e quelli sul ponte scendano sottocoperta,  passando tutti per lo stesso boccaporto; chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e làquelli che stanno sotto vengono sopra, quelli che stanno sopra vengono a prua, gli altri a dritta, eccetera eccetera…".

La verità è che raccontata così non si capisce più da dove si era partiti e, guarda un po', tutto è cominciato con il degrado e la sporcizia che avvolgono l'area esterna del Movicentro, la parte dei parcheggi sottostanti, il sovrappasso. E poi di tram che vanno e vengono e scassano tutto,  di ragazzi che se le danno a tutte le ore del giorno spaventando pendolari e semplici passanti, dei bagni che non ci sono e si urina un po’ ovunque, degli ascensori rotti.

E a sentire tutto questo, quasi si mette quasi a piangere il consigliere comunale Massimiliano De Stefano, che da mesi a questa parte della città sta dedicando fiumi di parole.

"Al Movicentro ci vuole un locale dedicato alle forze dell'ordine - insiste - Sarà la dimostrazione che questa amministrazione intende risolvere i problemi e proteggere pendolari e cittadini. Abbiamo compreso con dispiacere e delusione la fragilità di questa struttura e l'impotenza di un'associazione che più di tanto non può fare e non può rimanere da sola. E allora io mi chiedo perché non si ripristina la videosorveglianza. Lo dico da un anno e se lo si fosse fatto, sapremmo a chi dire grazie per tutti gli atti vandalici. Chiedere i locali della ex stazione è una buona cosa, ma non c'entra nulla con i problemi gravi registrati nell'ultimo anno. Non si può parlare di degrado, incuria, microcriminalità, bivacco, atti vandalici e violenza e poi limitare la propria azione alla valorizzazione di un edificio che non ha mai dato un problema che sia uno. L'amministrazione deve rimanere sintonizzata sul Movicentro: lo chiedono centinaia di cittadini…".

Fine della prima parte… "Seguirà - insiste De Stefano - un’interpellanza per capire chi deve fare che cosa e due mozioni: una sullo spostamento dei bus e l'altra sul locale dedicato alle forze dell'ordine sul prossimo bando…".

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