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Ivrea

Accoltellato da un gruppo di nordafricani al Movicentro. Il sindaco: "E' una terra di nessuno!"

Ancora un fatto di cronaca. E' successo ieri nel tardo pomeriggio

Accoltellato da un gruppo di nordafricani al Movicentro. Il sindaco: "E' una terra di nessuno!"

Il Movicentro e l'area della ex stazione ferroviaria ancora al centro delle cronache nere. Tutt'intorno un clima di crescente insicurezza che non può essere ignorato. L'ultimo episodio di violenza è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri quando un ragazzo è stato aggredito con un coltello da un gruppo di individui di origine nordafricana.

Fortunatamente, la vittima ha riportato solo ferite lievi ed è stata dimessa dal pronto soccorso con una prognosi di pochi giorni. L'episodio getta tuttavia un'ombra oscura su una zona della città già martoriata da molti altri episodi di microcriminalità.

coltello movicentro

Parliamo di un'area strategica e nevralgica per la città che, almeno in teoria dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per i cittadini, un luogo sicuro dove transitare e vivere la quotidianità. 

Pochi giorni fa - e fanno due  - a un ragazzino di 15 anni, fermo ad aspettare un autobus in Corso Nigra, è stata scippata la collanina d'oro.  Sempre a Ivrea poi -  e fanno tre in poche ore - si è segnalato il furto di una bicicletta elettrica avvenuto con una violenza inaudita e con l'aggressione del proprietario preso a calci e spintoni.

La percezione di insicurezza cresce, e con essa la sfiducia nelle istituzioni, incapaci, secondo molti, di garantire un livello accettabile di sicurezza.

"Noi non dobbiamo nasconderci dietro ad un dito - commenta senza remore il sindaco Matteo Chiantore -  Voglio analizzare le cose per come stanno. Insieme ai comandante dei vigli e dei carabinieri e al questore stiamo monitorando la situazione. Le analisi e le denunce ci dicono che non c'è un trend in aumento, ma un problema c'è. Quell'area rappresenta l'ingresso in città  e non piace neanche a me che i cittadini non si sentano al sicuro. C'è un problema di sicurezza, ma anche di degrado e di decoro che voglio risolvere e risolveremo. Questo pomeriggio ho un incontro fon RFI per per parlare proprio di questo...".

"E' una terra di nessuno - aggiunge Chiantore - Non si capisce chi debba fare le manutenzioni e le pulizie, noi, RFI, lo Zac. Faccio un esempio sugli ascensori. Uno è di nostra competenza, uno è di RFI.  La biglietteria è sempre chiusa. Nessuno presidia e non si può neanche pensare di assegnare questo compito ai ragazzi dello Zac! che anzi non debbono essere lasciati soli. Se RFI non dovesse prendersi degli impegni vorrà dire che daremo in gestione l'area, in contemporanea faremo un  discorso con le forze dell’ordine per un maggior presidio qui e in centrocittà...".

Chiantore traccia anche un identikit ...

"Ci troviamo di fronte a dei casi di disagio sociale .. -  avverte - Gli autori degli scippi non sono ragazzi che si divertono cercando un modo di passare la serata. C'è un problema più profondo da analizzare. Abbiamo l’obbligo di andare più a fondo...".

Matteo Chiantore e Massimiliano De Stefano

Insomma Ivrea merita di tornare a essere un luogo sicuro e accogliente, dove i suoi abitanti possano vivere serenamente senza dover guardarsi costantemente alle spalle.

Chi da mesi lancia strali e appelli è il consigliere comunale Massimiliano De Stefano.

"Prendo nota della buona volontà dell'Amministrazione nell'affrontare questa emergenza con urgenza - commenta - promuovendo un piano di sicurezza che a mio avviso deve coinvolgere oltre alle forze dell'ordine, anche la comunità. Oggi come oggi sono necessari una serie di interventi mirati a riqualificare l'area. Ivrea non può permettersi di lasciare che la paura e l'insicurezza prendano il sopravvento. Il rischio è che si crei una frattura insanabile nel rapporto tra i cittadini e la città stessa, una divisione che potrebbe avere conseguenze a lungo termine sulla qualità della vita e sulla coesione sociale. Ivrea merita di tornare a essere un luogo sicuro e accogliente, dove i suoi abitanti possano vivere serenamente senza dover guardarsi costantemente alle spalle...".

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